Gioielleria

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Jisung pov

Gli uccellini che cantavano allegri fuori dalla finestra, mi fecero abbandonare le braccia di Morfeo e alzare le palpebre.

Mi mossi, notando che avevo ancora una stretta attorno alla vita e il respiro pesante di qualcuno sulla fronte, che mi portarono a sollevare lo sguardo.

Compiuto questo gesto, mi ritrovai di fronte la figura angelica di un Minho ancora dormiente.

Sorrisi e sfruttai l'occasione per rubagli un minuscolo bacio a stampo.

Rimasi fermo qualche secondo e prima che potessi staccarmi, sentì le labbra del moro arricciarsi, ricambiando il contatto.

Sorrisi e portai una gamba dal lato apposto del suo bacino, rinchiudendoglielo, così come il suo viso, posto in mezzo alle mie mani.

Lui afferrò i miei fianchi e mi strinse il culo, inserendo anche la lingua nella mia cavità orale.

Ansimai ed intensificai ancora di più il bacio, schiacciandolo contro il cuscino.

Gli tirai leggermente i capelli, ma prima che potessi anche io aggiungere la lingua, il maggiore si staccò, rimanendo comunque ad un soffio dal mio viso.
Minho: "dobbiamo fare colazione" sussurrò facendo passare le sue mani dalla mia schiena al mio collo;
Io: "mmmh" mugugnai lasciando andare il mio corpo, schiacciando il ragazzo sotto di me;
Minho: "sei uno scansafatiche" mi insultò ridacchiando;
Io: "sono in vacanza, ovvio che lo sono" risposi beffardamente stringendomi a lui;
Minho: "lo saresti comunque" ribatté giocando con le mie ciocche bionde.

Sbuffai e rotolai di lato, finendo con la schiena sul materasso.

Libero, il maggiore si alzò, allungandosi e scrocchiandosi la schiena, per poi mettersi le ciabatte.

Io mi sollevai con i gomiti, osservandolo mentre si dirigeva verso l'armadio.

Aprì le ante e ne estrasse una semplice maglia color menta e dei pantaloni di tuta neri.

Dopodiché, si posizionò davanti a me, poggiando gli indumenti prestabiliti sul letto e iniziò a spogliarsi.
Io: "Minho" mi lamentai ributtando la testa sul cuscino;
Minho: "che c'è? Sei tu che non ti alzi e poi mi hai visto già mille volte nudo" commentò togliendosi anche i pantaloni del pigiama;
Io: "sì ma-" provai a oppormi risollevandomi.

Lo guardai e sbuffai.
Io: "sei uno stronzo" borbottai balzando in piedi.

Gli passai accanto, vedendolo fare una smorfia divertita e venni preso per il polso.

Mi ritrovai ancora trasportato in un bacio calmo e lento, che io ricambiai subito.

Poggiai una mano sul suo petto nudo, accarezzandolo, mentre lui mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Ci staccammo dopo qualche minuto per mancanza d'aria.
Minho: "ora vai a cambiarti davvero, io preparo la colazione" disse dandomi una sculacciata.

Scattai in avanti e uscì dalla stanza, regalandogli una piccola linguaccia tattica, facendolo ridere.

Andai in camera, guardai un attimo il telefono, rispondendo ai miei amici e mi cambiai velocemente, sentendo già il profumino di pancakes invadermi le narici.

Scesi di corsa le scale e mi catapultai in cucina.
Minho: "sei peggio di uno yeti a scendere quelle scale" mi giudicò ridacchiando;
Io: "è pronta?" chiesi sviando il discorso;
Minho: "sì, ma appena finiamo dobbiamo andare in città a fare la spesa e io anche in un posto per ritirare una cosa" mi avvertì spegnendo la fiamma e riempiendo due piatti di dischi marroncini;
Io: "dove?" domandai sedendomi a tavola;
Minho: "non sono affari tuoi ficcanaso di uno" rispose accomodandosi di fronte a me;
Io: "daiii, neanche un suggerimento?" ritentai facendogli le labbrucce;
Minho: "no" negò iniziando a mangiare come se nulla fosse;
Io: "DAIII" urlai picchiando i piedi sul pavimento.

Il nuovo professore~Minsung Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz