Primo giorno

899 91 156
                                    

Jisung pov

Entrai in soggiorno e adocchiai Minho sul divano, intento a guardare la televisione.
Io: "che guardi?" chiesi sedendomi di fianco a lui;
Minho: "un horror, ti piacciono?" rispose girandosi verso di me;
Io: "sì, anche se la notte ho gli incubi" confidai alzando le spalle;
Minho: "al massimo ti consolo io" disse facendomi l'occhiolino;
Io: "tu? Consolare? Non ci credo" dubitai abbastanza diffidente;
Minho: "pensi che io non sia in grado di dire due paroline dolci?" domandò guardandomi stupito;
Io: "esattamente" affermai facendo un sorrisetto;
Minho: "staremo a vedere stasera" borbottò riportando l'attenzione sul film;
Io: "non vedo l'ora" bofonchiai incrociando le gambe.

Lo vidi sorridere e anche io mi concentrai sull'horror.

C'erano diversi jumpscare e io saltai in aria per la maggior parte di essi, nonostante cercassi di trattenermi.

Ad un certo punto, sentì un forte urlo inquietantemente acuto e le mie mani si aggrapparono alla prima cosa che trovarono: il braccio di Minho.

Quest'ultimo si girò verso di me, per poi abbassare la testa e soffermarsi sulle mie mani.
Io: "s-scusa" balbettai staccandomi immediatamente;
Minho: "puoi avvicinarti se hai paura" mi tranquillizzò fissando lo schermo di fronte a lui.

Deglutì e alternai lo sguardo tra la tv e il ragazzo accanto a me, indeciso sul da farsi.

Alla fine, cedetti e mi avvicinai al maggiore, accovacciandomi accanto a lui.
Io: "posso?" sussurrai indicando la sua spalla.

Lui annuì e alzò un braccio, invitandomi ad appoggiarmi.

Sorrisi e posizionai la testa sulla sua spalla, mentre il suo braccio mi cingeva la vita, stringendomi a lui.

Ripresi a guardare la tv, ma questa volta mi spaventai molte meno volte e ogni volta che accadeva, il moro mi strizzava la vita, come per ricordarmi che c'era lui a proteggermi.

Mi capitò più volte di pressare sulle sue cosce, eppure a lui non sembrò dare fastidio anzi, quando accadeva mi sorrideva semplicemente e a volte mi afferrava anche le mani.

Finalmente dopo un'altra mezz'ora buona, arrivarono i titoli di coda e io potei ritornare a respirare.
Minho: "stai bene?" chiese spegnendo lo schermo;
Io: "sì, grazie a te" risposi sollevando la testa.

Ci ritrovammo a pochi millimetri di distanza e lui mi sorrise.

Deglutì e le mie pupille iniziarono a viaggiare su tutto il suo viso, soffermandosi principalmente sulle labbra.
Minho: "puoi baciarmi Ji" sibilò facendomi un sorrisetto.

Spalancai gli occhi e lo spinsi via, mettendomi subito in piedi.
Io: "nei tuoi sogni" dissi lanciandogli un cuscino;
Minho: "bastardo" mi insultò spostandoselo dalla faccia.

Risi e anche l'altro si sollevò, sistemando il disordine che avevo creato.
Io: "cosa facciamo?" chiesi ansioso;
Minho: "voglio portarti in un posto" annunciò afferrandomi una mano;
Io: "dove?" domandai facendo intrecciare le nostre dita;
Minho: "ti piacerà vedrai" mi rassicurò tirandomi verso la porta principale.

Mi fidai e lo seguì fuori dalla casetta senza esitazione.

Chiuse la porta e andò a sinistra, inoltrandosi nel bosco.
Io: "non vuoi farmi sbranare da qualche bestia, giusto?" ironizzai scavalcando una radice;
Minho: "dipende" divagò continuando il suo percorso.

Camminò ancora per un po', fino a quando gli alberi si espansero in un ruscello.
Io: "wow" sussurrai guardando l'enorme cascata che picchiettava sul fiumiciattolo ai nostri piedi;
Minho: "di sera è ancora più bello" confessò guardando il paesaggio davanti a lui;
Io: "allora mi ci porterai" dissi sorridendogli;
Minho: "quando vuoi" rispose girandosi verso di me.

Annuì e mi sedetti sull'erba.
Minho: "ti presterò anche un costume per quando farà più caldo, così ci facciamo un bagno" mi avvisò sedendosi a gambe incrociate accanto a me;
Io: "devo prepararmi per un possibile annegamento?" chiesi portandomi le gambe al petto;
Minho: "sì, perché non so nuotare" assentì immergendo le dita nell'acqua;
Io: "sei serio?" domandai abbastanza scandalizzato;
Minho: "giuro" ribadì mettendosi una mano sul cuore;
Io: "ti insegnerò io" dichiarai avvicinandomi a lui;
Minho: "non so se fidarmi" commentò lanciandomi un'occhiataccia;
Io: "HEY" esclamai schizzandogli addosso un po' d'acqua;
Minho: "ma la smetti di attaccarmi?" si lamentò guardandomi male;
Io: "sei tu che te le cerchi" lo incolpai facendogli la linguaccia;
Minho: "quella lingua te la stacco a morsi" ringhiò in un leggero sussurro, probabilmente sperando che non lo sentissi;
Io: "che aspetti?" domandai facendo un mezzo sorrisetto;
Minho: "non provocarmi" mi avvisò strappando crudelmente l'erbetta davanti a lui;
Io: "che c'è Minho? Non riesci a controllarti?" lo stuzzicai continuando il mio giochetto manipolatore.

Il moro alzò lo sguardo, inchiodandolo rudemente al mio, ma al posto di saltarmi addosso come mi aspettavo, si alzò.
Minho: "torniamo che mi cambio" mi ordinò indicandosi i vestiti bagnati a causa mia.

Annuì e gli afferrai la mano che mi aveva gentilmente offerto.

Riprendemmo la via del ritorno e in pochi minuti ci ritrovammo ancora in soggiorno.
Minho: "tra poco dobbiamo cenare, quindi inizia a decidere quello che vuoi preparare" proferì indicandomi la cucina, per poi salire le scale e scomparire dalla mia visuale.

Io feci quello che mi disse e aprì il frigorifero, ispezionando i diversi alimenti offerti dalla casa.

Non sapendo minimamente nulla dell'ambito culinario, estrassi le cose che mi sembravano più buone e di cui avevo voglia.

Proprio mentre stavo appoggiando sul ripiano un pacchetto d'insalata, il padrone fece il suo ingresso nella stanza.
Minho: "perché stai estraendo tutto?" domandò poggiandosi con un fianco sul lavandino e incrociando le braccia al petto, guardandomi con un sopracciglio alzato;
Io: "non so, mi ispira tutto" risposi vagamente, richiudendo la cella.

Lui sospirò, avvicinandosi a me e rimettendo al proprio posto alcuni alimenti.
Minho: "prima di tutto, ti cambi" iniziò indicando i miei vestiti;
Io: "perché? Non ti piacciono?" domandai guardandolo male;
Minho: "certo che mi piacciono, forse anche troppo" borbottò aprendo un barattolo di funghi;
Io: "e allora che problema c'è?" ribattei confuso;
Minho: "che non sono adatti a cucinare" inventò evitando il mio sguardo;
Io: "non devo fare chissà cosa, anche perché non ne sono in grado quindi" risposi alzando le spalle;
Minho: "cambiati" ribadì continuando ad aprire cose a caso;
Io: "non ne ho voglia" insistetti mettendo il broncio.

Il maggiore assestò una volta per tutte i suoi movimenti e alzò lo sguardo sul mio.
Io: "cosa?" chiesi abbastanza spaventato dalla sua faccia così seria;
Minho: "o ti cambi tu o te li strappo di dosso io, scegli tu" impose inchiodando le pupille alle mie.

Spalancai gli occhi e il mio cuore cominciò a pompare all'impazzita.
Io: "non t-ti piacciono proprio" balbettai abbassando lo sguardo, offeso.

Sentì diversi rumori, fino a quando il castano mi sollevò la testa con l'indice e il medio.
Minho: "è esattamente l'opposto, dico che devi cambiarti perché sennò non so se riuscirei a resistere" definì passando le dita sulla mia camicia.

Lo fissai per qualche secondo, spiazzato dalla sua incredibile schiettezza.
Io: "era da una settimana che non ci vedevamo" sussurrai continuando a guardarlo;
Minho: "già..." affermò lasciando in sospeso la frase.

Sorrisi e lo presi per il colletto della maglia a mezze maniche, strattonandolo verso di me.

~
Buona Pasqua a tuttiii<33

Il nuovo professore~Minsung Where stories live. Discover now