Vibratore

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Jisung pov

Un continuo parlucchiare a pochi passi da me, mi fece aprire gli occhi e alzarmi dal duro pavimento del mio salotto.
Seungmin: "buongiorno Ji, c'è la colazione" mi avvertì sbucando dalla cucina con un sorriso smagliante ad illuminargli il volto;
Jeongin: "abbiamo preparato le uova" disse orgoglioso, apparendo dal bagno;
Io: "oh, grazie ragazzi" biasciai sbadigliando e sistemandomi dietro le orecchie le ciocche bionde.

Andai in cucina e mangiai ciò che avevano cucinato.
Io: "mmmh, chi le ha fatte?" domandai mandando giù un boccone di uova e toast;
Seungmin: "un po' per uno" spiegò pulendo i piatti che avevano usato;
Io: "spaccano" li congratulai con la bocca piena;
Jeongin: "grazie quokka" rispose ridacchiando e scompigliandomi i capelli.

Finito di mangiare, andai in camera, presi dei vestiti puliti e mi cambiai in bagno.

Indossai una camicia in pelle nera con le maniche fino ai gomiti, lasciando slacciati 4 bottoni in cima e la infilai in dei aderenti jeans neri strappati.

Mi sistemai i capelli, mi lavai i denti, mi truccai, misi qualche accessorio e il piercing al sopracciglio, per poi uscire e andare dagli altri.

Entrambi erano seduti sul divano a messaggiare al telefono, già pronti e sistemati.

Presi la cartella che mi aveva preparato il rosa e misi i miei soliti anfibi neri.
Io: "andiamo" dissi aprendo la porta.

Gli altri due si alzarono e mi seguirono fuori, dove trovammo già il mio migliore amico ad aspettarci.
Hyunjin: "avete fatto festa senza di me?" chiese guardandoci stupito;
Io: "no Hyun, stai tranquillo" dissi dandogli una pacca sul petto;
Jeongin: "volevamo solo passare un po' di tempo con il nostro hyung dato che non stiamo mai insieme" spiegò poggiando una mano sulla mia spalla;
Hyunjin: "ve lo concedo" rispose lanciandoci un'occhiataccia;
Seungmin: "molto gentile" ironizzò alzando gli occhi al cielo.

Io e il minore scoppiammo a ridere, mentre il rosso metteva il broncio.

Ci dirigemmo tutti e 4 a scuola e quando arrivammo trovammo tutti gli altri all'ingresso.
Felix: "eccovi" disse sorridendoci appena ci avvicinammo a loro;
Chan: "come mai siete insieme?" domandò indicandoci, confuso;
Io: "sono stati da me a dormire" risposi indicando i più piccoli;
Changbin: "ecco perché non siete arrivati mezz'ora prima come vostro solito" capì pensieroso;
Seungmin: "non arriviamo mezz'ora prima" controbatté guardandolo male.

Tutti ci girammo verso di lui con un sopracciglio alzato.
Seungmin: "che c'è? Arriviamo 25 minuti prima non 30" precisò incrociando le braccia al petto.

Noi ridemmo, alzando gli occhi al cielo e dopo pochi minuti la campanella d'inizio lezione suonò persistente sopra le nostre teste.

Di conseguenza, entrammo tutti e 7 nell'edificio e ci accomodammo in aula.
Felix: "oggi mi sa che c'è una collaborazione con qualche nostro profe" annunciò sedendosi accanto a Hyunjin;
Changbin: "mi preparo già al peggio" bofonchiò tirandosi i muscoli delle braccia.

Facemmo le nostre prime 3 ore di filosofia del diritto e alle 11 scoccò la pausa di tre quarti d'ora.
Hyunjin: "che stanchezza" borbottò alzandosi.

Uscimmo dall'aula e ci inoltrammo nel corridoio.
Chan: "giardino?" propose infilando il suo quaderno nello zaino;
Jeongin e Felix: "yesss" affermarono in contemporanea ridendo e toccandosi il naso.

Giusto pochi secondi prima di varcare l'uscita dell'università, un tossicchiare a pochi passi da me, mi fece voltare di scatto.

Vidi la figura di Minho farmi un cenno verso i bagni, per poi scomparire dentro essi.

Mi fermai bruscamente, facendo scontrare contro di me il lentigginoso.
Felix: "perché ti sei fermato?" mi chiese massaggiandosi la fronte dolorante;
Io: "mi sono ricordato che devo sistemarmi il mascara, ci vediamo tra poco" mentì allontanandomi da loro.

Fortunatamente non protestarono e, nonostante un'occhiolino da parte di Changbin, potei andare indisturbato dal moro.

Bussai in tutte le cabine, fino ad arrivare all'ultima, dove sentì un flebile 'entra'.

Mi guardai ancora velocemente intorno e assicurato che non ci fosse nessuno, entrai.

Individuai subito il moro contro la parete, mentre guardava qualcosa sul telefono.
Io: "cos'hai?" domandai andando dritto al punto;
Minho: "ciao anche a te Ji" ironizzò sistemando il tuo telefono nella tasca posteriori dei jeans;
Io: "lo sai che non ho molto tempo" piagnucolai guardandolo serio e poggiando lo zaino a terra.

L'altro mi fece un mezzo sorrisetto divertito e mi si avvicinò, spiaccicandomi contro la parete.

Poggiò una mano accanto alla mia testa, mentre con l'altra prese a sgargiare dentro una delle sue tante tasche.

Controllai attento tutti i suoi movimenti e vidi un piccolo utensile comparire dalla tasca.
Io: "che è?" domandai aggrottando le sopracciglia.

Il maggiore ghignò e aprì la mano, mostrando il tanto atteso oggetto.

Spalancai la bocca e alzai lo sguardo, incontrando quello sadico del moro.
Io: "non dirmi che...?" borbottai abbastanza spaventato;
Minho: "togliti i pantaloni e i boxer" impose slacciandomi già la sottile cintura in pelle nera.

Deglutì e, sapendo che non potevo ribattere, feci quello che mi aveva appena ordinato di fare.
Io: "dammi" dissi allungando una mano verso di lui;
Minho: "te lo metto io" ribatté iniziando ad abbassare la mano verso il mio fondoschiena.

Le mie gote si colorarono di un rosso brillante e la mano di Minho mi strizzò la natica destra, facendomi liberare un piccolo ansimo sottomesso.

Sentì la leggera pressione dell'oggetto sulla mia entrata, così io mi aggrappai automaticamente alle spesse spalle del maggiore.

Quest'ultimo intanto, si posizionò sul mio collo e iniziò a leccarlo.

Spostai la testa di lato, in modo tale da fargli avere più accesso, mentre le mie mani esploravano i suoi capelli.

Quanto mi erano mancate queste attenzioni così bollenti.

Mentre ero travolto dall'immenso piacere grazie alla sua lingua, il vibratore mi venne inficcato dentro con un colpo secco.

Digrignai i denti e unghiai il collo del maggiore, il quale aveva catturato le mie labbra in un bacio bagnato e turbolento.

Gli circondai il collo con le mie braccia, aggrappandomi più saldamente, mentre le nostre lingue si esploravano tra loro.

Percepì la mano dell'altro acchiapparmi l'intimità, ma prima che potesse iniziare a muoverla, mi staccai e gli poggiai una mano sul petto.
Io: "d-devo andare" balbettai col fiato corto;
Minho: "d'accordo" affermò togliendosi da me.

Sospirai e mi rimisi i boxer e i pantaloni.
Minho: "a tra poco baby boy" disse leccandomi il lobo dell'orecchio.

Annuì e lo guardai uscire con un'ultimo occhiolino diabolico.

Sorrisi divertito e aspettai qualche minuto, in modo tale da non essere sospetti, per poi uscire e ritornare dai miei amici. 

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Il nuovo professore~Minsung Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon