mi rendi felice sempre

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Dopo un sacco di giorni oggi riesco finalmente ad avere una lezione con Arisa.
Ho un po' di preoccupazioni su una delle assegnazioni.
So già che è una canzone che mi tocca molto perché la conosco benissimo.
Ho ansia su come potrò farla.
Ho paura di non dare il massimo.

<<Ester? Sei già qui?>> la voce di Arisa arriva squillante alle mie orecchie.
<<Si, sono arrivata prima. Scusa>> ammetto imbarazzata.
<<Non ti scusare! Mi fa piacere che sei in anticipo, così abbiamo più tempo di parlare delle cose che ti preoccupano>> mi risponde provando a tranquillizzarmi.

La seguo con lo sguardo.
Osservo tutto quello che fa in silenzio.

<<Allora, che succede?>>
<<Sono un po' preoccupata per una delle assegnazioni. Ho paura di farmi prendere dalle emozioni e non riuscire a portarla al termine come vorrei>> le spiego un po' a disagio.
<<Sono preoccupazioni plausibili, specie se vediamo l'importanza di questi testi. 
Ma c'è altro che ti preoccupa, vero?>>

Maledetta Arisa che ha imparato a conoscermi.

<<Ho paura di non riuscire ad entrare al serale>> ammetto poi sentendomi piccola sotto il suo sguardo.

Odio sentirmi così.

<<So che fa paura tutto questo, perché pian piano si sta avvicinando la fine del percorso, ma vorrei che non ti lasciassi abbandonare alla paura e continuassi a tirare sempre fuori la tua grinta.
Devi continuare a metterti in gioco come hai sempre fatto e ti assicuro, che così, la maglia del serale sarà tua. Intese, Ester?
Continua a lottare per quello che vuoi. Perché è questo quello che vuoi, giusto?>>

Annuisco quasi incantata dalle parole che mi ha rivolto.
Si, è questo quello che voglio.
Sono qui per un motivo e devo ricordarmelo ogni giorno.
Non abbandonarti alla paura, Ester.
Lotta sempre.

<<Qual è il pezzo di cui mi parlavi?>> mi chiede poi provando a tranquillizzarmi.
<< "Matilda", ma in particolare un pezzo del testo>> le spiego dondolando sui talloni.

You're just in time, make your tea and your toast
You framed all your posters and dyed your clothes, ooh
You don't have to go
You don't have to go home
Oh, there's a long way to go
I don't believe that time will change your mind
In other words
I know they won't hurt you anymore as long as you can let them go

<<Io vorrei provare a farlo acapella per la puntata. Tu che dici?>> le domando guardandola negli occhi.
<<Facciamo così...io ti lascio libera di fare ciò che ritieni opportuno con questo pezzo. Voglio essere stupita quando ti ascolterò in puntata. Che ne dici?>>
<<Va bene, ci proverò>>

---

Questi giorni sono pieni di emozioni.
E molte di queste positive.
Hanno iniziato ad assegnare le maglie del serale e non vedo l'ora di poter stringere nelle mani il tessuto oro di quella felpa.
E' un periodo di conquista per tutti.
Da Isobel che ha preso parte ad un videoclip come ballerina, al videoclip di "Ballerine e Guantoni" di Matteo.
Sono così contenta per lui.
Sono contenta perché si è ripreso dal suo periodo di down dopo Capodanno e continua a migliorare giorno dopo giorno.
Sono proprio fiera di lui.

<<Che combini?>> mi domanda Giovanni raggiungendomi in stanza.
<<In realtà nulla. Vorrei solo capire cosa mettere per stasera>> gli spiego guardando l'armadio.
<<Mh, io non posso aiutarti molto con questo. Vuoi che ti chiami Wax? Magari lui è più utile di me>>
<<Sai benissimo che se io e Matteo rimanessimo soli in questa stanza non usciremmo più>> gli rispondo prendendolo in giro.
<<Oh, si, lo so benissimo>> controbatte lui ironico.
<<Però ti stava cercando perché vuole una mano con il papillon, non riesce a sistemarlo>> continua indicando la porta con la testa.

La porta che, fino a qualche momento prima era chiusa, viene spalancata rivelando la figura di Matteo sull'uscio della stanza.

<<Parli del diavolo e spuntano le corna>> commenta Giovanni ridendo.
<<Vi lascio soli, ci vediamo dopo>> continua lasciando la stanza.

Guardo Matteo che sopra indossa la camicia con la giacca mentre di sotto si ritrova con gli slip e delle calze.

<<Fa alquanto ridere come sei vestito>> gli dico prendendolo in giro.
<<So che preferisci vedermi senza vestiti, ma per quello c'è tempo stasera>> commenta lui a bassa voce.
<<So che hai bisogno di una mano con il papillon>> continuo ignorando il suo commento di prima.
<<Si, esatto. Non riesco a saltarci fuori>> mi spiega indicando il papillon ormai sgualcito nelle sue mani.

Afferro il tessuto nero e lo guardo divertita.
Sollevo il colletto della camicia iniziando a sistemare la circonferenza.
Mentre lo sistemo sento il suo sguardo addosso.

<<Perché mi fissi sempre?>> gli chiedo sorridendo.
<<Non ti fisso. Ti osservo sempre perché sei bella>> mi spiega accarezzandomi i capelli.
<<Non so cosa mettere per questa sera>> ammetto poggiando la testa contro il suo petto.
<<Potresti anche venire in pigiama che saresti bella comunque>>
<<Grazie, ma ho bisogno di un consiglio concreto>> ammetto ridendo.
<<Mh, fammi vedere>> 

Si dirige verso il mio armadio tirando fuori (lanciando) tutti i miei vestiti.

<<Sai vero che dopo riordinerai tu tutto questo?>> gli chiedo retorica mentre lo osservo meticoloso ad osservare tutto ciò che ha preso.
<<Si, lo so>> mi risponde quasi ignorandomi.

Quando sembra convinto delle sue scelte, prende un vestito lungo turchese e me lo lancia.

<<Metterai questo, senza obiezioni>> mi dice soddisfatto.
<<Ma è troppo attillato e->>
<<Ester. Ho detto senza obiezioni>> continua avvicinandosi a me.
<<Sarai bellissima. Non che di solito tu non lo sia, ma ancora di più> ammette sorridendo.
<<Mi devo fidare, mh?>> gli chiedo titubante.
<<Certo che ti devi fidare>>
<<Va bene, ti rendo felice solo perché è la tua serata>> controbatto prendendolo in giro.
<<Mi rendi felice sempre>>














Sweater Weather - WaxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora