se bruciasse la città

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Se pensavo che la settimana sarebbe stata senza intoppi, mi sbagliavo.
Matteo che fino ad oggi è stato tranquillo, ora è turbato.
E non posso biasimarlo.
Specie perché gli è arrivato l'ennesimo guanto da parte di Rudy imponendogli di non poter scrivere.
Ma la cosa che probabilmente gli ha dato più fastidio è stato il suo "leva la maschera", come se Matteo, fino ad ora, ne abbia indossata una.

<Maschera...ma che maschera?> borbotta Matteo sbuffando.

Va fuori indossando le cuffie.
Non vuole parlare, vuole rimanere solo.

<E' stato un po' una bastardata questo guanto> mi pronuncio guardando Aaron, Cricca e Angelina.
<La cosa che ha dato fastidio più di tutto, a Matteo, è la storia della maschera> constata Giovanni lanciando un'occhiata a Matteo che è fuori sul terrazzino.
<E tu che ne pensi del guanto del tuo prof?> chiedo ad Aaron curiosa.
<E' un bel guanto. Rudy ha mandato una sfida grande e si sa: Wax più gli dai pepe, più lui mette pepe>
<Ve la giocate> aggiunge Angelina guardando il biondo.
<Non so se intenderla così. Da un lato, volendo, potrei vincere facile> constata.
<Ma dall'altro, come hai detto tu, Wax mette pepe non appena gli arriva una sfida. Quindi non ti adagiare sugli allori> mi limito a dire scrollando le spalle.
<Tu parli con me sempre e solo in difesa del tuo fidanzato, mh?> mi chiede innervosito.
<No, ti dico queste cose perché hai bisogno di farti un bagno di umiltà arrivati ad un certo punto.
Certe risposte le tiri proprio da sotto le unghie. A tutti quanti, non solo a lui.
Ti sto solo dicendo di non considerare per scontato il tuo punto nel guanto di sfida> controbatto guardandolo negli occhi.
<Ed io ti dico che devi farti gli affari tuoi, anche se di mezzo c'è il tuo ragazzo>

Angelina e Giovanni si sentono di troppo in questa conversazione e ci lasciano soli.
Matteo vedendoci da soli rientra in casetta.

<Che succede?> ci domanda guardandoci.
<Nulla> gli dico io.
<E perché vi ho sentiti discutere?> continua guardandomi dritto negli occhi.
<Perché lei si impiccia e non si fa gli affari suoi>
<Scusami?> domando al più piccolo guardandolo.
<Eravamo in quattro a parlare. Abbiamo espresso tutti la nostra opinione ma ovviamente, per te, quella che non si fa gli affari suoi sono io, perché ti rispondo e ti dico come la penso> continuo incrociando le braccia.
<Posso sapere esattamente cosa vi siete detti?>
<Parlavamo del guanto in generale. Poi Angelina gli ha detto: "Ve la giocate" e lui ha detto che non la intende così la cosa.
Perché volendo, lui potrebbe vincere il punto senza il minimo sforzo.
Allora io gli ho ricordato che quando ti mandano una sfida, tu rispondi sempre in modo positivo impegnandoti.
Allora li, il signorino, si è innervosito e ha detto che devo farmi gli affari miei. Che le uniche volte che parlo con lui è per prendere la tua difesa.
Io gli ho detto che l'unico motivo per cui gli da fastidio che io mi "intrometta" -dopo che eravamo in quattro a parlare- perché gli dico ciò che penso senza alcun filtro. E poi sei entrato>

Ho parlato velocissimamente.
Respira Ester che non devi fare la maratona.

<Mh...io ti dico di non essere così sicuro della vincita del guanto. Non sai ancora quanto io sia davvero capace di impegnarmi.
Per carità, se vinci te, buon per te e complimenti.
Ma se vinco io, niente musi lunghi e niente polemiche> inizia Matteo guardando il biondo.
<Per quanto riguarda te...grazie perché prendi sempre le mie difese quando lo ritieni necessario, ma qui dovrò difendermi solo con la voce> continua per poi accennare un sorriso nei miei confronti.
<Lo so amore, hai ragione. Ma sai che dico sempre quello che penso e con lui, in particolare, non riesco a trattenermi>
<Si, lo so, ma è una cosa tra me e lui. Non voglio che ti rovini la settimana perché devi stare appresso a me e alle mie cazzate> mi dice accarezzandomi il viso.
<Ci vediamo dopo? Vado in stanza> gli dico alzandomi in piedi.
<Certo, a dopo>

---

Matteo è ritornato in casetta.
E' rimasto fuori tutto il tempo ad ascoltare e riascoltare il brano della sfida all'infinito e finalmente ha messo piede nella nostra stanza.

<Amore> lo richiamo preoccupata.
<Tutto bene?> continuo guardandolo.
<Sono un po' demoralizzato> 
<Che succede? Vieni qui, siediti> aggiungo battendo due colpi sul mio letto.
<Abbiamo detto che avremmo bassato di uno/due toni la base per farmi arrivare alla tonalità, ma c'è una parte che neanche abbassandola ci arrivo> mi spiega sbuffando.
<Vuoi provarlo con me? Ci mettiamo di la al pianoforte>
<Non ho gli accordi>
<Li conosco, non ti preoccupare>

Mi sorride.
Un sorriso leggero pieno di gratitudine.
Dobbiamo fare piano perché è quasi mezzanotte e molti dei ragazzi stanno già dormendo.
Arriviamo vicino al pianoforte e mi metto a sedere sullo sgabellino.

<Hai detto di abbassarla di un tono, no?> gli domando osservando i tasti.
<Di un tono, ma anche due>
<Ma abbassandola di due toni va bene magari per quella parte del brano ma troppo bassa per il resto?> gli chiedo confusa.
<Si, lo so, infatti ci stavo pensando. E' proprio questo. Devo capire se preferisco steccare l'ultima parte ma fare bene il resto oppure arrivare a fatica ad una nota così bassa ma fare bene l'ultima> mi spiega aggrottando le sopracciglia.
<Proviamo a farla di un solo tono per ora. Se poi non viene, proviamo nell'altro modo>
<Guarda che se sei stanca puoi andare a dormire> mi dice guardandomi.
<Ti ho proposto di darti una mano e non mi tiro indietro. Iniziamo?> gli chiedo con un sorriso.
<Iniziamo>

Il cuore mio non dorme mai
Sa che di un altro adesso sei
Tua madre va dicendo che
A maggio un uomo sposerai
Ma se in fondo al cuore tuo
C'è un ragazzo, sono io

Ma chi l'ha detto, ma perché
Non devo più pensare a te
Nessuno sa chi sono io
Ma il primo bacio è stato mio
Impazzisco senza te
E ogni notte ti rivedo accanto a me


Si ferma per un attimo.
Mi guarda e sorride.

Se bruciasse la città
Da te, da te, da te io correrei
Anche il fuoco vincerei
Per rivedere te
Se bruciasse la città
Lo so, lo so, tu cercheresti me
Anche dopo il nostro addio
L'amore sono io, per te

<Sono io per te l'amore?> mi domanda a bassa voce.
<Sei l'amore> gli rispondo sulle labbra.

Vengo distratta da un rumore proveniente dalla cucina.
Attizzo lo sguardo e sullo sfondo vedo Giovanni guardarci scocciato con le braccia incrociate. 

<Voi due avete scambiato il giorno per la notte, per caso?> ci domanda avvicinandosi a noi.
<Ragazzi, è l'una. Ma è cosa possibile che io per colpa vostra non riesca mai a dormire?> continua esasperato.
<E' colpa mia. Avevo bisogno di provare un altro po'> gli risponde Matteo accennando una risata.
<Fila a letto, Wax> gli dice Giovanni puntando il dito contro la porta.

Matteo si alza divertito.
Abbraccia Giovanni che rimane immobile provando a non ridere.

<Fila a letto anche tu> mi dice porgendomi la mano.
<Sei incredibile>
<Io sono quello incredibile? Per colpa vostra io non dormo> si giustifica ridendo.
<Ci faremo perdonare, promesso. Buonanotte>

ciao a tutti,
so che il capitolo è un po' corto,
ma sono qui per dirvi che a breve la storia volgerà a termine.
grazie per tutti i traguardi
a presto,
sara <3

Sweater Weather - WaxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora