Isac

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Il sangue gocciola nel lavandino sotto di me.
Quattro cerchi rosso cremisi si allargano piano piano sulla ceramica ingiallita e non posso fare alto che fissarli trasformarsi in piccoli rivoli scuri che scorrono nello scarico.

Non sento piú la faccia e non riesco nemmeno a muovere le mani.
Provo a guardarmi allo specchio per controllare che almeno i denti ci siano ancora tutti, ma quando alzo gli occhi quasi mi spavento.
Il mio viso è completamente viola, tumefatto dalle botte dei giorni passati e quelle fresche di stanotte.

Il sangue non smette di sgorgare da un profondo taglio all'estremitá del sopracciglio sinistro.
I zigomi sono lividi e gli occhi gonfi, cosí tanto che quasi non riesco ad aprirli.
Sono un fottuto macello.
<<Cooper ci sei?>>
Una voce maschile compare alle mie spalle. Non riesco a distinguere bene la sagoma che troneggia dietro di me sullo specchio, ma sono abbastanza sicuro si tratti di quel bastardo di Joe.
<<Come stai?>> Mi chiede fingendo interesse.

Lavo quello che resta della mia faccia e mi infilo la maglietta.
Le costole mi fanno un male del diavolo, devo essermene rotte almeno tre.
<< I soldi.>> Ruggisco a denti stretti mentre il mio strozzino ricattatore mi fissa con un ghigno stampato sul volto.

Acciuffo la manciata di banconote che mi porge e me le infilo in tasca.
Questo posto mi da il vomito, ogni crepa ogni pezzo di intonaco scrostato, la puzza di muffa, di sudore e di paura che impregnano l'aria.
È il cazzo di inferno.
<<Mi devi ancora parecchio Cooper, non te lo scordare.>>
Stringo i pugni doloranti lungo i fianchi.  Pezzo di stronzo.

Mi lancio il borsone pesante sulla spalla e lo supero senza dire una parola.
Quando esco nell'aria pungente di Ottobre sembro ricominciare a respirare.

Ogni notte prego di non morire ammazzato dentro questo buco dimenticato da Dio.
Ogni notte però, inevitabilmente mi trovo a pregare anche per l'esatto contrario.

La vita di un attimo. PRESTO IN LIBRERIA E ON LINE!Where stories live. Discover now