ISAC

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Cali smette di vomitare e la casa si riempie di un silenzio pesante.

Rimango seduto davanti alla sua porta per quasi quindici minuti, quando la preoccupazione che le sia accaduto qualcosa prende il sopravvento.

<<Arizona tutto ok?>> Bisbiglio.

Dall’altra parte nulla, zero, nemmeno un suono.

Apro la porta e la vedo: rivolta a terra, gli occhi chiusi e le labbra quasi viola.

Cazzo.

La sollevo lentamente appoggiandole la testa sulla mia spalla, petto contro schiena.

Ansima piano, un suono che mi lascia un oceano di brividi lungo la pelle.

Le premo la mano sulla guancia tentando di tenerle la testa dritta.

<<Cali, apri gli occhi.>> La mia voce è roca e sorprendentemente spaventata.

<Mmm..>>

<<Dannazione Arizona svegliati.>>

La testa di Cali si abbandona sul mio corpo sempre di piú.

Il suo cuore sembra rallentarmi sotto le dita, mi strappo una manica della camicia e la inzuppo di acqua gelata.

Lascio cadere qualche goccia sulle sue labbra e poi le avvolgo la fronte sudata. Il contatto con il tessuto freddo la fa trasalire e finalmente apre appena gli occhi.

<<Ehi>> Tengo il suo viso stretto nel palmo della mano, sembra cosi piccola accanto a me che potrei riuscire a contenerla in un pugno.
<< Stai con me ok? Dimmi che devo fare.>>

Cali si avvicina a me rannicchiandosi con le ginocchia strette tra le mie cosce, il viso premuto contro il mio collo.

La cingo in un abbraccio mentre con una mano accarezzo i lunghi capelli neri che le ricadono sulla schiena.

Il suo respiro sulla pelle mi tranquillizza, è viva.

Sento una scarica di adrenalina pervadermi le terminazioni nervose. Tenerla tra le braccia è proprio come l’avevo immaginato: una minuscola pietra di cristallo nelle mani sporche di sangue di un demonio.

<<Raccontami una storia..>> Mi dice, dopo quello che mi sembra  un secolo.

La sue cosce calde tra le mie mi deconcentrano ed il sangue mi ribolle nelle vene, era un’eternità che una donna non mi faceva questo effetto.

Cali mi accende qualcosa dentro che mi ricorda il vecchio me. L'Isac passionale e divertente, quello che sa sorridere e provare emozioni.

E questo mi terrorizza a morte.

<<Non sono bravo con le storie Arizona.>>

<<Pensavo che conquistassi cosi le tue donne.>> Dice, talmente piano che devo impegnarmi per distinguere le parole.

Sorrido. <<Ho altri metodi.>>

<<Isac.>>

<<Si piccola?>>

<<Resta con me, non te ne andare.>>

Il suo sedere sodo preme nella parte piú profonda di me, con gli occhi neri come la notte che sembrano prendere fuoco, Cali mi supplica.

Il mio autocontrollo sta miseramente cadendo a pezzi.
Ne ho la conferma quando con le  mani inizia ad accarezzarmi il collo.

La fronte nascosta dal lembo di cotone bianco, le guance rosse e le labbra finalmente colorite premute sulla pelle.

 Sento le sue ciglia folte e lunghe solleticarmi sotto l'orecchio, e mentre lei sprofonda nel sonno, io inizio a fare i conti con la mia punizione.

 

 

La vita di un attimo. PRESTO IN LIBRERIA E ON LINE!Where stories live. Discover now