ISAC

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Il battito del suo cuore lo sento sparato nelle orecchie come una melodia a tutto volume.

Vederla sciogliersi sotto di me, guardarla mentre il suo viso si abbandonava al piacere piú primordiale che esista, è stato come una cazzo di droga.

Ora, con il suo corpo tra la braccia e la sua testa sul petto, per un solo insignificante instante non sento i demoni della mia vita risalirmi sulla pelle.

Dovrei allontanarla da me, smettere di volerla cosí vicina , di sentire il bisogno di toccarla, di farla godere. Dovrei smettere di pensare a tutto quello che vorrei fare con lei e di lei, perché ogni cosa  che mi ritrovo tra le mani  si trasforma in polvere.

Se Cali sapesse la veritá su di me o su Nora, se solo fosse piú furba e quella dannata innocenza non le tingesse l’anima, allora forse scapperebbe lontano senza guardarsi indietro. Mai.

<<Raccontami qualcosa di te, quello che vuoi.>> Mormora.

I suoi occhi profondi come pozze scurissime si incastrano nei miei alla perfezione.

<<Io e Nora abbiamo cinque anni di differenza. È sempre stata la mia migliore amica.>> Deglutisco forzandomi a continuare. <<Nostra madre era un’infermiera con una sfrenata passione per le auto. Suo padre era un famoso meccanico di macchine da corsa, praticamente ci ha cresciuti a pane e bulloni. Tutti credevano che fosse strana, Nora è stata anche vittima di bullismo a causa della nostra famiglia particolare.>>   

Non so dove mi condurrà questa conversazione eppure non riesco a fermarmi. Con Cali stretta a me, nel chiasso silenzioso di una spiaggia deserta, continuo a parlare.

<<Era una donna straordinaria.>>

Cali mi passa la mano sulla guancia e sorride appena. <<Deve mancarvi molto.>>

<<Ogni giorno. Vorrei solo aver fatto di piú, vorrei averla resa fiera.>>

Le botte, la fame, quello che è successo a Nora e all’uomo che un tempo chiamavamo padre, non potrà mai essere cancellato. Non sono l’uomo che mi ero giurato sarei diventato.. sono proprio come lui..

Cali si libera dalla mia presa, si siede sopra di me con le gambe piegate accanto ai miei fianchi.

Averla così vicina  mette a tacere per un attimo tutto lo schifo della mia testa.

<<Isac..>> Ansima ad un soffio dalle mie labbra. Le mani sulla base della sua schiena, le pupille quasi indistinguibili conficcate nelle mie.

<<Per quello che vale, credo che sarebbe molto fiera di te.>>

California non dice altro, mi abbraccia avvolgendomi nella nuvola profumata dei suoi capelli castani. Le cosce accaldate strette intorno al mio bacino iniziano a torturarmi, lentamente sempre di piú.

<<Con me puoi farti male.>>

Le sua bocca si piega in una curva sensuale. <<Sai cosa Isac? Non mi interessa.>>

La vita di un attimo. PRESTO IN LIBRERIA E ON LINE!Where stories live. Discover now