Cap.4 Ancora

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Riccardo si congedò dalla moglie subito dopo colazione, con la promessa di portarla a cena fuori.
Lui e Laerte, ormai diventato il suo braccio destro, si diressero nell' ufficio per dare il via al briefing mattutino.
Riccardo come sempre si sistemò dietro la scrivania, lanciò uno sguardo al ritratto di sua nonna e poi si sentì pronto alla giornata.

"Laerte devi salire in montagna dai raminghi , digli che andrò a fargli il check-up trimestrale" -fece scorrere il dito sul calendario da tavolo-"dopodomani che é il 18 dicembre. A proposito come si stanno comportando alla conceria di Mattia ?"

"Bene anzi benissimo. Sono grandi lavoratori." rispose fin troppo entusiasta l'uomo.
"Anche il rosso, il loro capetto?" Riccardo era un po' scettico, per i suoi gusti erano piuttosto scalmanati ed insolenti.

"Soprattutto Vigo ed ha anche un buon motivo".
"Quale sarebbe?"
Laerte si appoggiò con il sedere sullo spigolo anteriore della scrivania, si torse leggermente per avere un contatto visivo con lui.
"Ha trovato l'odore proprio con la figlia di Mattia, il che significa ..."
"Che se lo corrisponde avremo un ramingo in meno e un associato Licaone in più". Continuò interessato Riccardo mentre si accarezzava soddisfatto il mento.
"Si tirerà dietro il suo branco e da selvaggi da proteggere passeranno a contribuenti "
"Ti sto facendo diventare un contabile di tutto rispetto, magari ti mando su alla Maiella".

Laerte lo guardò malissimo suscitando ilarità nell'amico, in quel preciso istante dopo aver bussato leggermente, fece il suo ingresso Ira.
Come ogni mattina puntuale alle 9:30 serviva il caffè ai due nello studio.

"Buongiorno Ira e grazie per il caffè" disse gentilmente Riccardo, lei di rimando abbozzò un mezzo sorriso, non degnando nemmeno di uno sguardo il compagno.

Uscí in fretta dallo studio così com'era entrata.
"Laerte ma qualcosa non va tra te e lei? Scusa se te lo chiedo".
"Non scusarti, in verità è da un mese che non la capisco più. È diventata fredda ed astiosa, dice che questa vita è solo un altro tipo di carcere. Che non è felice e che non si sente al sicuro. Non so più come gestirla." Rispose l' uomo seriamente affranto.

"Voi non siete prigionieri del borgo e se ad Ira non piace più questo lavoro possiamo trovarne un altro, lo sai non c'è nulla che non farei per voi."
"Riccardo sei gentile e so che vuoi la nostra felicità, ma credo che il problema sia un altro...Forse Ira ha smesso di amarmi e la vita che le ho proposto le va stretta. Forse dovrei lasciarla andare..."

"No!ma che dici? Sarà solo un brutto momento e poi visto che Bogdan e' ancora lì fuori, va protetta, non conviene che se ne vada in giro.
Facciamo così:Dico ad Adriana di coinvolgerla in un viaggietto tra donne, ovviamente scortate.Così staccano entrambe da noi."
"Sai che è una bella idea! Un regalo di natale perfetto."

Si diederono una pacca sulla spalla a vicenda ,come a volersi rincuorare.

"Dai rimettiamoci a lavoro." Propose vedendo Laerte piu' disteso.
Non passò neanche un minuto che furono interrotti di nuovo,questa volta da una videochiamata da parte di Guglielmo.

"Vuoi prendere la telefonata da solo?" Chiese per educazione Laerte.
"No, assolutamente. Sarà qualche solita incombenza che ci rifila il gran capo.
"In verità ora sei tu il facente funzione, tuo padre è solo un consigliere."
"È un rompicoglioni".

Entrambi scoppiarono a ridere ,ma il sorriso di Riccardo si spense quando dallo schermo vide la tensione nel viso paterno.
Anche Laerte passò ad uno stato di allerta vedendo l'amico irrigidirsi.

"Papà che succede? "
"Figliolo ho delle notizie confidenziali."
"C' è solo Laerte con me, parla libero."
L'uomo stava evidentemente cercando le parole giuste , non c'era però un modo giusto per dire ciò che doveva e allora fu diretto.

"La copertura Brasiliana è saltata, qualcuno dei nostri ha tradito"
Caló su di loro un gelo tagliente.
Il viso di Riccardo in quel momento era cenereo .

"Ciao Guglielmo, mi vedi ?...sono Laerte !"
L'uomo prese in mano la situazione poiché l'amico sembrava catatonico.
"Sì,ti vedo"
""Bene,puoi essere più dettagliato."

"Certo,la telefonata e' coperta... a malincuore devo comunicarvi che c' è una talpa nella nostra cerchia più stretta..."

"Lei come sta?" Intervenne improvvisamente ridestato Riccardo.

"Bene ,sta bene, per una fortunata coincidenza non si trovava alla missione."
"Com è possibile?"
"Il suo fidanzato aveva ottenuto un permesso per portarla a cena a Manaus."

"Il suo che?!!" Fece impetuoso ancorandosi allo schermo ,sotto lo sguardo attonito dell' amico.
"Dalia si è fidanzata con il medico guardiano João Fidelgo Perés, credo però che non sia il punto centrale della situazione." Il padre inasprí il tono per obbligare il figlio a concentrarsi.
"Sta venendo qui giusto?" Taglió corto Riccardo.

"Si, corre gravi rischi e il borgo è l' ultima risorsa. Tu però sei obbligato ad un unico incontro." Cercò di rassicurare il figlio.

"Credi che io scappi da lei?! Mi reputi così stupido e debole? ...Sono solo incazzato di non esser stato aggiornato di nulla. Fa parte del mio branco e voi avete bypassato le notizie intenzionalmente"

"Tu hai ricevuto le notizie necessarie e non quelle superflue, lo abbiamo fatto per evitare inutili sofferenze." Disse sinceramente convinto il genitore.
"Cerchiamo di trovare il bastardo che sta tradendo." Osservò preoccupato il figlio.
"Ci stiamo lavorando, in ogni caso comunque il 24 arriverò al borgo e insieme affronteremo il tutto."

"Fra quanto arriva?" Chiese a bruciapelo.
"Ad occhio e croce a quest' ora penso stia varcando l' arco."
"Perché me l' hai detto all'ultimo" incalzò arrabbiato.

"Perché il traditore e' troppo vicino e bisogna essere prudenti."

Non Controbbatté, senza pensarci aveva messo fine alla conversazione.
Alzò lo sguardo su Laerte che lo stavo fissando .

"Non mi chiedere se sono pronto a rivederla?!"
Sussurrò spaventato.

"Ha bisogno di te ora, è il tuo odore, devi solo tenerla al sicuro."
Mentre lo confortava gli appoggiò entrambe le mani sulle spalle.

"Ho il terrore che spazzi via questa fragile normalità che ho messo su e al tempo stesso ardo dal desiderio di vederla...ardo da due anni."

"Sii sincero, t'ha fatto male sapere che ha un compagno, ammetterlo è un buon primo passo nella gestione della situazione."

" Sono un uomo...sapere di lei insieme ad un altro e' doloroso."

"Sei anche un lupo e spesso provi ad ignorarlo, stai forzando una situazione in maniera innaturale. Pensa a fare bene per lei e sii rispettoso verso Adriana."
"Fosse facile"

Due anni,far finta che fosse un fantasma e poi averla lì.... Si mise una mano in tasca per tastare una piccola scatolina che teneva legata ,tramite una catenella ,ai pantaloni.
L' aveva sempre con sè, ogni sera la metteva sotto il cuscino ed ogni mattina se la metteva in tasca.

All'interno c'era l'altro orecchino di perla nera.

L'alba di DaliaOnde histórias criam vida. Descubra agora