Cap 12 Vigilia oscura

30 2 1
                                    

24 dicembre

Dalia e João fecero colazione insieme. Nonna Ada aveva impastato i tarallucci al vino proprio per l'occasione e apparecchiato solo per loro in salone. Un attimo di privacy prima dell'inizio della bolgia festiva.
João le propose di partire per Madeira il 26 Dicembre e lei accettò istantaneamente. Moriva dalla voglia di lasciarsi Riccardo alle spalle.

Dopo colazione e dopo la buona notizia lo accompagnò alla porta per dargli la lista dei regali da comprare.

"L'anno prossimo lo faremo insieme lo shopping Natalizio, te lo prometto!" le disse il fidanzato, che si era sicuramente accorto della sua aria un po' afflitta.
Al contrario di molte persone, lei adorava fare gli acquisti di Natale. Le piaceva scovare il dono giusto capace di strappare un sorriso al ricevente. Ed era invidiosa che João potesse farlo in libertà mentre lei era confinata al borgo.

"Speriamo! Intanto tu pensa a portare tutto ciò che ti ho chiesto e soprattutto se mi accorgo che non hai usato il mio bancomat mi arrabbio. Non devi pagare i regali che faccio, intesi!"
"Ogni tuo ordine é un desiderio, meu amor" fece un inchino e poi la baciò con trasporto prima di salire sul Suv che lo attendeva.

Tutti erano indaffarati in quella giornata e anche lei si era data dei piani, un po' per non pensare al resto e un po' perché proprio non le piaceva stare mani nelle mani.

Dopo la doccia, decise che doveva curare il suo aspetto, si era quasi scordata di quanto fosse gratificante sentirsi belle e poi finalmente aveva i suoi oggetti.

Indossò un paio di leggins in pelle, adatti a guidare la moto che Ira aveva acquistato per Laerte, ed un un dolcevita grigio antracite.

Si truccò leggermente, bistrando come sempre gli occhi. Una volta soddisfatta del makeup si dedicò ai capelli, li ondulò con il suo vecchio arricciatore e poi scelse di sfoggiare un vezzoso cerchietto di velluto rosso.
Lo avrebbe tenuto anche per il cenone.
Una volta pronta, si dedicò alla scelta dell'abito che avrebbe indossato per la sera.
Si mise a cercarlo per qualche istante nelle valigie che Guglielmo le aveva portato. Alla fine trovò uno a cui era molto affezionata: era un semplice abito di raso nero, con una gonna a ruota in tulle, molto femminile.

L'aveva acquistato per  il compleanno di suo padre di tre anni prima e mai più rimesso.

Erano da poco passate le undici quando scese in paese. La sua agenda mentale la spinse all'impegno successivo, ovvero recarsi all'emporio delle Pezzella. Il regalo per Adriana lo aveva adocchiato proprio lì, consapevole del fatto che entro 5 minuti dall'uscita dell'emporio, l'intero paese lo avrebbe saputo.

Sembrava di rivivere i momenti spensierati della sua prima volta al borgo, era una bella illusione...sarebbe stata la sua illusione di Natale.

Sorrise con questo pensiero in testa mentre camminava leggera tra i vicoletti, provando un senso di appartenenza che solo Roma ed il borgo sapevano darle. Però appena arrivò alla villa il suo umore mutò leggermente.
In totale contraddizione speró d'incontrare e non incontrare Riccardo.

Quella sarebbe dovuta essere la sua casa e si pentì istantaneamente della scelta di portare il dono ad Adriana.
Si diede della vigliacca mentre a passo incerto si avvicinava alla porta.

Le aprì Laerte, mostrandosi non poco sorpreso di vederla lì.
"Piccola peste che ci fai qui?"
"Ho portato un dono di Natale per la padrona di casa". Fece con aria angelica sotto lo sguardo ammonitore dell'uomo.

"Entra...te la faccio chiamare".
 
Riccardo era vicino, il suo odore era inconfondibile. Non seppe infatti se a farla imporporare le guance, fosse il calore della casa o la presenza di lui.

L'alba di DaliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora