Cap.7 buon compleanno Dalia

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Erano due notti che non dormiva con João e a malincuore non gli mancava. Forse era il borgo a confonderla, il rivedere vecchi affetti o la troppa vicinanza con Riccardo.
João però era come sempre in un angolo ad aspettarla, un passo indietro e manteneva la sua promessa di libertà.

Insieme a lui sarebbe stata davvero tanto felice lontano da Selva Nera e Riccardo, se lo ripeteva almeno cento volte a giorno da quando era lì.

Fissò il soffitto della camera dei nonni, gliel'avevano ceduta andando a dormire nel divano letto del salotto. L'altra stanza era stata totalmente smantellata e svuotata di tutto, le era salita la nausea solo a passarci davanti.

"Buon compleanno a me" sussurrò mesta. Immaginava di festeggiare i suoi 30 anni facendo baldoria con Clelia, Emilia e Federica, le sue migliori amiche.
Si girò su di un fianco, la sveglia sul comodino segnava le 9 del mattino, non dormiva così tanto da una vita.

Si lavó viso e denti, infilò una tuta nera e scese per la colazione. Avvertiva strani odori e rumori sommessi.

Appena messo piede in cucina fu accolta da un chiassoso buon compleanno, come al solito erano tutti lì.
João attese che prima gli altri le facessero gli auguri e poi la strinse in un forte abbraccio e la bació delicatamente.
Dalia si sentí leggermente in imbarazzo, era il primo contatto fisico che gli concedeva da giorni, non poteva ritrarsi.

"Buon compleanno meu amor".  Disse dolcemente tenendola stretta, temeva che lei mettesse ancora distanza, facendolo soffrire.

"Piccioncini ora basta, state scandalizzando Il Don e le Pezzella". S'intromise Ada con i suoi modi spicci ma bonari.

"Che bel risveglio e che colazione" esclamò Dalia approfittando dell'intromissione di Ada per interrompere il momento intimo con João.
Effettivamente la tavola era imbandita di ogni ben di dio, dal dolce al salato.

"Non conosciamo i tuoi piani per la giornata, per questo abbiamo deciso di organizzare una colazione di compleanno" spiegò nonno Giovanni, volevano lasciarla libera di viversi il suo giorno speciale.

Si sedettero tutti intorno al tavolo e si respirò davvero un clima sereno.

"Cosa pensi di fare oggi signorina?" Chiese Don Michele tra un boccone e l'altro, suscitando l'interesse anche degli altri commensali.

"Beh! volevo portare a pranzo Vigo e i ragazzi da Anselmo, stare un po' con loro e poi..."
"Di sera stare con me" continuò João al posto suo.
"Esattamente". Confermò lei stringendo la mano del fidanzato.

"Piani splendidi, ci sono però delle sorprese che ti attendono" fece con tono misterioso Ada, nel frattempo si alzò andando ad aprire la porta, qualcuno aveva bussato.

Dalia rimase seduta, nonostante fosse curiosa da morire, il profumo di Guglielmo la raggiunse.
Era solo il suo e non c'era quello di Riccardo, un po' ne rimase delusa anche se non avrebbe dovuto. Si erano detti addio, lui era andato oltre, sposandosi.

Fatto sta che voleva molto bene a Guglielmo e quindi non resistette ulteriormente e si diresse in salotto.

"Guglielmo" urlò eccitata come una bambina e corse ad abbracciarlo.
"Mia cara Dalia, buon compleanno" -disse affettuosamente.-"Ho delle belle sorprese per te, meriti di essere viziata". Le indicò una serie di valigie e scatole in mezzo al salone.
"Cosa sono?!" Chiese confusa ma felice.
"Ci siamo presi cura della tua casa di Roma. Pagato il mutuo, le utenze ed una volta a settimana una signora delle pulizie se ne occupa. Ho pensato che per troppo tempo non hai avuto le tue cose, ti ho portato i tuoi indumenti invernali, con l'augurio che quelli estivi, tu possa prenderli quando vuoi ,da casa tua".
Dalia non riuscì a trattenere le lacrime, la sua vecchia vita c'era ancora e questo grazie anche a Guglielmo.
Lo abbracció ancora, molto forte e poi si sedette in mezzo alle valigie iniziando a tirar fuori tutto, a tirar fuori Dalia Mastrangelo.
C'erano anche oggetti personali come foto e qualche libro.

L'alba di DaliaWhere stories live. Discover now