Capitolo 5 - Hidden stories

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𝓣𝓾𝓽𝓽𝓲 𝓬𝓸𝓵𝓸𝓻𝓸 𝓬𝓱𝓮 𝓭𝓲𝓶𝓮𝓷𝓽𝓲𝓬𝓪𝓷𝓸 𝓲𝓵 𝓵𝓸𝓻𝓸 𝓹𝓪𝓼𝓼𝓪𝓽𝓸,
𝓼𝓸𝓷𝓸 𝓬𝓸𝓷𝓭𝓪𝓷𝓷𝓪𝓽𝓲 𝓪 𝓻𝓲𝓿𝓲𝓿𝓮𝓻𝓵𝓸.

- 𝓟𝓻𝓲𝓶𝓸 𝓛𝓮𝓿𝓲

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Alex

Potere. Il potere mi era sempre mancato da quando ero piccolo. Non ne avevo, ne ero privo e per questo ho subito l'ira del diavolo in persona per anni che neanche riuscivo a quantificare. Solo quando il diavolo aveva deciso di lasciare questa terra, il potere era passato a me. Ma io non sarei mai stato come lui, non avrei mai fatto del male agli altri, ne avrei fatto a me. Avevo bisogno di farmi male e soffrire per dimenticare il mio passato, di farmi del male così avrei continuato ad avere un motivo per stare male, per maledirmi, per maledire la mia esistenza su questa terra. Ma c'era un'altra cosa che non tolleravo: se qualcuno osava toccare qualcosa o qualcuno per me importante. Non ci avrei visto più dalla rabbia.

<<Alex! Alex, fermati!>> Sentivo la voce di Sam tremante, urlare alle mie spalle eppure, sembrava distante allo stesso tempo, come se fosse un eco o uno scherzo della mia testa.

<<Alex!>> Urlò nuovamente, facendomi voltare di scatto, sentendola urtare contro il mio petto, cosa che a lei non sembrava dispiacere, dal modo in cui teneva le mani appoggiate sul mio petto senza scostarle e dalle pupille dilatate.

<<Davvero, Alex? Ho accettato di venire con te solo perché ti conosco e mi fido, in parte, di te. Ma cosa ti è preso? Mi devi una spiegazione!>> Continuò, scostandosi da me dopo essersi ripresa e urlandomi ad un palmo dal viso e, sfortunatamente, interrompendo il contatto che c'era tra noi. Era diventata così coraggiosa da fronteggiarmi, nonostante l'evidente differenza di altezza, non indifferente aggiungerei.

Continuò a guardarmi negli occhi, tenendo il collo alzato per non staccarli nemmeno per un secondo dei miei. Cazzo, quegli occhi mi intimorivano e non perché mi spaventasse lei, anzi. A spaventarmi era il mio autocontrollo che andava a farsi fottere quando mi guardava così.

For your eyes only - Deep scarsWhere stories live. Discover now