L'amore oltre ogni limite, oltre ogni costellazione, oltre ogni margine spazio temporale. Chi lo chiama destino, chi lo chiama fato, chi non ci crede e crede nella razionalità delle cose, dei fatti. La vendetta, la giustizia degli dei, una concezion...
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Sam
Giorni. I giorni non erano altro che una routine, la nostra vita scorrere davanti ad una pellicola mentre replicava più o meno le stesse storie. A cambiare erano piccole cose, piccoli momenti o piccole situazioni. O almeno era stato così fino a qualche settimana fa. I giorni cominciavano a farmi paura, non volevo che continuassero a scorrere ignari di quello che il futuro mi stava riservando. Ignari di tutto quello che mi sarebbe capitato nei giorni futuri. Maledetti giorni!
Erano passati sette giorni. Una settimana dal mio incontro molto ravvicinato con Alex, da quell'incontro dove ad incontrarsi e a toccarsi erano state solo le nostre labbra e niente di più.
Eravamo riusciti a raggiungere l'orgasmo con qualche piccolo gesto appena percettibile e soprattutto con gli occhi.
Com'è possibile fare l'amore solo incrociando due sguardi intensamente? Eppure, in quell'atto c'era tutto quello che non sarei mai riuscita a dire a voce o a fare con semplici e comuni gesti.
Io che solo per rivedere quei suoi occhi così da vicino avrei fatto di tutto.
Ero stregata, infatuata, dipendente, ammaliata e letteralmente sedotta da quelle due iridi verdeazzurre così limpide da poterci specchiare la propria anima al suo interno.
Mi ero sentita una vera stupida dopo avergli confessato che praticamente ero ancora vergine e addirittura, mentre mi accompagnava a casa, durante il tragitto in macchina, avevo anche avuto la brillante idea di raccontargli del mio trauma che ormai sapevo anzi, ero rassegnata, non avrei mai superato.