XI

7 1 0
                                    

(Gabriel)

«Un nome?» Ci pensò. «Quale era il termine che usava Vlad? Vampiri. Ci chiamava Vampiri. Dovete scusarci per questa cappa, il sole per noi è insopportabile. Io ci sono abituato e la mia nebbia adora mangiarsi i raggi di luce. Riescono a scaldarmi dentro, è nostalgico.»

Joe aveva dovuto leggere per la scuola Bram Stoker e il suo racconto famoso, Dracula. Il Vampiro però non era mai esistito, l'autore si era ispirato alla storia brutale di Vlad III di Valacchia e i suoi hobby di impalare i nemici a morte. Si sforzò di ricordare alcune cose di quella specie, a parte che avevano una predilezione per il sangue umano.

Si sentì improvvisamente minuscolo e privo di forza. Quel mondo magico stava diventando pericoloso.

«Alba! Esistono davvero i Vampiri?» domandò Joseph irrequieto.

«Non ne ho mai visto uno. Io pensavo che... fossero estinti grazie ai...»

«Cacciatori, sì» esalò Lance. «Ci hanno infastidito, ahimè gran parte di loro era al di sotto delle mie aspettative. Dinastie ricolme di stupidi e come tali le abbiamo decimate. Ce ne sono pochi.»

«Quei pochi però...» rabbrividì una donna a lato. «Quei due mostri sono terrificanti con le maschere da oni.»

«Questa è la terra della luna, da culla dei Licantropi. Non c'è spazio per mostri succhiasangue, avete portato fin troppa disgrazia al mondo e se siete stati talmente sciocchi da cercare la morte...» iniziò il re.

«Evito di cercare la morte più di quanto lei mi desideri. Se avessi potuto avrei fatto affondare quest'isola, se non ci avesse richiamati» rispose il Vampiro nero con gli occhi stretti. «Vlad era un Vampiro con un grandissimo potenziale, era dotato di straordinari poteri e mi ha accolto quando il mondo ha cercato di schiacciarmi. Ho trovato una famiglia, compagni fedeli che difenderò. Il suo unico difetto era quello di essere diventato passivo, le decadi lo hanno reso indolente e superficiale. Si accontentava di sopravvivere. È deceduto con l'ultimo attacco dei Cacciatori, hanno un'arma spietata che chiamano "oni" e per quanto mi deluda ammettere, Arcadia è l'unico luogo sicuro.»

«No» borbottò Alba. «Non possiamo accogliere la vostra richiesta di rifugio.»

«Non lo stanno chiedendo, bensì pretendendo» obiettò Gwyn scontento. «Cosa vi ha portati qui, gente del mare? I Vampiri bramano posti bui e asciutti. Come vedete, Arcadia ha un tempo mite e piuttosto umido. Solo il nord potrebbe accogliervi, ma dubito che coloro che vi vivano sarebbero disposti a dividere il raccolto.»

Un Vampiro con i riccioli biondi scoprì i denti. «Ci cibiamo di altro. Anche il sangue di lupo va bene.»

I soldati serrarono i ranghi e Lance gettò un'occhiata funerea al sottoposto, il quale brontolò.

«Parlate di dee, di volere superiore e di mostri, quando voi siete i primi ad accogliere un sangue misto. Il principe ha un forte odore di lupo e di magia. Sei simile a me, con l'unica differenza che valete molto più di me. La mia magia è stata a lungo soppressa, per questo adesso esige» specificò amichevole.

«Tira fuori le zanne, principino del cazzo. Facci vedere» lo prese in giro uno tra loro.

«Te ne pentiresti, sono molto ingombrante» negò Alba.

Il padre si spaventò all'idea. «Non osare parlare a mio figlio, lurido essere. Come avete fatto a trovare quest'isola?»

«L'ho sognata. Un sogno magnifico, tra l'altro e io non posso dormire. È stata una visione, un regalo che le vostre dee mi hanno fatto. C'era una stella che cadeva dal cielo, una scia di polvere e ho sentito un ululato.» Gwyn interrogò con lo sguardo il re, senza sapere bene cosa fare. Persino il comandante della famiglia reale era sbigottito. «Mi hanno detto come arrivare qui. Godo del loro favore, mia madre me lo aveva garantito e avevo ridicolizzato l'idea. Ora so, all'anniversario della sua morte, che aveva ragione. Osate rigettare il volere della dea dando asilo ad un umano?»

Imperial Wolver IIWhere stories live. Discover now