XIV

5 2 0
                                    

«No, io sono umano. Io...»

Il suo cuore aveva smesso di battere o lo faceva ad un ritmo così debole e lento da essere impercettibile. Il suo intero corpo era a posto, non avvertiva né caldo né freddo, stava solo bene. La pelle aveva perso un tono di colore, il tempo in Inghilterra era poco clemente con gli inglesi e nessuno dei suoi amici poteva vantare di una tintarella, nemmeno in estate.

«Ti manca ossigeno, per questo sei un po' violaceo. Se hai fame addenta qualcosa di vivo» gli consigliò Enrique. «E se fosse un umano, be', uccidilo.»

Joe sghignazzò e si tirò indietro. «Che bello scherzo. Avete un umorismo peggiore di quello del mio amico David. Cazzo, ma dove siamo, all'Inferno? E c'è puzza!»

Lance gli tagliò il polso e Joe saltò a lato. La ferita si rimarginò ancora prima di far uscire del sangue, sotto gli occhi attoniti del ragazzo. Gettò un'occhiata supplichevole a Chloe e ansimò.

«Se è sopravvissuto a quella reazione deve di sicuro valere qualcosa. Dovresti tenerlo» affermò Enrique. «Resterò io con lui.»

«No, tu mi servi sull'isola. Ci penserò io ad addestrarlo.»

Gabriel fece una smorfia. Era stato trasformato e il suo creatore era scomparso nel nulla, lasciandolo in balia di molte domande. Aveva trovato Vlad per caso e, seppure eseguendo gli ordini con fiducia, lo aveva visto trattare Lance come un figlio. Ne era stato geloso ed era stato in silenzio sentendo quel miraggio. I suoi compagni però avevano appoggiato l'idea di salpare per Arcadia, i Cacciatori e gli oni erano diventati un problema troppo persistente e adesso avevano anche un cucciolo a cui badare.

«Se lo porterai sull'isola il re ti accuserebbe di pavoneggiamento. Quel grassone aspetta solo di ficcarci un tizzone in gola. Siamo in troppi sul veliero, lascialo qui» tuonò Gabriel. «Verrai a trovare questo cagnetto in tempi migliori. Qui è al sicuro.»

«Qui» ringhiò Chloe «c'è l'Esercito demoniaco. È il luogo peggiore per abitare.»

«E questo è un problema nostro?»

«È uno di voi, è stato quel tipo a morderlo! Deve aiutarlo!» mugghiò Bjørn.

«Non c'è nessuno da aiutare. È un Vampiro, la trasformazione è completa, il suo corpo ha accettato il veleno e fa parte della nostra dinastia. Ho intenzione di occuparmene, ma questo non è né il momento né la circostanza opportuna. Qui ha una vita abbastanza agiata per essere al sicuro, se terrà un profilo basso se la caverà egregiamente. Tante creature magiche vivono nel mondo umano» decretò Lance.

Jake scosse il capo. «È pericoloso lasciarlo da solo. Potrebbe attaccare qualcuno o essere visto.»

Gabriel gongolò. «Ha la sua ragazza dopotutto! Dovresti darle un morso, dicono che il loro sangue puzzi quanto il loro pelo. È un gran peccato perché è davvero sexy. Potrei farlo io.»

Joe camminò in avanti con l'impulso di ucciderlo. La rabbia lo fece muovere senza rendersene conto. Le sue emozioni facevano le bizze in tutti i poli.

Lance si mise in mezzo e lui si bloccò. «Sii civile, Joseph. Non farmene pentire.»

Gabriel schioccò la lingua deluso. «Un cane e un Vampiro insieme! Vlad sarebbe morto di vergogna. Il nostro capofamiglia e morto e ti preoccupi di farlo vivere contento.»

«Fino a che non avremo terminato i preparativi portarlo ad Arcadia è un rischio» commentò Lance. «Anzi, forse ci rallenterebbe. Come ho detto, non è una cosa che occuperà il tuo tempo. Svolgi i tuoi compiti.»

Joseph fu distratto dal un cinguettio proveniente da qualche parte. La foresta era gremita di rumori, era circondato dal fruscio delle foglie, dallo scroscio dell'acqua di un torrente. Ovunque fosse l'uccellino era distante, nascosto e riusciva a sentirlo a lato.

Imperial Wolver IIWhere stories live. Discover now