XVIII

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«Avanti, chiedi ciò che devi» lo spronò acido Lance.

«Perché non posso essere partecipe di questo? Permetti a Enrique e Gabriel di farti da scorta a palazzo, ti avvii da solo con Gwyn, mentre io non so niente di quello che sta succedendo! Mi trattano come uno stupido ed è anche peggio dato che credi tanto in me. Sono fottutamente bravo a cacciare, in qualche modo, e gli altri riescono a vedere solo il fatto che vivo tra gli umani!» sbraitò. «Dimmi perché cazzo non vuoi farti aiutare.»

«Perché non riesco a rimanere obiettivo con te in mezzo. Vlad mi aveva raccontato di cosa avrei provato nel creare un nuovo Vampiro. È un sentimento che è difficile da comprendere, ma mi sento in dovere di proteggerti» mormorò.

«Avrei due padri. Bella stronzata. Sei troppo impegnato per udire quello che posso sentire io: vogliono risultati alla svelta. Li stai trattenendo, se fosse per molti di loro si prenderebbero Arcadia con la forza e sai cosa succederà quando il tuo clan si dividerà? Spezzerà te e quest'isola, ci sarà una guerra.»

«Qualcuno te ne ha parlato? Ti hanno tentato?» esclamò Lance, bevendo un po' di sangue da un calice dorato.

«Una guerra per della terra? No. Chloe mi ha ricordato cosa tenesse unita Arcadia un tempo ed era la forza unanime delle quattro regioni. Dovresti ricordartelo. L'isola è divisa, ma i lupi sono territoriali e torneranno alle vecchie alleanze pur di uccidervi. Enrique mi ha detto cosa hai chiesto al re nell'ultima consulta, l'accesso autonomo, liberi scambi e amnistia totale. Gwyn ti vuole come Saggio per comodità, per far sì che appoggi i suoi piani. Vuole formare un'alleanza per trarne vantaggio.»

«È così che funziona il mondo. Meglio dare un fastidio anziché un problema. Ogni alleanza deve avere uno scopo vantaggioso o diventa una perdita di tempo e queste portano ad un malessere collettivo. Già ai miei tempi si parlava di guerra, le regioni si odiavano ed è ancora così» spiegò Lance. «Ogni cosa ha un prezzo.»

«Anche la distruzione di un popolo? Non stai dimostrando né dedizione né comprensione.»

«Puoi andare lontano se cominci ad osservare il mondo per come è. Se ti ostinerai a lasciare perdere, credo che finirai come mio padre, morto con gli occhi spalancati.»

Joseph percepì la velata minaccia. Lance aveva la sua visione delle cose ed era diversa da quella di Chloe, la quale credeva con tutta se stessa che il Vampiro fosse uno spietato assassino senza cuore. Allo sbarco sull'isola aveva usato da subito la forza senza cercare un confronto, accecato dalla voglia di vendetta. Erano stati il tempo, e Joe stesso, a farlo di nuovo calmare.

Lance strizzò gli occhi. Quando Joseph pensava a Chloe il suo odore diventava più intenso, come il filo dei suoi pensieri. Provò una punta di dubbio solleticargli il cervello, la lasciava in vita per una marea di motivi e il primo era perché non ne avesse uno per ucciderla. Era la compagna di Joseph e vedeva nei suoi occhi la fermezza nel volerla proteggere.

Squadrò la corona e Joe fremette. «Voglio che tu stia lontano da Chloe» affermò.

Il Vampiro rise incredulo. «È gelosia quella che sento? Moderati, pensavo di averti insegnato di meglio. A me non interessa dell'imprinting, tanto meno di lei. È graziosa, mi ricorda molto suo padre e il dono empatico...»

Joe si stizzì. «Cosa vuoi da lei? La forza non ti serve. Hai già un esercito! Hai distrutto la vita ad un ragazzo umano una volta, vuoi fare a pezzi quella di un'altra per noia? Tu dovresti conoscerla oramai, proteggere lei e Arcadia.»

«Tu potresti offrirmi altro?»

«Dovrei? Mi hai creato, ma non mi possiedi. Puoi dare ordini a Chloe e io le dirò l'opposto. Potresti meravigliarti sull'esito, magari questo ti darebbe variare quella smorfia annoiata, Larsen.»

Imperial Wolver IIWhere stories live. Discover now