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Apro gli occhi con fatica, la luce del sole penetra nella mia stanza così mi giro dallaltro lato. Mi sfrego gli occhi e mi stiracchio poi prendo il telefono.

È mezzogiorno e mezza?!

Mi catapulto giù dal letto facendomi male alla caviglia e maledico per la millesima volta le stampelle. Ne raccolgo una da terra e mi alzo in piedi, laltra è andata sotto il letto non so come ma la lascerò lì, una mi basta. Esco dalla camera e sento un profumo davvero buono.

Cazzo Brian, mi sono scordata di averlo in casa mia, avevo detto di avere perdite di memoria. Mi dirigo in cucina e lo vedo indaffarato davanti ai fornelli così mi avvicino a lui per capire cosa sta facendo.

"Ehi, buongiorno" si gira nella mia direzione appena sente i miei passi, io mi rendo conto che non sta indossando la maglietta e quasi mi strozzo con la mia stessa saliva quando vedo le sue braccia toniche, gli addominali e pettorali scolpiti, il pantalone leggermente più in basso del normale che lascia intravedere la V, i miei occhi cadono sul.. va bene Amber, basta così. A quanto pare, non sono la sola a rifarsi gli occhi, il suo sguardo si posa sulle mie gambe completamente nude, merda mi sono dimenticata di aver tolto i pantaloncini ieri notte, ora indosso solo una maglietta XL e le mutandine nere, non ho nemmeno il reggiseno, forse dovrei andare a vestirmi.

"Cosa stai facendo?" gli chiedo tornando in me 

"La colazione, ti piacciono i pancake?" rimando spiazzata, non me lavrei mai aspettata da lui, ritorna a smanettare con limpasto e mi offre la vista della sua schiena, quasi quasi mi cade la bavetta dalla bocca.

"S-Si" riesco a rispondere balbettando, ma che mi prende? Non è la prima volta che vedo un uomo con i muscoli, avanti Amber, smettila.

"Perfetto, siediti, ho quasi finito qui. Scusa se ho frugato tra le tue cose ma sai, non potevo fare niente senza gli attrezzi adatti" spiega mentre porta in tavola un piatto con una torre di pancake, ce ne saranno almeno venti.

"Faremmo colazione a quest'ora?" chiedo un po confusa ma anche divertita

"La colazione non si salta mai stellina" quel dannato nomignolo, ormai sarebbe inutile arrabbiarmi e dirgli di non chiamarmi più così, tanto non mi ascolterà mai.

"Ma quando ti sei svegliato per avere il tempo di farne così tanti?" io ci metterei mezza giornata, anche perché sono una schiappa in cucina.

"Solo mezz'ora fa" io spalanco gli occhi alla sua risposta e lui nel vedere la mia reazione rilascia una risata. Porta in tavola altri due piatti vuoti, due coltelli e due forchette poi il barattolo di nutella e delle fragole e frutti di bosco che avevo in frigo, queste non mancano mai in casa mia, amo la frutta, poi con la nutella sopra ancora più buona. Lui prende due pancake dalla torre e io copio il suo gesto.

"Assaggia e dimmi se ti piacciono" dice lui, io prendo il barattolo di nutella e la spalmo sui pancake poi spargo nel piatto dei mirtilli ancora bagnati visto che sono stati lavati da poco. Tagliò un pezzo e prendo il primo boccone.

Per tutti i pancake del mondo!

"Sono straordinari" parlo con la bocca ancora piena, sembra che Brian Collins sia bravo anche a fare qualcosa di buono.

"È una ricetta di mia mamma" dice lui dopo aver mandato giù

"Santa donna, sono veramente buonissimi" mi ricordo quando aiutavo mia mamma a cucinare, ero un disastro, ha provato a insegnarmi tante volte ma non ero proprio portata, ora a mala pena riesco a fare un piatto di pasta senza combinare qualche guaio. A questi pensieri mi spunta un sorriso involontario sul viso e Brian lo nota immediatamente.

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