B17

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La settimana trascorre abbastanza tranquilla ad essere sincero. Sia io che Amber lavoriamo e non è successo nulla di allarmante. Se non conoscessi Louis potrei pensare che abbia deciso di lasciarmi stare ma so per certo che non è così.
Ho vinto qualche gara, non ho detto nulla ad Amber perché so che avrebbe insistito di venire e non mi andava proprio di discutere così le dicevo che andavo a dormire per poi sgattaiolare fuori come quando ero ragazzino e uscivo di casa di nascosto.
Ricordo quando facevo arrabbiare papà e mi impediva di uscire così io scappavo senza che nessuno se ne accorgesse, o almeno facevano finta di niente.

Vedo la mora che saluta la sua amica, è passata da me un paio di volte per vedersi con Amber e più del saluto non abbiamo intrattenuto alcun tipo di conversazione però ho notato che lei è Amber sono abbastanza legate e anche se sembra un po' fuori di testa non mi pare fuori dagli schemi, come James ad esempio.
Penso che Amber non gli abbia più parlato, da quell'incidente, mi ignora completamente durante i raduni, al massimo mi lancia qualche occhiataccia, io rimango impassibile, non mi importa nulla di quel bamboccio.
Probabilmente l'allontanamento dalla mora è stata una scelta giusta, un rompi palle in meno.

"Ei" mi saluta lei appena sale in macchina per poi mettersi la cintura "Tutto apposto?" le chiedo come solito
"Tutto apposto" risponde lei.
"Domani sei libera giusto?" le chiedo qualche istante dopo, lei si gira verso di me con aria interrogativa "Si, perché?"
"Perfetto, ti porto in un posto" dico rimanendo vago. Con uno scatto la ragazza al mio fianco si dira completamente nella mia direzione.
"Sul serio? Dove?" chiede con tono sprizzante come se fosse una bambina.
"Lo vedrai stellina" rispondo
"Perché non me lo vuoi dire?" insiste lei
"Perché voglio farti una sorpresa, non posso?"
"Tu? Vuoi farmi una sorpresa? Sicuro di stare bene?" io sospiro
"Perché?" chiedo
"Be' perché non mi sembra una cosa da te"
Le lancio uno sguardo ma non dico niente. Quante cose che non sai di me Amber.

Ormai è abituale tenerle compagnia mentre sgranocchi qualcosa tornata da lavoro. Io ceno da solo visto che non c'è e ad essere onesto mi ero abituato ad avere compagnia a tavola.
"Dopo mangiato subito a letto, ci dobbiamo svegliare presto" la inforno, mi sento come un padre che il giorno dopo deve partire in vacanza con la famiglia.
Sbuffo una risata tra me e me, non potrei mai essere quel tipo di persona, un uomo con moglie e figli? Non fa per me.
"Si va bene, anche se vorrei sapere dove andiamo" risponde la mora dandomi le spalle per ritirare i piatti nella lavastoviglie.

I miei occhi cadono sul suo fondoschiena coperto da un pezzo di stoffa abbastanza inutile. Mi chiedo perché le donne mettono i pantaloncini del pigiama, possono benissimo essere considerati delle mutande, non coprono niente però in questo momento la visuale non mi dispiace.
Il suo sedere non è né troppo grande da risultare volgare ma nemmeno troppo piccolo da non essere notato, forma una curva perfetta. Fortunati quelli che hanno avuto l'onore di toccarlo, probabilmente ci si sente in paradiso a scopare questa donna, è la bellezza fatta a persona.

"Pronto!" esclama lei schioccando le dita riportandomi alla realtà "Mh?"
"Ti ho chiesto se devo portare qualcosa"
"No tranquilla, ho già pensato a tutto io" le rispondo per poi darle la buonanotte e andare nel mio letto.

La mia sveglia suona per le cinque, tra mezz'ora circa dovrò svegliare Amber visto che mi sono dimenticato di dirle a che ora ci saremmo dovuti alzare. Mi faccio una doccia fredda e poi controllo che ci sia tutto quanto.
Preparo il caffè, per me nero come al solito e per lei con tatto latte, che obbrobrio.

Socchiudo la porta di camera sua e la vedo dormire beatamente, be' in realtà sembra un bambino di sette anni per la posizione contorta che ha, non vorrei mai dormire con lei se occupa un intero letto matrimoniale da sola.

In realtà vorrei averla nel mio letto ma se fosse così sono sicuro che faremmo di tutto tranne che dormire.

Speed and loveWhere stories live. Discover now