A15

134 3 1
                                    

"Buongiorno" sento la voce del moro alla mie spalle mentre sto facendo colazione da sola, Brian è uscito più di un'ora fa per andare a lavoro.
Mi giro verso di lui, mi mordo il labbro inferiore a vederlo così
"James.." riesco a pronunciare, lui si accomoda su uno degli sgabelli davanti a me.
"Mi dispiace" comincia lui
"Quindi Brian diceva la verità" asserisco io, lui annuisce abbassando lo sguardo
"Grazie per ieri" non ho bisogno che mi ringrazi, lo avrei fatto con chiunque
"Perché lo hai fatto?" gli chiedo
"Ti ha messa in pericolo" biascica
"James, non è una giustificazione questa, ti ha fatto qualcosa per portarti a compiere quello che hai fatto?" gli chiedo, la mia espressione è la stessa da ieri notte, fronte corrugata, angoli della bocca verso il basso, occhi che emanano delusione.
Lui scuote la testa alla mia domanda.
"Perdonami Amber, ho perso la testa e io voglio che tu sia al sicuro"
"Non è il tuo compito James, è una cosa più grande di quello che pensi. Brian sa cosa deve fare" asserisco chiaramente, nemmeno io so per certo di cosa si tratta ma so che la situazione è seria e so che Brian se la sa cavare.
"Brian tornerà per pranzo e ti riaccompagnerà a casa" lo informo, lui annuisce senza dire nient'altro

Oggi ritorno a lavoro dopo un mese di pausa, finalmente avrò qualcosa con cui riempire il tempo, almeno la sera quando è aperto il ristorante. Brian ovviamente mi accompagnerà altrimenti non è contento e poi mi verrà a prendere.

Direi iniziare a prepare qualcosina per pranzo. Almeno ci provo
"James pranzi qui?" chiedo al ragazzo, è sul divano che sta guardando il telefono
"No grazie, Kate è andata da me e pranziamo insieme" la sua ragazza è una persona davvero fantastica, penso che quando saprà come sono andata davvero le cose lo prenderà a schiaffi, non me lo sarei mai aspettata da lui, non so cosa gli abbia preso.

Apro il frigo, nessuno ha più fatto la spesa. Perfetto sono a corto di idee e di cibo.
Penso che oggi si ordina da asporto, ho voglia di sushi.

Fantastico, che vada per il sushi.

Andrà bene anche per Brian, e se non gli va bene...io non ci posso fare niente, morirà di fame e poi, più sushi per me.

Dalla strada arriva il suono di un clacson, mi affaccio dalle grandi finestre vicino l'entrata e vedo Brian nella sua "nuova" auto, una Bugatti Chiron blu elettrico, stupenda.

"Sto arrivando" dice James infilandosi le sneaker "Ci vediamo Amber, scusami ancora"
Io stringo le labbra
"Non devi chiedere scusa a me" gli apro la porta e lo guardo andarsene. Rilascio un sospiro chiudendomi la porta alle spalle, penso di non aver mai provato così tanta delusione nei confronti di qualcuno.

Poco dopo che il ragazzo delle consegne è andato arriva anche Brian. Il biondo entra dalla porta con aria più incazzata del solito, beh in realtà è da ieri sera che è così, pensavo gli fosse passata almeno un po' ma a quanto pare non è come pensavo.
"Ehi, ho preso del sushi d'asporto, c'è bisogno di fare la spesa" lui mi lancia un'occhiata ma non dice niente.

"È successo qualcosa?" gli chiedo appena si siede davanti a me, non ha detto nemmeno una parola. Mi guarda per qualche secondo per poi posare lo sguardo sul piatto e iniziare a pucciare il sushi nella salsa di soia.
"Puoi parlarmi se vuoi" dico con tono attento
"Non voglio Amber, non ho bisogno di una cazzo di psicologa per sfogarmi" sbotta tutto ad un tratto, ma che diamine.
"Volevo solo essere gentile, ok? Pensavo che magari ti andava di parlare"
"Beh allora pensavo male, non voglio parlare con te" risponde scontroso
"Dio ma puoi darti una calmata? Cercavo di comportarmi da...amica" replico, non sopporto questo suo atteggiamento
"Chi l'ha mai detto che siamo amici eh? Te lo devo ripetere che non ho bisogno di parlare?" esclama stringendo le bacchette che tiene in mano, io rimango a dir poco allibita

"Oh non dirmi che hai questo atteggiamento del cazzo per quella macchina? Hai il garage pieno di auto migliori"
"Amber non sai di cosa stai parlando" dice passandosi una mano tra i folti capelli biondi
"Allora dimmelo" insisto io, alza lo sguardo su di me, le bacchette tre le sue dita si spezzano per quanto le stava stringendo
"Me ne vado" asserisce per poi alzarsi e andarsene. Io rimango impallata a guardare la sedia vuota.

Fanculo Brian.

Sono pronta per il mio primo giorno di lavoro dopo una lunga pausa. Da pranzo il biondo con  evidenti problemi di rabbia non mi ha più rivolto la parola, nemmeno un messaggio, non so nemmeno se mi accompagnerà.

Uno squillo mi informa di aver ricevuto una notifica, è da parte di Brian, wow è ancora in grado di comunicare.

B: Esci o ti fai tutta la strada a piedi con me in macchina che ti tengo d'occhio

In questo momento preferirei camminare per quaranta minuti che condividere la stessa aria con Brian-scontroso, non si sa mai che magari si offende.

Prendo la borsa e corro giù per le scale, infilo le scarpe e raggiungo la sua Bugatti.

"A che ora finisci?" mi chiede senza nemmeno darmi il tempo di mettermi la cintura di sicurezza.
"Chiudiamo alle undici" rispondo ponendo fine alla conversazione essendo che i prossimi dieci minuti di viaggio li trascorriamo in totale silenzio se non per la radio di sottofondo.

Inchioda davanti al Pizza club, io slaccio la cintura e sto per aprire la portiera quando vengo interrotta dalla sua voce "Amber fai attenzione" dice con una scilla di preoccupazione nello sguardo, io gli faccio un cenno con la testa come risposta, non sono una bambina, e poi non capisco perché si preoccupa così tanto, ha detto lui stesso che non siamo amici.

Nello stesso istante in cui il biondo riparte vedo la mia amica Jessica uscire dalla sua auto.

Appena mi vede mi corre incontro saltandomi al collo "Mi sei mancata Amber" sussurra la ragazza "Anche tu" rispondo ricambiando il suo abbraccio.

È vero mi è mancata un po', lavoriamo insieme da quasi due anni e a volte capita che ci vediamo per mangiare qualcosa ma nell'ultimo periodo nessuna delle due ha avuto tempo per ovvi motivi.
Abbiamo iniziato entrambe a lavorare nello stesso periodo ed essendo entrambe appena arrivate abbiamo legato subito e a dire il vero siamo anche abbastanza simili su certi aspetti.
Lei è meno adrenalinica di me, è bionda con dei bellissimi occhi nocciola e parla davvero tanto a differenza mia. Del resto abbiamo la stessa età, ascoltiamo la stessa musica, ci piacciono gli stessi cibi e altre cose.
Ammetto che le voglio bene.

"Chi era quello con quella macchina da urlo?" chiede dandomi una leggera spinta e con un'espressione strana, so a cosa sta pensando.
"Spiegarti tutto con una sola frase sarebbe troppo complicato Jess" le rispondo, so che se risponderei con "nessuno" mi tartasserebbe di domande
"Perfetto allora domani pranzeremo insieme e mi devi raccontare tutto, devo saperlo se hai trovato una nuova fiamma" dice lanciandomi uno sguardo furbo
Io la guardo con un sorriso per poi scuotere la testa.

Brian Collins la mia fiamma? Mai nella vita.

La serata al Pizza club procede tranquilla, non è molto affollato per ora ma sta arrivando agosto e questo significa che presto sarà davvero pieno di prenotazione essendo che ci troviamo in una zona turistica e vicino al mare.

Saluto la mia amica e mi incammino verso l'auto di Brian che è già fuori ad aspettarmi. È appoggiato al cofano mentre sta buttando fuori il fumo e una sigaretta tra le dita.

"Tutto bene?" chiede appena entro nel suo campo visivo "Benissimo capo" rispondo stringendo le labbra, lui alza gli occhi al cielo, butta la sigaretta ormai finita per terra e poi sale alla guida.

"Domani pranzo con una mia amica al Foodmania" lo informo, lui mi lancia un'occhiata come suo solito
"Non esci da sola" asserisce deciso
"Come?" io rimango sorpresa da quello che ha appena detto "Hai capito bene" lui rimane impassibile
"Non ho dieci anni e tu non sei nessuno per dirmi cosa devo fare" sbraito girandomi di scatto nella sua direzione
"Pensi che mi diverta a comportarmi così? Be' no, per niente però mi divertirei ancora meno se Louis ti mettesse le mani addosso"
"Quindi cosa dovrei fare?" gli chiedo mettendomi a braccia conserte
"Puoi farla venire a casa" dice tutto ad un tratto "Ma non avevi detto che-" non finisco perché vengo interrotta
"Se fai venire persone senza che io lo sappia e sei da sola allora no" spiega, io sbuffo ma non non commento altro.

Speed and loveWhere stories live. Discover now