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Nonostante sia una giornata poco gradevole voglio godermi un minimo di relax. Con tutto quello che sta succedendo devo cercare di mantenere la calma così passo il resto del pomeriggio stradista al sole godendomi il calore che i suoi raggi rilasciano sulla mia pelle. Non mi muovo dallo sdraio da quando James è andato via quindi un paio d'ore, ho anche fatto un pisolino per un oretta.
Sono sdraiata a panchina un giù a bordo piscina con gli occhi chiusi.

Sento dei passi sull'asfalto bollente, socchiudo leggermente un occhio e vedo la figura di Brian con indosso la divisa. Non mi alzo, resto lì senza muovere un muscolo.

"Hai ancora intenzione di fissarmi per molto" chiedo dopo una decina di secondi e poi la sua magnifica risata.
"Non è colpa mia se sei così..." interrompe la frase prima di finirla, probabilmente rendendosi conto di quello che stava per dire.
Io mi alzo seduta.
"Cosa ne pensi?" chiede facendo segno con il braccio verso il suo splendido giardino
"È davvero bellissimo" affermo
"Sono contento che ti piaccia" fa qualche passo nella mia direzione.

Distoglie lo sguardo dal mio viso e posa gli occhi azzurri sul mio corpo. Si sofferma sul mio seno, coperto solo da un pezzo di stoffa blu, piega la testa da un lato, la sua espressione non cambia di un millimetro.
I suoi passi sono lenti come il suo sguardo che scende sul mio fisico, stranamente non mi sento a disagio o infastidita, semplicemente lo lascio fare. Mi sento divorata dal suo sguardo attento, lo vedo come mi sta studiando. Le mie gambe, braccia, il mio ventre piatto, tutto quanto.

Non posso lamentarmi del mio corpo, anche se il mio seno non è molto abbondante mi piace così com'è, la pancia piatta e, Grace commenta spesso il mio fondoschiena dicendo che attira troppo l'attenzione.
È anche vero che da ragazzina ho provato un sacco di sport.
Ho fatto danza classica, ginnastica artistica, nuoto, karate e pugilato. So che c'entrano poco l'una con l'altra ma fin da piccola mi piaceva provare varie esperienze, sono sempre stata curiosa di scoprire nuove cose e non mi sono mai fissata su una sola cosa, tranne per le auto, questo sono convinta di avercelo nel sangue.

"E comunque, grazie per l'auto ma la mia Rosa ha bisogno di essere aggiustata" dico interrompendo quel momento, lui punta i suoi occhi sui miei e un sorrisino gli spunta in viso
"Ci ho pensato anche a quello" io aggrotto la fronte "Cosa vorresti dire?"
"Lo scoprirai, ma non adesso" dice lui per poi allontanarsi "torno subito" poi sparisce dietro l'angolo.

Io resto dove mi ha lasciata a guardare il punto dove si trovava a pochi istanti fa. Mi ritorna in mente il modo in cui mi guardava prima facendomi avvampare, diamine se non fosse per il fatto che si tratta di Brian Collins probabilmente ci sarei già andata a letto e poi sarei sparita, insomma sappiamo tutti che Amber Patel non è in grado di avere relazioni serie, oppure no?

Per farla breve; o vengo lasciata per il mio carattere o lascio per il mio carattere, la mia ultima relazione l'ho chiusa perché quel povero cristiano non sapeva farsi i cazzi suoi e voleva sapere tutto di me. Fatemi causa se non permetto al primo sbruffone di turno ad infilarsi nella mia mente e sapere tutta la storia della mia vita. Mi è capitato più di una volta di finire a letto con ragazzi conosciuti in qualche locale per poi non rivederli mai più, non sono una poco di buono ma semplicemente a volte bisogna smaltire lo stress della vita, ovviamente tutto è stato fatto con le precauzioni adatte per evitare di aumentare la popolazione mondiale o di ritrovarmi con qualche malattia venerea.

"Attenta!" sento gridare
Brian corre verso la piscina e si tuffa spruzzandomi da capo a piedi.
Mi ci vuole qualche secondo a realizzare cosa sia appena successo. Resto immobile con la bocca spalancata e le spalle strette.
"Tu sei pazzo" esclamo quando il biondo esce dall'acqua con la testa, lui se la ride e senza pensarci due volte si avventa contro di me.
Esce dalla piscina con uno scatto, io non mi rendo conto della situazione finché non mi ritrovo tra le sue braccia bagnate.
"No! Brian lasciami, ti pre-" nemmeno mi lascia finire la frase, mi ha letteralmente lanciata in acqua.
"Stronzo!" grido quando emergo in superficie "Non lo pensi davvero stellina"
"Non chiamarmi così" era da un po' che non lo riprendevo per il nomignolo, lui si siede a bordo piscina e mi guarda divertito, io lo raggiungo e mi appoggio con le braccia alle piastrelle bagnate.

Lo guardo dal basso, sui suoi addominali scorrono alcune goccioline come dai suoi capelli bagnati, scorro con gli occhio lungo la scia di peli biondi che si interrompono quando arrivo al costume di colore blu, come il mio, è così dannatamente sexy quest'uomo.
Le sue braccia sono muscolose e le vene sono visibili fino alle mani grosse, la mia attenzione viene attirata dai segnetti sulle nocche, non sono più rosse come sta mattina.

"Mi vuoi dire cos'è successo questa mattina?"
"Sei testarda" mi fa notare, sta ancora guardando davanti a sé
"Non hai ancora visto niente Collins" alle mie parole lui piaga la testa nella mia direzione, mi guarda con la coda dell'occhio e gli si forma un ghigno sulle labbra.

Solo io sento caldo?

Distolgo lo sguardo mentre sento le guance andare a fuoco nonostante mi trovi dentro l'acqua.

"Te lo dirò, ma non adesso" io sbuffo
"È possibile che devi sempre fare il misterioso?" ora con tono leggermente infastidito, sul serio, per quanto possa essere bello, è fastidioso uguale.
"Amber.." inizia lui ma io lo interrompo
"Amber niente, James è stato a casa mia e-"
"James è stato a casa tua?" chiede abbastanza sorpreso ma nel suo tono si percepisce anche un leggero fastidio
"Si, ed è stato anche qui" lui si gira completamente verso di me
"Perché lo hai fatto venire?" ora è infastidito
"Ti ho chiamato per avvisarti ma non hai risposto, non incolpare me!" cerco di giustificarmi, lui tira fuori le gambe dall'acqua e si alza per poi dirigersi verso il gazebo, io mi aiuto con le braccia ad uscire e gli vado dietro.
Prende un asciugamano e se lo butta su una spalla.
"Avevo il telefono scarico" dice con tono duro
"Si può sapere perché cavolo ti sei arrabbiato?" no gli si può dire niente, non so chi sia messo peggio con la rabbia tra i due.
"Non sono arrabbiato"
"Allora si può sapere cosa ti ha preso?" lui si gira nella mia direzione
"Non devi far entrare nessuno se sei qui da sola" mi punta un dito contro
"Scusa se non rispetto le tue regole che nemmeno mi avevi detto, e poi James è mio amico" come già detto, pensa di essere il capo
"Vale per tutti, ok?" esclama poi continua a camminare. Non vuole proprio dirmi niente, dio quanto lo odio.

Ormai siamo arrivati in cucina, probabilmente sono rimaste gocce sul pavimento in tutta la casa.
"Mi vuoi parlare?" lo afferro per un braccio per farlo girare verso la mia figura
"C'era Louis a casa tua questa mattina, ora sei contenta? Pensa se non ti avessi costretta a venire qui, come saresti messa?" ha un tono autoritario, faccio qualche passo indietro e lo guardo, non so se essergli grata o mandarlo a fanculo, serro la mascella e guardo dalla portafinestra.

"Non potevi dirmelo prima?" gli chiedo adesso più calma, lui mi guarda, manda giù il bicchiere di acqua che si era versato poco fa e mi si avvicina
"Non voglio che tu abbia paura o che ti preoccupi" adesso anche lui è più calmo
"Brian me le devi dire le cose, lo sappiamo entrambi che ora ci sono dentro anche io solo che io non ho la più pallida idea del perché ci sono finita in mezzo a questo casino"
"È complicato" dice soltanto
"Ti ascolto" magari riesco a fargli dire qualcosa in più
"Amber, tutti abbiamo dei segreti o comunque parti della nostra vita che teniamo nascoste, alcuni più degli altri e sono sicuro che tu lo sai bene" continua a guardarmi negli occhi, non distoglie lo sguardo nemmeno per un secondo
"Certo" rispondo "vado a fare una doccia" dico per poi girare i tacchi e andarmene da qella stanza.

Tutti abbiamo parti della nostra vita che teniamo nascoste.

Le sue parole continuano a gironzolarmi per la testa.
Lascio scorrere l'acqua tiepida sulla pelle mentre butto la testa all'indietro rilasciando un sospiro.
Lui sa che io nascondo, tra virgolette, qualcosa, certo che lo sa non è stupido. Sa che c'entrano i miei genitori, mamma e papa...

Ho scoperto di avere più cose in comune con Brian Collins di quanto pensassi. Lui come fa a dimostrarsi così forte, perché gli altri sono così e io no? Sento gli occhi inumidirsi di lacrime, ecco, era troppo strano che non mi mettessi a piangere. Da quanto non verso una lacrima? Quattro giorni? Proprio così, troppo tempo.

Quanto cazzo mi odio.

Poggio la fronte sulle piastrelle nere della goccia mentre le mie lacrime si stanno confondendo con le gocce d'acqua che scendono sul mio viso.
A volte vorrei semplicemente scomparire.

Speed and loveWhere stories live. Discover now