capitolo trenta

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"invece con fede?" mi chiede nico, porgendomi un fazzoletto.
"sono offesa con lui, non mi ha ancora chiesto scusa per come mi ha trattata" rispondo passandomi il fazzoletto sul viso.
"dovresti provare a parlarci... è tuo fratello" dice.
"è lui che deve venire a parlare con me" dico.
"dai rebi...provaci almeno" dice.
"sicuramente non adesso" dico.
"vabbè...mi prometti che ci provi?" mi chiede.
"si, ok" rispondo.

"vuoi restare a dormire qui?" chiedo.
"si, va bene" dice.
"domani dovresti riportare le cose di kenan che ho io a kenan" dico.
"no, gliele porterai tu" dice.
"non ci penso neanche" dico.
"daiiii" cerca di convincermi con la più subdola delle tattiche.

gli occhioni.

"eh va bene, venerdì dopo scuola gliele porto...tanto avete allenamento al mattino e al pomeriggio tardi, vero?" chiedo.
"sisi" mi risponde lui.

ci sistemiamo nel mio letto e scegliamo un film da guardare.

"rebi" dice nico.
"mh" rispondo
"ieri stavo per giocare una schedina" dice.

il mio cuore si ferma.

mi metto a sedere sul letto.

"nico...." lo guardo preoccupata.
"stavo, ma non l'ho fatto...ho subito chiamato lo psicologo" dice.
"non è che stai avendo una ricaduta?" chiedo.
"è solo un periodo un po' stressante per me" dice.
"nicolò mi devi promettere che non lo farai più" dico.
"e che se dovesse ricapitarti, mi chiamerai subito" dico.
"te lo prometto" mi sorride.

lo abbraccio e poi resto appoggiata al suo petto.

@nicolofagioli's stories

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NICOLÒ

il mattino dopo mi sveglio con la sveglia di rebecca.

"rebi" la scuoto leggermente.
"buongiorno" si stiracchia lei.

scendo di sotto mentre rebecca si preparava.

"buongiorno fede" dico sbadigliando.
"hai dormito qui? con mia sorella?" alza il sopracciglio il ragazzo.
"si, è un problema?" chiedo.
"no, nico, non è un problema" dice rebecca.
"mi porti a scuola?" mi chiede.
"si, certo" dico.
"buongiorno sorellina" la saluta fede.

rebecca non lo guarda nemmeno in faccia, prende lo zaino ed esce di casa.

saluto fede e la seguo.

quando salgo in macchina lei sta sorridendo al suo telefono.

"perché sorridi?" chiedo.
"no niente, è cristjan" risponde lei.
"vi state sentendo?" chiedo.
"più o meno, è da un che mi scrive, ma prima c'era kenan e quindi non potevo starci" dice.
"ora kenan non c'è più, quindi benvenuto cristjan" dice.
"non pensi che sia un po' presto?" le chiedo.
"senti nic, non farmi la predica anche tu...adesso mi sento di fare questo" risponde.
"va bene, ci vediamo dopo" dico fermandomi davanti alla sua scuola.
"ciao nicki, ci vediamo dopo" mi lascia un bacio sulla guancia.

gli occhi// kenan yildiz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora