capitolo quaranta

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(LEGGERE SPAZIO AUTRICE)

"ti porto a casa" dice kenan.
"sto tanto bene qui" dico aggomitolandomi ancora di più tra le sue braccia.
"si anch'io, ma potrei infrangere una delle nostre regole" dice il turco.

sbuffo e alzo la testa per guardarlo negli occhi.

lo guardo con gli occhi da cucciolo, quelli convincono sempre.

"rebecca no! non mi guardare così" dice puntandomi il dito contro.
"sei tu che mi stai cacciando" dico.
"non ti sto cacciando, è solo che fede si starà preoccupando" dice.
"non usare mio fratello come scusa" dico.
"non lo uso come scusa, sai benissimo anche tu che sarà preoccupato a morte e che ti sta aspettando sul divano" dice.

in effetti è vero.

"per sta volta cedo" dico alzandomi.

lui sorride e si alza a sua volta.

prende le chiavi della jeep e mi accompagna a casa.

durante il viaggio cantiamo a squarcia gola insieme.

"domani vieni a vedermi vero?" mi chiede il turco parcheggiando davanti a casa mia.
"certo, ci vediamo domani" rispondo.

lui mi sorride dolcemente.
quasi mi incanto a guardarlo.

"ciao" dico scendendo dalla macchina.
"ciao okianus" mi saluta lui.

entro in casa e come previsto fede mi sta aspettando sul divano.

"ciao fe" lo saluto con un bacio sulla guancia.
"ciao amore" dice lui.
"sei pronto per domenica? giornata impegnativa" dico.

per pasqua dobbiamo tornare a firenze per passarla con la nostra famiglia.

"io sono pronto, ho solo un po' di paura per te, cerca di non litigare con mamma e papà" dice.
"ci proverò fede, non ti prometto niente" dico.
"provaci" dice.
"solo per te" dico.

lui sorride e mi lascia un bacio sulla fronte.

"dai andiamo a dormire, è tardi" dice.

sorrido e andiamo di sopra insieme.

mi addormento con il messaggio della buonanotte di kenan.

il sabato dovrebbe essere una giornata tranquilla, ma non se sei amiche di un gruppo scalmanato di calciatori.

il mio risveglio di sta mattina è stata più strano che mai.

una forte musica raggeton ha iniziato a suonare nelle mie orecchie e quando ho aperto gli occhi mi sono trovata davanti uno spettacolo raccapricciante.

nella mia stanza c'erano fabio, andre, nico e kenan che ballavano con tanto di occhiali da sole.

"buongiorno!" urlano poi al microfono rosa che possiedo.

uno di quelli che cambiano la voce.

"basta vi prego!" dico ridendo.

non posso non filmare tutto ciò.

"Andamo' ruleta en una camioneta!" esclama nicolò

"Recogimo' la vaina, que llegó la avioneta" continua andre.

"Andamo' ruleta en una camioneta!" esclama fabio

"Recogimo' la vaina, que llegó la avioneta" conclude kenan.

scoppio a ridere e quasi mi manca il fiato.

mi alzo e stacco la musica.

"vi siete drogati o siete caduti da piccoli?" chiedo.

gli occhi// kenan yildiz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora