capitolo quarantaquattro

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LEGGERE SPAZIO AUTRICE SUPER IMPORTANTE!!!!!!!!!!!!!

che ore sono?" chiedo finito il momento degli abbracci.

"le 2.00" mi risponde andrea.

"cazzo io ho scuola domani!" esclamo preoccupata.

"non vai a scuola domani, stai a casa e ti riposi" dice kenan.

"già, kenan ha ragione" dice fabio.

"adesso tu vieni con me e ci facciamo una bella camomilla" dice andrea prendendomi per mano.

andiamo in cucina e andre inizia a prepararmi la camomilla.

io mi siedo sull'isola ad osservarlo.

i suoi movimenti sono lenti o meglio calmi.

la maglietta a maniche corte nera gli calza a pennello.

le vene, ben evidenti sulle braccia si gonfiano di tanto in tanto.

il ragazzo si volta verso di me.

"dimmi la verità" procuncio giocando con i lacci della felpa, che solo poco prima mi sono resa conto di avere addosso.

dal profumo dolce ma intenso capisco che è di kenan.

il ragazzo mi presta tutta la sua attenzione.

"ho avuto un attacco di panico?" chiedo.

"è difficile dirlo così...io direi crollo da stress o ansia piuttosto, ma non sono un professionista.... n'è servirebbe uno per deciderlo" dice.

"mi vuoi portare dallo psicologo?" chiedo.

"è una tua scelta reby, ma se tu volessi sappi che io ti appoggerei" dice.

"ci vedo pensare, non saprei nemmeno da chi andare" dico.

"per quello non c'è nessun problema, puoi andare dal mio" dice.

"ci penso andre, ti faccio sapere" dico.

"è una scelta libera, se posso aiutarti lo faccio volentieri" dice.

gli sorrido e allargo le braccia.

lui si avvicina cauto e mi abbraccia.

"ti voglio bene deda"

"anch'io becca"

mi dà in mano la tazza calda e torniamo sul divano.

"tornate a casa, dovete riposare...domani avete allenamento e india hai lezione" dico finita la tazza di camomilla.

"potete rimanere se volete" dice kenan.

"andate a dormire nei vostri lettini o a fare bambini nei lettini" dico.

fabio e india ridono.

"sei sicura di stare bene?" mi chiede nico.

"si, tranquilli" dico.

dopo un po' riesco a comvincerli a tornare a casa loro abbastanza tranquilli.

da quando sono andati via gli altri, kenan mi avrà chiesto trecento volte se stessi bene.

"sto bene kiki, non ti preoccupare" dico.

ci mettiamo nel suo letto e io mi sistemo con la testa sul suo petto.

"se fede dovesse chiederlo, puoi dirli che non sai dove sono" dico.

"la preoccupazione lo ucciderà" dice.

"solo per poco, finché non trovo la forza di rivederlo" dico.

"va bene" dice.

"puoi stare qui quanto vuoi" continua.

gli occhi// kenan yildiz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora