19

10 5 0
                                    

PENSIERO INCORAGGIANTE: Siamo venuti a questo mondo perché Qualcuno ci ha amati tanto da regalarci la vita. La vita è un dono prezioso da non sottovalutare mai!

CIMITERO

Tracy mi stava fissando da diversi minuti con la faccia di chi si aspettava uno spavento improvviso da un momento all'altro e dato il panorama di tacita morte, condito dalla recente e fresca nevicata, che ci circondava, non potevo che comprenderla...

Ups! Gambar ini tidak mengikuti Pedoman Konten kami. Untuk melanjutkan publikasi, hapuslah gambar ini atau unggah gambar lain.

Tracy mi stava fissando da diversi minuti con la faccia di chi si aspettava uno spavento improvviso da un momento all'altro e dato il panorama di tacita morte, condito dalla recente e fresca nevicata, che ci circondava, non potevo che comprenderla se io stesso mi fossi messo nei suoi panni.

«Sei serio?» mi domandò lei sconvolta, voltando lo sguardo in ogni direzione e puntando i suoi occhi increduli sulle lapidi dello scorso secolo che ricoprivano il vasto terreno accerchiato dal bosco. «Un... cimitero?» continuò facendomi quasi pentire di aver voluto condividere quel luogo con lei. «Questo è il tuo posto speciale? Senza offesa, ma perché lo è? Cosa ci trovi di così... Insomma, non vorrei giudicare, ma... Non capisco, ecco! È un luogo così...»

«Sai perché vengo qui?» la interruppi nel vano tentativo di renderle chiara la mia mentalità. «Ammira tutto quanto hai di fronte... Per favore. Ora, cosa vedono i tuoi occhi?» non aspettai una sua risposta e proseguii il mio discorso. «In questo cimitero tu cogli solo ciò che hai davanti, ovvero un luogo triste dove le persone vengono a piangere i loro morti, hai la consapevolezza che vi sono corpi nel terreno che pian piano si dissolvono diventando un tutt'uno con la natura; mentre io invece ci trovo la fine del dolore, la pace!»

«Non fare discorsi strani!» mi rimproverò lei, come se stessi per aggiungere qualcosa di terribile. «La vita è un dono prezioso!» proseguì lei con gli occhi lucidi: mi apparve triste, come se temesse che io avessi potuto avere cattivi pensieri su me stesso e sulle mie intenzioni. «Siamo qui perché il Signore ci ha dato la vita per amore e per amore noi dobbiamo viverla in pieno.»

«Tracy!» alzai la voce per zittirla.

Mi allontanai di qualche passo da lei; il cielo grigio preannunciava un temporale in arrivo, il vento gelido mi colpiva le guance e sollevava mulinelli di neve dal terreno; i miei scarponi affondavano nel manto bianco a ogni passo e incominciai ad avvertire un gelo pervadere il mio piede sinistro.

«Maledette scarpacce vecchie!» mi lamentai a voce alta, alzando il piede in modo da poter vedere in che stato era ridotta la suola del mio scarpone: un grosso buco al centro teneva esposta la mia calza nera al terreno sottostante. «Cazzo!» sbottai nervoso all'idea di dover saltellare su un piede fino a casa e di dover fregare gli stivali da neve a mio padre perché io avevo consumato tutti i miei.

«Soffro molto anch'io, sai?» Tracy mi si avvicinò alle spalle, poggiando la sua testa sulla mia spalla e ignorando le mie lamentele. Quel contatto così intimo mi provocò una strana sensazione di calore in tutto il corpo, tanto che mi parve che l'acqua ghiacciata, che mi allagava la scarpa, aveva preso a evaporare via. «È nel dolore che troviamo la fede, che conosciamo davvero noi stessi...»

«Trovi qualcosa di buono nella tua vita, Tracy?» le domandai con l'assurda intenzione di demoralizzarla tanto quanto lo ero io. «Qualcosa per cui valga la pena sopportare ciò che ci viene inferto? Senza offesa, ma neanche la tua situazione è delle migliori!» ripensai alla madre fuori di testa che aveva tutto il giorno in giro per casa e che la maltrattava anche davanti al gruppetto di amiche oche; a quel padre che, pur essendo un brav'uomo, avrebbe potuto lasciarla da un momento all'altro; mi tornò in mente quanto la mia amicizia con lei la stesse emarginando da tutto e da tutti.

«Sì,» mi rispose lei sorridendomi dopo che mi ero sciolto dal suo contatto, «ho qualcosa di buono nella mia vita: non saranno molte cose, ma sono più di quante potessi sperare.»

«E sarebbero?» mi pentii subito di averglielo domandato; cominciai a ritenermi troppo invadente nell'interrogarla con così tanta sfacciataggine. «Di sicuro a Pinglo City stavi meglio, ma qui... Ne hai trovate anche in questa città di cose positive? Non dirmi che è il cibo che ci facciamo portare dalle città a valle, perché qui non si può coltivare niente; le persone? C'è qualcuno di interessante e salvabile, qui, secondo te?»

Prima di lei, non ho mai avuto dei veri amici! Cercai di tranquillizzarmi. Non voglio allontanarla con le mie domande, ma come faccio a sapere o no quali sono i limiti da non superare? E se lei mi ritenesse davvero così invadente, penso che me lo avrebbe detto in faccia.

«Qui ho trovato te!» mi rispose lei, con una semplicità disarmante ed esprimendosi in maniera piuttosto diretta. «Drake, sei una delle migliori persone che mai avrei potuto incontrare nella mia vita.»

Non compresi se il suo arrossire fosse dovuto a quella rivelazione o al vento gelido che le pizzicava le guance, ma sorrisi d'istinto nel vederla così.

Tracy teneva lo sguardo abbassato, mi parve di vederla assai turbata da un qualcosa di cui non afferravo il concetto.

«Drake,» mi disse lei sfiorando le mie dita con i suoi guanti spessi, «tu sei importante per me! Ho bisogno della tua presenza!»

«Solo che io schifo tutti qui», cercai di fare una battuta per risollevarle il morale che le avevo fatto cadere a terra in precedenza.

Tracy ridacchiò e, saperla rasserenata, fece sentire meglio anche me: avevo capito che, se avessi dovuto restare ancora per un altro po' a Snowy Mountain, avrei dovuto farlo soprattutto per lei, per farla stare bene.

La presi per mano e cominciai a passeggiare con lei tra le lapidi.

Non proprio un appuntamento romantico questo, ma volevo farle capire chi sono io davvero!

«Tu non ci trovi niente di buono in questo posto?» mi domandò all'improvviso, e mostrandosi sinceramente incuriosita. «Intendo oltre la pace che questo cimitero ti trasmette... C'è una persona a cui tieni, oltre a tuo padre, qualcuno che stimi davvero? Una persona che per te vale la pena di essere considerata come tale e non come spazzatura?»

Mi bloccai sul posto, come se avessi dimenticato come muovere i piedi per camminare.

«Perché me lo chiedi?» feci con l'intenzione di non risponderle.

Ebbi l'impulso di tacerle i miei sentimenti per Malory, di non farle sapere che da qualche anno fantasticavo di fuggire via con la ragazza più bella di Snowy Mountain e di ricominciare una nuova vita altrove.

«Perché io sono certa che tu non sia un totale pessimista, un ragazzo con una perenne visione negativa del mondo...» mi disse lei riprendendo a camminare e conducendo così i nostri passi. «Sei come perso in una fitta e oscura nebbia che non ti permettere di guardare che c'è di più oltre la foschia: ci vaghi dentro senza meta da così tanto tempo che hai dimenticato che è solo la tua vista a essere offuscata, che dalla tua vita non è sparita affatto la bellezza che temi di non trovare più... Io sono solo alla ricerca di una piccola scintilla: credo di poter far tornare a splendere la tua luce, se me lo permetti.»

Mi morsi il labbro inferiore, la mente totalmente immersa in pensieri fugaci. «Sì, qualcosa c'è!» le dissi infine. «Per questo ti ho portata qui!»

Avrei amato solo teTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang