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LA BELLEZZA È NEL CUORE

Mi sentii ancora più patetica, per essere scoppiata a piangere a quella maniera, tanto da riuscire a vedere mia madre dinanzi a me che mi dava della "cicciona imbarazzante"

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Mi sentii ancora più patetica, per essere scoppiata a piangere a quella maniera, tanto da riuscire a vedere mia madre dinanzi a me che mi dava della "cicciona imbarazzante".

«Ma che dici?» Drake mi avvolse con le sue braccia muscolose e tatuate, forse nel vano tentativo di farmi smettere per non assistere a quello spettacolo allucinante. «Tracy, ehi! Calmati un secondo e parla con me. Perché hai detto che sei "inguardabile"? Non è vero! Chi ti ha messo queste idee in testa, tua madre? Be'...» mi parve che il suo tono di voce si stesse alterando, Drake Gorman si stava infuriando, «tua madre lo è! Lei è orrenda e inguardabile.»

«Mia madre si cura molto...» gli feci notare tra un singhiozzo e un altro, presi un fazzoletto dal pacchetto che avevo nello zaino e mi asciugai gli occhi, con un altro mi soffiai il naso.

«Sì,» ribatté Drake furente, «cura molto il suo aspetto, ma dovrebbe concentrarsi su ben altro. La vera bellezza sta nel cuore e te lo posso assicurare, Tracy... E poi da quando mi sei diventata così superficiale? No, non sei tu a parlare questa volta. Stammi a sentire: tu sei bellissima...» stavo per controbattere a quell'ultima affermazione, che ritenni una bugia bella e buona, ma Drake non mi lasciò il tempo di aprire bocca, «e non solo dentro, anche fuori. Sei stupenda e non te lo dico per farti sentire meglio,» aggiunse guardandomi fisso negli occhi con uno sguardo così sincero da arrivarmi dritto al cuore, «lo dico perché lo penso, perché è così!»

«Sei un buon amico», gli risposi con un filo di voce e un sorriso lieve.

«Tracy...» Drake si accomodò di più sul divano, abbandonandosi contro lo schienale, ma lasciando un braccio avvolto attorno alle mie spalle; i suoi occhi austeri fissi sulle tende che avevamo di fronte, «posso essere franco con te?»

«Certo,» gli risposi, trovando un po' di coraggio, «lo pretendo da chi considero un amico», ma mi pentii presto di avergli concesso la libertà di esprimere pareri che temevo mi avrebbero potuta ferire.

Drake sospirò e incominciò a espormi il suo pensiero: «Tua madre è una persona davvero cattiva, una narcisista di prima categoria!» mi lasciò un attimo senza parole. «Sta rovinando le vostre vite, sia la tua che quella di tuo padre. Quello che vi dice, non è per il vostro bene. Chi ama non ferisce. Quella donna non è capace di amare, non ha un cuore. Mi fa male vedere quanto peso dai alle sue parole. Non vedi che effetto ti fanno? Scommetto che tuo padre anche guarirebbe, se non l'avesse più intorno. So che è tua madre, e immagino che per te sia dura, ma non puoi permetterle di controllarti così, non puoi lasciare che ti avveleni con i suoi denti da vipera... Tradisce e svilisce tuo padre, ti tratta come fossi spazzatura...»

«No, aspetta!» lo fermai svelta, voltandomi verso di lui attonita. «Hai detto che mia madre tradisce mio padre? Perché? Cosa te lo fa pensare?»

Ricordai l'ambigua telefonata in cui l'avevo sentita civettare con qualcuno che non avevo idea di chi fosse (non ne avevo parlato con nessuno), ma da come Drake sembrava convinto, il mio amico lasciava intendere essere a conoscenza di qualcosa di poco gradevole.

«Tu e tuo padre non c'eravate quel giorno, eravate in ospedale,» mi disse lui con tono distaccato e lo sguardo assente, «con il vecchio Amery stavamo andando da voi per aggiustare le tubature in cucina... L'ho beccata. Mio padre però non ha visto niente...»

«Tu l'hai vista?» non riuscivo a credere alle sue parole, eppure mi fidavo completamente di Drake e sapevo di non avere ragioni di dubitare di lui.

«Tua madre me ne ha dette di tutti i colori per farmi credere che io avessi immaginato il tutto,» mi strinse di più a sé, come volesse confortarmi e mi ritrovai con la testa sulla sua spalla, il mio naso che sentiva il profumo di un bagnoschiuma dall'aroma delicato, «poi, non contenta, ha insinuato con mio padre che faccio uso di droghe... Ha detto: "Suo figlio è un tossico, oppure è gravemente disturbato a livello mentale!"» scimmiottò mia madre, interpretandola in modo poco lusinghiero. «Mio padre ha negato tutto, ovviamente, ma tua madre insisteva: "Non vede che soffre di allucinazioni? Questo delinquente delira peggio di mio marito!"» vidi Drake titubare nel parlare di mio padre.

Immaginai non volesse turbarmi oltre, ma glielo lessi in viso che aveva molto altro da dirmi, così lo incoraggiai con lo sguardo.

«Dovreste chiudere i rapporti con quella donna!» affermò, lasciandomi perplessa. «So che sei molto credente, immagino lo sia anche tuo padre, non approvate il divorzio... ma davvero pensi che Dio vi voglia così infelici? Quella donna non cambierà mai e voi finirete col morire se restate con lei...»

«Al Signore niente è impossibile!» affermai mostrandomi sicura di me. «Può cambiare anche il comportamento di mia madre...»

«Certo...» Drake fece il sarcastico, scatenando in me una reazione di fastidio.

«Ehi!» lo rimbeccai, puntandogli un dito contro. «Non offendere!»

«Scusami,» mi disse lui sincero e per nulla turbato dalla mia reazione. «Tu hai il tuo modo di pensare e io il mio. Lasciamo stare, ok?»

«Va bene,» affermai, abbandonandomi anch'io contro lo schienale del divano, «tutto perdonato. Io...» e mi sfogai ancora un po' con lui, ma questa volta senza piangere e mostrandomi matura quanto lui faceva vedere di essere. «Io non dico che tu non abbia ragione su mia madre, e so che mi hai detto di allontanarla solo perché sei preoccupato per me...»

«Ovvio che mi preoccupo!» dichiarò lui, con la schiena dritta e lo sguardo determinato. «Come potrei non farlo? Io a te ci tengo!»

«Solo che è difficile... Non posso chiudere del tutto con lei...» la situazione stava diventando spiacevole e i pensieri tormentati mi procurarono un leggero bruciore allo stomaco.

Non posso chiudere affatto! Pensai. Zaya Barlow sarà per sempre mia madre!

«Immagino,» Drake mi carezzò con fare consolatorio, il braccio che mi circondava ancora la spalla, la sua mano era così confortante che non volevo che quel momento potesse avere un termine, «ma almeno non lasciarti influenzare dalle sue parole... Non diventare un'oca superficiale come quelle del circondario, rimani profonda. Promettimelo!»

Stavo per rispondergli quando sentimmo entrambi qualcuno bussare alla porta.

Avrei amato solo teWhere stories live. Discover now