Episodio 10

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«Allora hai intenzione di dirmi che succede? Hai insistito per vedermi, dopo svariate settimane di assenza totale; quindi, suppongo che tu voglia parlarmi di qualcosa di molto importante».

Dopo aver passato l'ultima mezz'ora a passeggiare nel silenzio, appesa al braccio di Leroy, Nat sentì che era giunto il momento di svelare la ragione che quella sera l'aveva spinta a supplicarlo di portarla fuori, dicendogli, per convincerlo, che aveva un bisogno urgente di confidarsi con lui.

Nat prese un lento respiro: «Ho bisogno di parlarti dei miei sentimenti». Leroy arrossì immediatamente al pensiero che il suo sogno più segreto di una relazione con Nat stesse finalmente diventando realtà.

«Tu credi che sia giusto desiderare che una relazione nata come semplice amicizia si evolva in qualcosa di più, Leroy?»

Leroy si sforzò di contenere l'emozione per celare il suo entusiasmo mentre rispondeva: «Ritengo che le relazioni che nascono dopo anni di amicizia ed una profonda conoscenza siano le più solide e longeve. È un dato di fatto statisticamente comprovato, e sono lieto che anche tu abbia finalmente preso in considerazione questa possibilità per noi.»

«Anni di amicizia? Magari solo pochi mesi, ma non capisco cosa questo possa centrare con noi due».

La confusione sul viso di Nat fece sorgere il dubbio in Leroy che forse stavano parlando di cose diverse. Così, per non compromettersi ulteriormente chiese: «Per essere sicuro di aver compreso, tu di chi stai parlando?».

«Io sto parlando di Blake, perché scusa tu di chi stavi parlando?» 

Leroy, deluso nel vedere il suo sogno infrangersi, cercò di nascondere l'imbarazzo per aver quasi confessato, a causa di un equivoco, i suoi veri sentimenti alla migliore amica, deviando subito l'attenzione sui problemi di Nat: «Certo, Blake. Mi riferivo proprio alla tua amica dalla faccia ingrugnita e dal dress-code gotico. Cosa ti ha fatto questa volta?»

Nat, non rendendosi conto dell'impasse che Leroy aveva abilmente superato, si sfogò: «E pensare che mi ero assurdamente convinta che tra noi ci fosse un legame unico, profondo e speciale. Eppure, lei è riuscita a rinunciare a ciò che avevamo senza alcuna difficoltà. Ripensare alla freddezza con cui mi ha detto quelle cose mi fa sentire di schifo.»

«Non è poi così male che Blake non venga più nel nostro palazzo», ironizzò Leroy, «Più di una volta l'ho sorpresa a guardarmi come se volesse divorarmi. È davvero inquietante.»

«Leroy, per favore. Ho bisogno che il mio migliore amico faccia il serio e mi aiuti a fare chiarezza. Mi conosci più di chiunque altro, persino più di me stessa. Sono arrabbiata con Blake, perché ero convinta che ci stessimo», ma subito si corresse, «che ci fosse qualcosa tra noi. Però poi mi fermo e rifletto, se una cosa è reale allora non ci rinunci così facilmente, giusto? E se lo fai, significa solo una cosa,» disse Nat con una pausa, prendendo un altro lento e deluso respiro: «Significa che era tutto finto.»

Continuarono a camminare, di nuovo, senza dirsi nulla per alcuni minuti e poi Nat riprese: «Detesto non riuscire a riconoscere le emozioni che nascono in me. Come ora, non riesco a capire cosa sto provando.»

Nat si stringeva al braccio di Leroy, il quale però sapeva molto bene come risolvere il dilemma dell'amica: «Nat, è vero che ti conosco meglio di chiunque altro, quindi lascia che ti spieghi cosa ti sta realmente accadendo. Non sei arrabbiata con Blake perché ti ha lasciato. Tu sei triste perché se n'è andata!»

La conversazione tra i due proseguiva da tempo, tanto che non si accorsero di essersi notevolmente allontanati dal loro quartiere. Fu solo quando Leroy osservò attentamente i dintorni che realizzò dove si erano spinti con le loro chiacchiere. Preoccupato per le aggressioni avvenute di recente in quella zona, incitò Nat ad affrettarsi a tornare verso casa. Avevano percorso solo pochi metri nella direzione opposta quando un uomo dal viso sporco e vestiti logori li bloccò: «Svuotate subito le tasche», ordinò ai due ragazzi.

The NocturnalOnde histórias criam vida. Descubra agora