[nove]

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Heater camminava ormai da più di un'ora cercando di orientarsi e cercando, in quel posto desolato, un pò di linea per riuscire a chiamare suo fratello.

-Se me lo ritrovo davanti lo uccido- ripeteva infuriata.

Un automobile accostò vicino alla ragazza che impaurita indietreggiò.

-Finalmente ti ho trovata, sono un coglione lo so- Ian scese dall'auto con le mano in alto in segno di resa.

-Brutto stronzo, come hai potuto lasciarmi qui? Sei forse impazzito?- urlò Heater di rimando.

-Ero incazzato e sono stato troppo impulsivo, non ho scuse- spiegò avvicinandosi a lei.

-Tu eri incazzato? E io allora? Spiegami perchè sei incazzato- rispose incrociato le braccia al petto.

-Vuoi saperlo?- alzò la voce.

Heater annuì poco convinta.

-Perchè mi fai impazzire, cristo, più ti conosco e più non riesco a capirti. Quello che mi fai provare mi da fastidio, perchè odio sentirmi così vulnerabile e odio sapere di dipendere a tal punto da una persona- si fermò chiudendo gli occhi per un attimo, adesso i loro volti erano davvero vicini.

Heater sentiva il suo cuore scoppiare e il suo stomaco contorcersi come non aveva mai fatto.

Ian, invece, voleva baciarla, dio solo sa quanto voleva baciarla.

-Non mi starai mica facendo innamorare di te, vero ragazzina?- chiese sorridendo nel vedere il rossore sulle guance della ragazza.

-Ian smettila- sussurrò imbarazzata.

-Che succede, ti dispiace ciò che ho detto?- la guardava negli occhi cercando un minimo sprazzo di quel sentimento che lui provava per Heater.

Heater voleva urlarglielo che amava da morire ciò che lui le aveva appena detto, ma si limitava ad ammirarlo, perchè era piacevole guardare degli occhi tanto belli, in cui cercava di capirci qualcosa.

Nessuno dei due si aspettava ciò che Heater stava per fare. La ragazza si avvicinò di nuovo velocemente ad Ian e poggiò le sue labbra sulle sue. Un contatto lievo, che di lì a poco si trasformò in una bacio molto più coinvolgente.

Era straordinario come le loro labbra sembrassero così perfette insieme, quella sensazione la provavano entrambi, quella sensazione di appartenenza, quella sensazione che li faceva sentire l'uno dipendente dall'altra.

Ian sorrise istintivamente quando sentì le labbra di Heater sulle sue, quelle labbra che tanto desiderava avere.

-Non pensavo potessi essere così intraprendente ragazzina- Ian ruppe il silenzio che si era creato tra di loro, accarezzò il labbro inferiore di Heater sorridendo nel vederla così in imbarazzo per quello che aveva fatto poco prima.

-Io emh, o dio, non avrei dovuto farlo- Heater scattò indietro.

-No dimenticalo, ho sbagliato- continuò camminando nervosamente.

-Non credo di poterlo dimenticare- rispose Ian afferrandola per un braccio in modo da tenerla ferma.

-Ian, non farlo, non ti conviene affezionarti a me, non porterebbe a nulla di buono- sussurrò.

-Cosa mi nascondi- rispose lui poggiando la fronte sulla sua. Era più un'affermazione che una domanda, perchè Ian era consapevole che lei non gli avrebbe mai dato una risposta.

-Andiamo a casa- concluse il ragazzo facendola salire in auto.

Per tutto il viaggio Heater aveva dormito e intanto Ian si concedeva qualche minuto per osservarla, i capelli le ricadevano sul viso, le labbra erano leggermente schiuse e lei era rannicchiata contro lo sportello. Ian sorrise a quella scena.

-Sei inquietante, il tuo sguardo mi sta bruciando la pelle- parlò Heater con la bocca ancora impastata dal sonno.

-Non ti stavo guardando- rispose lui spostando velocemente lo sguardo sulla strada.

-Comunque siamo arrivati- continuò cercando di mostrarsi indifferente.

-Grazie per non avermi mollata tutta la notte lì, ciao- disse aprendo lo sportello.

-A domani ragazzina- sorrise Ian.

-No Ian, ne abbiamo già parlato- si girò guardandolo con freddezza.

-Heater, non farlo- quasi la stava supplicando.

-E' finita Ian, qualsiasi cosa fosse, qualsiasi cose ci sia stata, è finita. Tu sei fidanzato ed io, io non sono fatta per te- concluse uscendo dalla macchina e correndo verso casa.

Lei aveva cercato di nasconderlo, ma Ian aveva notato le lacrime che scendevano silenziose sul suo volto, e anche se non sapeva esattamente perchè era così legato a quella ragazza sapeva che non l'avrebbe lasciata andare così facilmente.

Spazio autrice:
Sono tornataaa.
Scusatemi se questo capitolo è un pò corto e non è nulla di che, ma ho voluto pubblicarlo perchè domani parto e quindi per una settimana non potrò più scrivere.
Spero che vi sia piaciuto e mi scuso per la mia assenza.
Come sempre votate, seguitemi e commentate.
Buone vacanze a tutti quelli che partono!❤️
Un bacio xx💕

[Un cuore nero pece]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora