[sedici]

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Ci sono quei giorni di pioggia, quelli in cui non puoi fare a meno di rimanere in casa e osservare le goccioline d'acqua che cadono veloci e silenziose sul vetro della tua finestra.

Ci sono quei giorni di pioggia in cui qualsiasi cosa ti porta a riflettere su ciò che di più sicuro hai al mondo.

Ed era questo che succedeva ad Heater, era la pioggia che le addossava una strana malinconia. Era come se il tempo riflettesse a pieno il suo stato d'animo, in conflitto con se stessa.

E in quel momento aveva una strana sensazione, una di quelle che non sai spiegare, un brutto presentimento che senti e basta.

-Heater mi stai ascoltando?- la voce di Ian la fece ritornare alla realtà.

-Io.. no scusa, che dicevi?- gli chiese dolcemente avvicinandosi a lui.

-Devo proprio andare adesso, Hanna mi sta aspettando per andare a fare quei giri- le sorrise imbarazzato.

'Quei giri' diceva lui, intendendo poi andare per negozi a comprare cose per il bimbo. Forse diceva così semplicemente per non far pesare la faccenda del bambino alla bionda, eliminandone con quell'espressione ogni riferimento, o forse solo perchè notava negli occhi di Heater quella scintilla, mista di gelosia e delusione, ogni volta che pronunciava il nome della sua ex.

Perchè Heater non era mai stata una persona particolarmente gelosa, ma vedeva come Hanna usava la scusa del bambino per avvicinarsi, in modo poco appropriato, al suo fidanzato e la cosa riusciva a mandarla su tutte le furie.

-Lo so che la cosa ti innervosisce- continuò Ian accarezzandole i capelli.

-Non mi innervosisce il bambino Ian, ci mancherebbe, ma la tua ex non si comporta esattamente come tale, sai che ne approfitta- si scostò da lui in modo poco delicato.

-Si, ma sai che amo te, non mi importa ciò che fa lei, io vado lì per mio figlio- rispose titubante spostando lo sguardo dal viso di Heater.

Avevano passato talmente tanto tempo insieme nelle ultime settimane che Heater riusciva a capire ogni mossa del moro, e non reggendo il suo sguardo le aveva fatto intendere che qualcosa non andava.

'Ti sei fatto scoprire Ian' pensò avvicinandosi al ragazzo.

-Cosa- scattò Heater.

-Cosa?- le chiese ancora più titubante.

-Non reggi il mio sguardo Ian, che cosa mi nascondi?- fu una domanda secca, una di quelle che nemmeno ha bisogno di una risposta, perchè chi la fa ne è già consapevole.

-A volte ti odio- sussurrò Ian alzandosi dal divano.

-No, ancora non l'ho detto ai genitori- sputò il ragazzo.
Il senso di colpa era palpabile nell'aria, ma ancora più evidente era la delusione negli occhi di Heater.

-I vostri genitori pensano ancora che vi sposerete?- chiese sull'orlo delle lacrime avvicinandosi ad Ian.

-Si, ma glielo diremo al più presto- rispose il moro avvicinando la fronte a quella della ragazza.

-Sai che lo farò- continuò lasciandole un bacio a fior di labbra.

Heater annuì sforzando un sorriso.

Aveva imparato a memoria tutto di lui, la sua espressione triste, quella arrabbiata, annoiata, confusa e aveva imparato a memoria il suo sorriso, ma anche se lo sapeva, se era stampato come una fotografia nella sua mente, quel sorriso era in grado di bloccarle il respiro e fregarla ogni singola volta.

-Devo proprio andare- le lasciò un altro bacio per poi prendere la sua giacca.

-A dopo- lo salutò.

Cercava di sorridere davanti a lui, perchè non voleva farla pesare ad Ian più di quanto già non pesasse la situazione stessa, ma tutto dentro di lei faceva a pugni, e odiava quella sensazione.

Ian intanto correva per cercare di raggiungere il quarto piano di quel palazzo, nel quale la sua ex ragazza lo stava aspettando.
Era turbato a causa della discussione con Heater, perchè sapeva che a lei tutta quella situazione non stava bene o che comunque non avrebbe retto per molto.

Cercò di calmare il cuore che, dopo tutta quella corsa, batteva come un tamburo e suonò al campanello.
La porta si aprì rivelando la figura della sua ex fidanzata che lo accolse con la solita espressione incazzata.

-Di nuovo in ritardo- scosse la testa spostandosi, permettendo ad Ian di entrare.

-Ciao anche a te- commentò sarcastico.

-Comunque scusa, ho avuto un contrattempo- continuò infastidito il moro.

-Scommetto di sapere che tipo di contrattempo tu abbia avuto, a parer mio inizia con Heat e finisce con er- incrociò le braccia sul petto.

-Si Hanna, ero con la mia ragazza, ci sono problemi?- rispose sempre più infastidito.

-Si, ci sono problemi.- alzò il tono di voce.

-Sei sempre con lei, troppo per i miei gusti, non puoi concentrarti sul bambino così. E' ora di mettere un punto a questa storia Ian..- si avvicinò al moro passando la sua mano sul petto del ragazzo.

-Non ti azzardare a dirlo- ringhiò afferrando in modo delicato la mano della ragazza.

-Io la amo- continuò stringendo la presa.

-Ami più la tua bella fidanzatina o tuo figlio Ian?- sorrise vittoriosa.

-Tu non puoi farlo Hanna- scosse la testa alzando la voce.

-Devi scegliere, non mi farò mettere i piedi in testa da una mocciosa, adesso vattene- concluse aprendo la porta di casa e facendo un cenno con la testa verso l'uscita.

Ian rimase in silenzio, guardò un'ultima volta la mora uscendo poi da quel posto che stava diventando sempre più opprimente.

Non avrebbe mai creduto che Hanna sarebbe arrivata a tanto, amava Heater, ma come poteva abbandonare suo figlio? E sapeva di ritrovarsi di fronte alla decisione più difficile della sua vita.

Spazio autrice:
Benebenebenebene
Sono tornata dalle vacanze gente e ora si ricomincia ad aggiornare più spesso! (O almeno ci provo)
La storia comincia a prendere una piega interessante, cosa farà Ian adesso che si trova di fronte ad una scelta?
Spero che dopo tutto questo tempo non mi abbiate abbandonato, come al solito quindi votate e commentate❤️
Come sono andate le vostre vacanze? Quanti di voi hanno già ricominciato scuola?
Un bacio xx💕

[Un cuore nero pece]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora