Capitolo 12

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Justin's pov

Ormai le due settimane erano passate e noi ci trovavamo ad Atlanta. Che dire di queste due settimane? Funny è un vero vulcano. È attiva, molto chiacchierona, autoritaria, sexy, giocherellona, divertente e sicuramente non puoi annoiarti con lei.

Ho dovuto passare 14 giorni tra:

-il suo ciclo

-la sua malattia per lo shopping

-l'alcool

-tenere a bada il suo fin troppo divertimento che a volte la faceva finire nei guai

-sentire come dava ordini

-i suoi lamenti

Siamo diventati molto amici e quando c'erano quei momenti in cui il mio umore era a terra, mi ha sempre fatto tornare il sorriso. In questo momento ci ritroviamo in aeroporto e naturalmente, si sta lamentando della fila troppo lunga ma, in realtà, mancano altre quattro persone ed è arrivato il nostro turno.

"Io non riesco a capire perché ci vuole così tanto a fare un dannato check in, velocizzarsi un po', no?" L'ultima parte la urla, com'è il suo solito ed io cerco di zittirla mettendole una mano sulla bocca.

"Dio mi ha donato il senso della parola ed è giusto che io esponga le mie opinioni" mi guarda contrariata, assottigliando lo sguardo e minacciandomi con il suo dito.

"Beh, se tu la smettessi di urlare, forse non ti zittirei continuamente nel corso della nostra 'convivenza'" abbiamo avuto parecchie discussioni come questa ma, alla fine, c'era sempre un'offerta di pace. Mi alza il dito medio ed io la guardo. In questi giorni mi sono accorto di quanto fosse bella soprattutto dalla quantità di ragazzi che attraeva senza neanche accorgersene a volte. Camminava per strada parlando a telefono e tutti si giravano a guardarla.

Ha come una specie di calamita. Ovunque va, lei è al centro dell'attenzione e sicuramente lo sa e a volte lo sfrutta a suo vantaggio. Quante volte ho dovuto mandare via i ragazzi che flirtavano con lei senza neanche saperlo io il motivo. Sapevo soltanto che mi dava fastidio. Anche in questo momento, pure i vecchi la osservano.

"Basta mi sono stancata" picchietta la spalla di un ragazzo che si gira e la squadra. 'Tieni quei fottuti occhi lontani' vorrei dire. Da quando sono diventato così.. non so nemmeno io come?

"Senti, potresti per favore farci passare avanti?" chiede usando quel tono di voce a cui non si poteva dire di no. Il ragazzo annuisce osservandola ancora. Lei, con nonchalance, passa avanti a lui, quindi è subito il nostro turno. Mette le sue tremila valige sul nastro ed è subito la volta dei miei borsoni. Dopo quest'operazione, saliamo sull'aereo.

"Oh finalmente, non ne potevo più" si accascia sul sedile, guardando fuori al finestrino. Ad un certo punto le squilla il telefono e lei inizia a dire cose tipo: 'lo ammazzo', 'gli taglio le palle', 'sto arrivando'. Ma praticamente quasi le urla, mentre io le intimo di abbassare la voce e di stare calma. Beh, almeno non penso che sono su un aereo.

"Cos'è successo di così grave da farti urlare per tutto l'aereo?"

"Quel coglione l'ha lasciata. Se lo prendo, respirare sarà l'ultimo dei suoi pensieri" borbotta, digrignando i denti.

"Ma chi?" le domando, vedendola maneggiare col telefono.

"Il fidanzato di Summer l'ha lasciata. Cioè lo ha visto a letto con un'altra. Povera amica mia. Adesso è già arrivata lì e non so come fare, domani è il suo compleanno ed io la devo consolare e devo vedere come vanno i preparativi" mentre lo diceva, velocemente come sempre del resto, aveva il telefono all'orecchio, incastrato tra esso e la spalla mentre si allacciava il gancetto dei tacchi. Mi sono domandato, in questo tempo, come facesse a portarli sempre.

"Sebastian, devi farmi un favore.. Non fare il solito coglione e ascoltami.. Ti picchio quando torno" ridacchio, sentendo ciò che dice al fratello.

"Ascoltami prima che mi chiedano di spegnere il telefono.. Hai finito di parlare? Perché devi parlare mentre lo faccio io?" sbuffa, alzando gli occhi al cielo.

"Vai all'aeroporto adesso e prendi Summer. Il suo ragazzo l'ha tradita, stupido. Non me ne frega niente di ciò che stai facendo.. Ti farò sbattere la testa contro il muro per farti funzionare quel cervello bacato che ti ritrovi.. Vedi di farlo e di consolarla. A mai più, ciao" chiude la telefonata ed alza la testa.

"Mi fa male la testa e sono stanca. Quasi quasi non voglio sentire più la voce di nessuno, nemmeno la mia" chiude gli occhi e si lamenta.

"Vieni qui" le faccio appoggiare la testa sulla mia spalla e le accarezzo i capelli. Per quanto possa essere bellissima, pazza e strana, logorroica e che si lamenta sempre, infondo è una brava ragazza. Ha organizzato una festa a sorpresa per la sua migliore amica in due settimane e non sto parlando di una festa normale. Ha deciso fiori, le cose da mangiare, spedito inviti, ha cercato di farsi capire al meglio tramite un telefono e, naturalmente, si è dovuta far sentire da tutti per far capire ciò che volesse.

È stata giorno e notte a farle il regalo, quando ci fermavamo in una città, vedeva di finirlo. Quante volte le ho detto che lo poteva dare ad una sarta e lei lo avrebbe finito giusto in tempo fino alla nostra partenza dal posto. Ma lei continuava a rispondermi 'Devo farlo io, perché se una cosa non mi piacerà oppure vorrò cambiare qualcosa, posso farlo liberamente. E si tratta del mio regalo per la mia migliore amica, dev'essere qualcosa fatto da me' e mentre io dormivo la notte o rimanevo sveglio di nascosto ad osservarla, vedevo come lasciava tutto e si metteva le mani in testa o come poi andava a guardare fuori dalla finestra per calmarsi.

In queste due settimane ho visto così tante cose che mi hanno portato a volerle bene, a farla diventare quasi una migliore amica. Ha fatto tanto in questo periodo e poverina, non ha dormito per niente e ha continuato a rimanere sveglia bevendo caffè. Molte volte l'ho sentita dire che é egoista, in realtà, ha un cuore grande per le persone a cui tiene.

"Cerca di rilassarti, okay? Cerchi di rendere tutti felici, facendo anche un po' del male a te stessa. Perché non dormi un po'? Per organizzare tutto questo non hai dormito per niente" le do un bacio sui capelli e, quando la guardo, noto che si è addormentata.

SPAZIO AUTRICE
Okay, ho scritto dal punto di vista di Justin perché poi sarebbe stato monotono leggere sempre il punto di vista strano di Funny.
Devo ammettere che Funny ha il mio stesso carattere e che anch'io a volte divento maniaca del controllo quando si tratta di certe cose.
Adesso vado via e vi vorrei fare una domanda:
Quanti anni avete?
Io 14 ma sembro più grande per la mia altezza
Un bacio
Alla prossima

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