Capitolo 16

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Dopo la festa di ieri sera, Justin se n'è andato con la mia macchina a casa, mentre io, Cheryl e Summer a casa di quest'ultima per passare del tempo insieme.

Ed adesso siamo qui, alle 4.30 di notte a mangiare gelato, nonostante la sbronza che sta incominciando a passare.

"Non so ancora come ringraziarvi per questa magnifica sorpresa" giuro che è la milionesima volta che ci ringrazia e se lo ripeterà, le metterò dello scotch sulla bocca.

"Due settimane di terapia bastano" dico io mentre affondo con troppa forza il cucchiaino nel gelato a gusto fior di latte.

"Sì, Sebastian mi ha detto che sembravi una pazza.. anche se lo sei già" ridacchia e noi ci uniamo a lei.

"È stato abbastanza difficile coordinare da lontano, ma alla fine, tutto è riuscito" alzo le spalle e prendo un po' di gelato al cioccolato.

"Allora, tu e Justin?" Domanda Cheryl, tirandomi leggere gomitate ed alzando ed abbassando le sopracciglia velocemente facendo un sorriso malizioso.

"Siamo solo amici. Cioè credo, boh non lo so" mi sento disperata e forse lo sono veramente. Ma infondo, perché esserlo?

"Cos'è successo che non ci hai detto?" Chiede Summer mettendosi sull'attenti e guardandomi attentamente. Ho quasi paura adesso.

"Una sera abbiamo chiamato Carly con l'anonimo, facendo in modo che lui ascoltasse la sua voce, ma lei, tra l'altro troia, secondo me, stava con un altro ragazzo. Justin, essendo depresso, ha voluto bere e così anch'io ed alla fine ci siamo baciati" abbasso lo sguardo ammirando il gelato dentro il bicchiere. Può esistere una cosa più buona di ciò?

"E? Sento che c'è qualcos'altro" Cheryl inarca un sopracciglio guardandomi ed io sbuffo.

"E ieri pomeriggio, prima di venire qui, ci siamo strusciati.. Diciamo che lo abbiamo quasi fatto" ammetto sentendomi una stupida.

"E scommetto che hai provato emozioni che non hai mai sentito e che in questo momento ti senti confusa per ciò che stai provando" continua Summer centrando in pieno il problema.

"Voi non potete capire. Mi manda in confusione e io sono già confusa di mio.. è troppo bello cioé, i suoi occhi sono meravigliosi, i suoi capelli, le sue labbra.. mi sento in soggezione quando sono con lui.. e quella Carly è solo una stupida ad averlo tradito e lasciato" ammetto. Mi meraviglio di me stessa certe volte.

"Ti stai innamorando, mia cara" la mia migliore amica mi batte la mano sulla spalla in modo comprensivo.

"Non mi sto innamorando" metto un cucchiaio di gelato in bocca. È assurdo solo sentirlo.

"Ti rendi conto di come lo hai descritto? Non hai mai fatto una descrizione così di un ragazzo, sei così presa da lui e nemmeno te ne accorgi.. si vede lontano un miglio" merda. La mia faccia deve sembrare sconvolta per come cerca di trattenere le risate Cheryl. Quando ho una faccia sconvolta, le viene sempre da ridere, non so perché.

"La cosa che mi frega è come mi tratta. Forse è questo che mi attrae. Tipo gli altri ragazzi facevano ciò che dicevo, volevano subito portarmi a letto e non sopportavano il mio carattere, ma tanto ero io a lasciare loro. Con lui invece è diverso. Discutiamo, ammonisce le mie stupidaggini riportandomi sulla buona strada, mi guarda con uno sguardo che non so descrivere, non vuole portarmi a letto.."

"Praticamente è ciò di cui tu hai bisogno" conclude figlia dei fiori.

"Esatto"

"Coooomunqueee, cosa farete tra un paio d'ore?" Domanda Summer portando il suo bicchiere nel lavandino e prendendo dal frigorifero del latte. A quest'ora ha voglia di latte?

"Io devo fare una cosa urgente" rispondo prontamente. Devo sapere come sta andando.

"Io devo meditare e comprare alcune cose.. possiamo vederci domani pomeriggio" propone Cheryl alternando lo sguardo da me alla bruna in cucina. Questa alza il pollice come conferma.

"Io adesso vado a dormire" dico mettendomi stesa a dormire.

***

Cammino per le strade di Los Angeles e devo ammettere che mi è mancato farlo. Justin mi ha inviato un messaggio dicendomi che va a mangiare dai suoi genitori, per stare un po' con loro. E di conseguenza ha dovuto prendere la mia macchina. Perfetto.

Sinceramente sto prendendo in considerazione l'idea di rimanere qui. Sono un peso per Justin e questo lo sappiamo entrambi e poi, inizio a sentirmi male solo stando un minuto in un auto. Però la parte egoista di me, non vuole. Vuole stare accanto a Justin, continuare questa specie di avventura, provare a conquistarlo, nonostante il suo grande amore per Carly. Insomma, voglio continuare a provare le emozioni che sto provando adesso che mi fanno sentire ancora più viva.

Lo studio dove devo andare, si trova al terzo piano e, una volta aver suonato il citofono, apro la porta dopo aver sentito il suono d'apertura.

Prendo l'ascensore insieme ad una signora di massimo cinquant'anni che esce prima di me, poi esco anch'io dal mezzo.

Lo studio è vuoto ed è meglio così anche se a quest'ora non vengono mai molti clienti.

Il dottore mi accoglie subito ed io gli porgo la mia copia di cartella clinica.

"Allora signorina Fell" mi sta tenendo sulle spine o sbaglio? "da ciò che vedo dalle ultime analisi fatte e noto che sono della città di Atlanta, il suo cuore è peggiorato. Non so darle di preciso un periodo di vita, ma le posso assicurare che lei meno sforzi farà, più sarà il tempo. Non si sforzi, arrabbi, praticamente non deve far accelerare il battito cardiaco. I suoi parenti o amici sanno qualcosa?" È l'ennesima volta che me lo chiede. E tutte le volte scuoto la testa e lui mi dirà che la famiglia mi potrà stare accanto e bla bla bla. Io voglio che tutti mi guardino non come una povera malata, ma come la ragazza che sono sempre. Voglio che mi ricordino così.

"Faccia le analisi tra un mese perché ho visto delle imprecisioni diciamo. In questo periodo dev'essersi sforzata un po'" non lo ascolto nemmeno e gli stringo la mano dopo avergli lasciato i soldi. Esco dall'ufficio e me ne torno a casa.

Io mi chiedo perché continuo ad andare da un medico. Prima o poi morirò, so le conseguenze ed ormai le ho accettate. All'inizio ero scossa per questa cosa, insomma, scoprire di morire improvvisamente, non è una cosa da tutti i giorni. Ma ho imparato ad accettarlo col tempo. Però non voglio che qualcuno lo sappia. Come ho già detto: voglio essere guardata in altri modi che non siano pena e compassione.

Con questi pensieri arrivo al centro commerciale, pronta a svagare la mia testa con lo shopping.

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