Sono Quel Che Sono!

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Pov's Jessie

Mi sento strana, osservata, non riesco più a dormire da quando quella maledetta voce si è introdotta a forza nel mio cervello. Non sapevo che fare avevo timore per Rose, qui a Boston gli ho fatto provare la stabilitá ed ora non voglio strapparglierla.

-Cos'hai Jesi?-

-Nulla piccola mia- dissi

-È colpa della voce cattiva?-

-Cosa sai tu della voce?- chiesi

-È il mio potere, entro nei sogni-

-Come riesci a farlo?-

-È una mia dote speciale-

-Da quanto c'è l'hai?- chiesi

-Da quando Abby aveva smesso di fare incubi- mi rivelò

-Ma avevi solo tre anni- dissi

-Lo so, le facevo sognare le farffalle colorate-

-Ai sempre pensato al nostro bene piccola pulce- scherzai

~più tardi al Bar ~

-Bellezza- esclamò Bob dandomi una pacca sul sedere

-Un giorno di questi te la mozzo quella mano Bob- scherzai

-Sarà un giorno molto lontano mia bella bambolina-

-Ohh Bob quando troverai la tua compagna mi mancheranno le tue avans- dissi sarcastica

-Si lo so sono un lupo inresistibile- si vantò

-Proprio come una caramella al cerume- risi

-Ahhh Jesi sei una donna intrattabile-

-lo so Bob e ne sono fiera-

Mi allontanai dal suo tavolo e servì altri clienti, ero la cameriera più veloce del bar e ne andavo fiera. Ad un certo punto una sensazione fastidiosa mi si annidò nelle viscere, mi sentivo oppressa da qualcosa come uno sguardo infuocato che mi aveva puntato.
Dopo che ebbi finito il turno mi diressi al supermercato, presi un pacco di pasta,due barattoli di pesto e una coca-cola. Quando andai verso il settore delle caramelle notai un ragazzo vestito interamente di nero: scarponi neri, Jeans neri strappati, maglia con il cappucio nero con delle borchie ed in fine indossava una giacca di pelle lucida sembrava un pank, i suoi occhi color oro davano un contrasto al tutto per non parlare della sua chioma rosso fuoco e ribelle lunha fino alle spalle. Mi fissava ed io ricambiavo il suo sguardo, non sapevo come o perchè ma mi attirava. Mi sorrise ed io feci lo stesso poi andai a pagare e quando me ne andai me lo ritrova poco dietro, non mi sentivo minacciata ero sicura di me, la morte di Abby e l'allontanamento d'Aurora mi ha cambiata molto, mi ha stravolto la vita. Arrivata al mio palazzo mi girai ma non trovai più il ragazzo dietro di me la cosa mi dispiaque un pò, arrivata davanti alla porta di casa vidi una cosa strana un cartoccio di giornale posato sul tappetino, lo presi e lo aprì...c'era una mano mozzata con un anello troppo familiare...era la mano di...Bob. una rabbia m'invase ed un senso di disorientamento mi solleticò lo stomaco.

"Ti piace il mio regalo?"

"Perchè lo hai fatto?!"

"È il prezzo di chi ti ronza in torno"

"Tu! Sei pazzo!"

"È tu Sexy"

"Ma fottiti!"

"Con te sempre"

Ma che nervoso mi liberai della mano morta, entrai in casa ed aspettai Rose. Quando arrivò l'abbracciai e lei era rigida, non si aspettava il mio abbraccio.

-Stai bene piccola?-

-Si Jesi che cosa sucede?-

-Nulla Rose ma stanno sucedendo cose un pò strane-

-Forse dovremmo tornare d'Aurora lei saprebbe cosa fare, lo sapeva sempre-

-No, non voglio. Posso sistemare io queste cose.- dissi impavida

Dovevo cavarmela da sola non potevo appogiarmi sempre a qualcun'altro. Avrei PREVALSO io QUESTA VOLTA.

-Spazio autrice-

Scusatemi se non ho più aggiornato ma ho avuto dei contrattempi e mi dispiace spero che nessuno l'abbia cancellata o dimenticata ^___^
Spero che il capitolo vi piaccia e non dimenticatevi di votre e commentare ♥
Baci da Marianna.

Non Sono Tua! Où les histoires vivent. Découvrez maintenant