Un Divertente Risveglio.

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Pov's Jessie

Una luce improvvisa mi sfiorò il viso svegliandomi al'istante, sbadigliai ma quando cerci di girarmi sentì la presenza di un corpo che mi abbracciava, un dolce odore di zucchero m'invase le narici e cosi gli eventi della sera precedente mi tornarono alla mente tutto in un botto.

"Vik che mi accarezza, le sue mani d'appertutto, i baci roventi e i nostri ansimi che si mischiavano in un tumulto di pura passione senza limiti"

Un senso d'imbarazzo mi scosse tutto il corpo spingendomi a guardare sotto le coperte...eravamo nudi!!

"O mio dio! Che cavolo ho fatto!"

Pensaì imbarazzata da tutta la situazione.. tolsi il braccio di lui che mi bloccava ma appena misi un piede a terra e cercaì di alzarmi...caddì inciampando nella coperta, mi alzai di scatto per vedere se Vik si fosse svegliato ma per mia fortuna dormiva ancora, d'istinto mi portai le mani a coprire i miei posti che la sera precedente sarebbero dovuto essere coperti. Mi affrettai a prendere un cambio e mi diressi in bagno entrai nella doccia e aprendo l'aqcua uscì bollente scottandomi la pelle, feci un balzo al'indietro ma scivolaì mi appesì alla tendina sdralicandola e cosi caddi dalla vasca sbattendo come un idiota la testa sullo scalino di marmo...
L'ultimo mio pensiero fu
"Che figura di merda"

Non so per quanto sono stata incosciente ma il mio risveglio fu a suon di schiaffi, Ehhh si, due bei schiaffoni da parte di Vik
Credeva che cksi mi sarei risvegliata prima ed in effetti.

-Cosi si trattano le donne?!-

Bofonchiai massaggiandomi le guance

-Non sapevo cosa fare mi sono fatto prendere dal panico-

Si scusò lui, era visibilmente preocupato per me e ciò mi piaque un pò meno gli schiaffi ma in fondo come si dice l'amore fa male.
In quel momento mi resi conto di essere ancora nel bagno...nuda con solo la tendina della doccia che mi copriva, mi sentì le guance in fiamme e vidi che Vik se ne accorse e ciò non fece che aumentare il mio imbarazzo

-Sarebbe meglio che mi vesta-

-Sai sei carina anche cosi-

Scoppiamò a ridere entrambi come due ragazzini, poi Vik mi aiutò ad alzarmi ed andammò in camera

-Mi puoi lasciare sola? Cosi mi vesto- dissi

-Non essere imbarazzata...
...ormai conosco ogni parte di te- mi sussurò lui

Mi accarezzò l'incavo del collo in un morbido gesto che mi estasiò.

-Bhe ora te ne vai?!-

Dissi cacciando il mio carattrere predominante,

-Cosa avrò in cambio?-

-Forse un secondo giro-

-Mi sembra uno scambio equo-

"Scordatelo stallone"

Pensaì con un sorriso, appena se ne andò mi vestì in fretta e furia, pettinai i miei capelli d'oro ed in un lampo fui fuori e solo ad allora mi ricordaì che Rose doveva andare a scuola o avrebbe fatto tardi. Andai fuori dalla stanza con una velocità disumana e quasi scivolaì per colpa del maledetto tappeto vidi di sfuggita Viktor intento a liti gare con una scatola di cereali con al suo fianco Rose ma non fui altrettanto brava nel vedere il muro davanti a me andandoci contro e cadendo per terra come una pera, delle risate scoppiarono dalla sala e mi diedi una sberla mentale per tutte le figure di merda che stavo facendo questa mattina. MI rialzai e mi diressi verso di loro esclamando un buon giorno.

-Rose sei pronta per la scuola?-

Chiesi accarezandogli la testonina bionda

-È tu hai dormito bene sorellina-

Mi chise lei con un sorrisetto maligno

-Signorina non sono cose che non ti riguardano ed ora fila a scuola-

Dissi accompagnandola alla porta con lo zainetto ma prima che potesse uscire dalla porta urlò

-Ciao Viktor-

-Buona scuola piccolina-

Rispose lui salutandola con una mano. Le diedi un bacio sulla guancia e chiusi la porta.

-Vedo che ti piace ridere di me eh?!- dissi sarcastica

-No ti sbagli, é tua sorella la mente criminale-

-Rose? È una possibilitá- risi

-Sei fantastica- mi disse

-Ehhh Lo so- scherzai

Lui mi sorrise e poi il suo telefono squillò, lo prese e mi guardò...

-Scusa ora devo davvero andare, mi sarebbe piaciuto fare colazione con te-

Mi rovelò avvicinandosi a me

-Sará per la prossima volta- dissi

-Senz'altro, e non vedo l'ora-

Mi rispose lui sfiorandomi le labbra con un bacio leggero ma prima che si allontanasse di qualche passo lo tirai per la maglia e lo baciai con forza, lo strinsi di più a me e lui fece lo stesso con me, mi afferò e mi strinse approfondendo il bacio; il suo sapore, il suo calore mi dava un senso di appartenenza, mi dava un senso di calore.
Appena ci staccamò ci guardamò dritto negli occhi quasi a volerci decifrare

-O-ora vado-

Si staccò a fatica da me e se ne andò lasciandomi da sola in una casa che da lì in poi non sarebbe più stata malinconica.

Non Sono Tua! Where stories live. Discover now