29° capitolo

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Dopo essere passati dalla pizzeria, io e Michael, finalmente tornammo a casa sua.

Appena entrammo, la prima cosa che feci fu togliermi gli anfibi lasciandoli in un angolo, togliermi il camice di laboratorio che ancora indossavo da quando eravamo usciti da scuola e buttarmi sul divano in salotto.

<<Ah che goduria, non vedevo l'ora.>>

Mormorai ridacchiando, per poi girarmi a pancia in su e guardare il ragazzo dai capelli verdi intento ad aprire uno dei due cartoni di pizza.

<<Su, muoviti e aiutami, invece di arenarti sul divano, sfaticata.>>

Lo guardai male e mi alzai in piedi tirandomi su gli skinny jeans neri che a malapena mi stavano su senza cintura.

<<Che devo fare? La tua mente è così poco sviluppata da non riuscire neanche ad aprire un cartone di pizza, Mike?>>

Lo presi in giro ridendo e gli stampai un bacio sulla guancia prima di staccarmi e andare in cucina, recuperando due lattine di birra e tornando subito in salotto.

<<Sai cosa?>>

Lo guardai, inclinando appena la testa di lato, in attesa di una risposta.

<<Ti amo.>>

Rimasi in silenzio qualche secondo, mentre un ampio sorriso si fece spazio sul mio volto.

Mi avvicinai e gli presi le mani intrecciando le nostre dita, mentre lo guardai negli occhi.

<<Dici davvero?>> mormorai mordicchiandomi il labbro inferiore con un ampio sorriso stampato sulle labbra.

<<Non dovrei?>> chiese in un sussurro mentre mi avvicinò a sé tirandomi delicatamente dalle mani, facendomi sbattere contro il suo petto.

<<S-sì, certo, io...vorrei poterti dire lo stesso, ma per adesso posso solo confermarti che sono totalmente innamorata di te, Michael. Ma essere innamorata e dire ti amo sono due cose completamente diverse e...vorrei aspettare.>> mormorai il tutto tenendo lo sguardo fisso nel suo, accarezzando con dolcezza i palmi delle sue mani con i pollici.

<<Voglio solo che tu lo sappia e mi basta questo, già averti con me è un privilegio.>> 

Sorrisi abbassando lievemente lo sguardo imbarazzata, mentre le mie guance solitamente pallide si coloravano di un rosso acceso.

Quando ero con lui sembrava che tutti i pensieri brutti sparissero e gliene ero cosi grata, date tutte le cose brutte che in quel momento mi stavano accadendo; soprattutto Calum.

Già, Calum.

Era lui il motivo principale per cui non riuscivo a dire "ti amo" a Michael probabilmente; lo avevo detto solo a Calum ed era stato un "ti amo" sincero perchè sì, lo amavo. Lo amavo con tutta me stessa e ciò che stavo avendo con michael, non mi avrebbe mai portata a dimenticarlo.

<<Sei così esagerato, Mike.>> mormorai ridacchiando appena. 

Rialzai lo sguardo nel suo e tornai a guardarlo negli occhi, lasciando una delle sue mani e portando la mia sulla sua guancia.

Gli accennai un dolce e sincero sorriso prima di alzarmi sulle punte e lasciargli un delicato bacio sulle sue labbra rosee.

Mi staccai poi e lo guardai: <<Su, ora mangiamo che le pizze si raffreddano!>> esclamai, battendo una volta le mani.

Lo sentii ridacchiare e mi buttai sul divano, prendendo poi il cartone di pizza e poggiandolo sulle mie gambe.

***

Michael era tornato a casa sua; doveva aiutare sua sorella a preparare le cose per partire per tornare a Londra, così mi ritrovai da sola in casa.

Mio fratello non era ancora tornato, mi aveva mandato un messaggio con scritto che avrebbe fatto tardi; probabilmente era anche lui con Alessia e Michael.

Sospirai e presi un pezzo di carta scrivendoci su velocemente un messaggio per Luke: 

"Sono da Calum, prendo l'ultimo autobus stasera per tornare a casa, non preoccuparti. 

Ti voglio bene, Sara."

Lo lasciai sul tavolo della cucina e recuperai il giubbotto in pelle prima di uscire di casa e iniziare a camminare verso la fermata del bus non molto distante.

***

<<Non si preoccupi, starò buona.>> mormorai all'infermiera annuendo, quando mi raccomandò di non fare rumore visto che l'orario delle visite era finito e che mi stava facendo solo un favore.

Entrai nella stanza del ragazzo e lo guardai; era come lo avevo lasciato: occhi chiusi, respiro lento e regolare e perfettamente immobile sul lettino.

Mi avvicinai e presi posto sulla sedia accanto a lui, incrociai le gambe su essa, poggiai i gomiti sulle ginocchia, le mani sotto il mento e lo guardai.

<<Mi sei mancato.>> mormorai osservando il suo viso rilassato; sembrava che stesse dormendo.

Allungai una mano e presi la sua intrecciando le nostre dita ed avvicinandole alle mie labbra lasciando un piccolo bacio sul suo dorso.

E fu proprio in quel momento che qualcosa cambiò.

Sentii la sua mano muoversi leggermente, cosi la guardai mentre mi si illuminarono gli occhi.

Forse era solo una mia impressione, ma sperai con tutta me stessa che fosse vero.

Sentii il suo battito del cuore controllato dalla macchinetta aumentare ed alzai lo sguardo sul suo viso notando le sue palpebre stringersi leggermente.

<<Calum.>> mormorai alzandomi subito in piedi.


#spazioautrice

Zao belline mie,

e come sempre in super ritardo posto un nuovo capitolo della mia storia.

Tra poco finisce la scuola e sarò moooooooooolto più presente, ve lo prometto *fa giurin giuretto con gli indici.*

Nel frattempo non mi abbandonate e continuate a seguirmi bc la storia diventerà molto più interessante tra poco.

Vi amo, non scordatelo mai okay? Mi regalate sempre un sorriso quando votate o aggiungete la mia storia al vostro elenco di lettura, mi date una soddisfazione immane.

Fatemi sapere che ne pensate nei commenti o anche nei messaggi diretti, sono curiosa di conoscervi u.u

Vi ringrazio una ad una per il sostegno e vi mando un graaaaande bacione un graaaaaande abbraccione.

P.s qualcuna di voi è andata al concerto di Verona il 13? Quanto è stato bello aiut, a parte che ho strappato i pantaloni per cercare di salire sul palco ma vbb.

-Sa.


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