11° capitolo

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Un altro giorno di scuola mi attendeva. Mi svegliai sul divano ancora vestita e soprattutto con un gran mal di testa.

Mi alzai ovviamente contro voglia e andai in camera mia a cercare qualcosa di decente da indossare.

Presi dei leggins neri con stampa a teschio bianchi, ci abbinai una felpona anch'essa nera dei Guns 'N Roses e ovviamente gli anfibi. Misi un po' di mascara, rossetto nero e legai i capelli in uno chignon che poi coprii con un foulard nero su cui era stampata la bandiera della pace. Ero pronta. Presi un toast con la marmellata ai mirtilli e uscii di casa.

Misi le cuffie e ascoltai Question dei System Of A Down. Arrivai a scuola e andai verso il cartello stradale dove ad aspettarmi, di solito, c'era Alessia, ma non la trovai. La campanella suonó subito dopo e io entrai catapultandomi in classe al mio posto, ma invece che Alessia, trovai una ragazza nuova. Ricci color cioccolato e occhi verde smeraldo. Mi sedetti, presi i miei libri e aspettai l'arrivo del professore di fisica.

Non avevamo manco iniziato la lezione da dieci minuti e già desideravo tornarmene a casa a dormire. La ragazza affianco a me non spiccicó parola per tutta la lezione. Non si sprecó neanche a presentarsi, mi tirava occhiataccie qualche volta. Bene...iniziamo benissimo direi.

Suonó l'intervallo e, visto che pioveva e in cortile non si poteva andare, optai per fare un giro nei corridoi, ovviamente con Alessia, ma lei era già sparita.

Presi le mie cuffie in alternativa e andai a passeggiare per la scuola. Passai davanti al corridoio della sezione D e in fondo, appoggiato allo stipite della porta di quinta, notai un ragazzo. Parlava con altri suoi coetanei...aveva i capelli biondi e spettinati, portava gli anfibi, un paio di jeans con una gamba nera e una a strisce nere e bianche e sopra indossava una maglietta a mezze maniche nera.

Rimasi cinque minuti buoni a fissarlo, finchè gli altri ragazzi mi indicarono e lui si giró verso di me a guardarmi. Era Michael...cosa ci faceva lì?

Mi incamminai verso di lui, volevo chiarire l'accaduto del giorno prima, ma appena mossi un passo verso di loro, lui si giró e andó dalla parte opposta. Mi bloccai offesa da quel suo comportamento e tornai nella mia classe.

Mi mancava Calum. Che stupida che ero stata...

...

Uscii da scuola, venne a prendermi Luke quel giorno, ma mi fermai appena vidi Calum seduto sul marciapiede affianco alla sua macchina. Camminai con passo svelto verso di lui ma venni fermata da una voce femminile che urlava da dietro di me: "Calum!".

Una figura abbastanza alta mi superó correndo finendo tra le braccia di Cal. Era la ragazza nuova.

"Aurora! Com'è andata?" le disse baciandole la guancia.

Rimasi a guardare la scena in silenzio.

"Sono in classe con lei..." fece un cenno verso di me e Calum mi guardó con aria quasi disgustata per poi salire in macchina.

Era Aurora, la sua migliore amica.

"Ehi, tutto bene?" Luke mi raggiunse tirandomi un pizzicotto sulla guancia per poi baciarla.

"Sí...tu?"

"Non mi inganni signorina...ho appena visto anch'io cosa è successo...vieni qui" mi prese e mi strinse forte tra le sue braccia accarezzandomi i capelli.

"Andiamo..." salimmo in macchina e partimmo. Non fece la solita strada peró...

"Luke...dove stiamo andando?"

"Adesso vedrai."

Dopo circa quindici minuti arrivammo nel parcheggio del Luna Park.

"Luke..."

"Ci venivamo sempre da piccolini, ricordi?"

"E come scordarlo?"

"Volevo tornare ai vecchi tempi con la mia sorellina e soprattutto volevo farti distrarre un po'" mi prese la mano dopo essere scesi dalla macchina e ci dirigemmo all'interno del parco.

"Allora? Che vuoi mangiare?"

"Mhm...qualcosa di dolce"

Optammo per ciambelle e zucchero filato. Lui si che sapeva come farmi sorridere.

Si fece buio così decidemmo di tornare a casa.

...

Mi buttai sul divano stravolta dalla giornata appena passata, ancora finendo l'ultimo boccone della ciambella al cioccolato.

"Ma dovevi vedere la tua faccia quando abbiamo fatto le montagne russe...era troppo divertente!" scoppió in una risata che rimbombó per tutta la casa.

"Ehi! Non è colpa mia se soffro di vertigini!"

Luke mi lanció il pupazzo che avevamo vinto in una bancarella, era un clown...

"Nononono oddio stammi lontano con quel coso!" urlai rilanciandoglielo addosso provocando in lui una risata che quasi cadde dalla poltrona.

"Fanculo." dissi facendo la finta offesa.

"Daiiiii" si buttó sopra di me iniziando a farmi il solletico.

"Bastaaaaa! Hahaha ti pre...hahaha!!!" continuó così per 5 minuti buoni.

Alla fine si sedette e io appoggiai la testa sulle sue gambe e iniziammo a guardare "Alla ricerca di Nemo". Era il nostro cartone preferito fin da quando eravamo piccoli.

Ci addormentammo così...

TI AMO FRATELLONE.

#spazioautrice

Scusatemi, vi prego perdonatemi per il ritardo. É da piú di un mese che non aggiorno. Spero che non mi uccidiate per questo. Il capitolo non è un granchè lo ammetto ma avevo abbastanza fretta di aggiornare. Spero comunque che sia di vostro gradimento. Voglio voti e commenti numerosi mi raccomando! Al prossimo capitolo bellissimi!

-Clicli

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