30.

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La stanza era bianca, quel bianco spento che solo una stanza d'ospedale poteva avere.

Eleonor stava sdraiata sul letto fasciata e piena di cavi che collegati ad alcuni macchinari la mantenevano in vita.

Gigi fu la prima a vederla quando i dottori diedero il permesso.

Cameron era sconvolto totalmente, non trovava le forze per vederla in quelle condizioni si sentiva in colpa, lei era arrabbiata con lui ma nessuno sapeva il motivo, nessuno tranne Eleonor.

Cameron non l'aveva tradita, Bianca l'aveva semplicemente vista entrare in bagno e si era inventata quella storia per pura invidia della perdita di Cameron, non immaginava minimamente che quella bugia avrebbe causato un incidente.

"Ha un trauma cranico ma ne uscirà" disse il dottore ai ragazzi "probabilmente avrà una perdita di memoria al suo risveglio, dovete starle accanto"

"Perdita di memoria?" Disse Cameron sconvolto passandosi le mani sul volto.

Gli tornarono in mente tutti i momenti con lei, da sempre e non riusciva a sopportare il fatto che lei non si sarebbe ricordata di lui, aveva paura che da quel risveglio lei perdesse pure l'amore che provava per lui.

Rimase seduto per ore nella stanza d'attesa, cercando il coraggio di entrare a vederla, non rivolse la parola a nessuno, rimase impassibile a ogni persona o cosa si muovesse davanti ai suoi occhi, voleva solo che lei si svegliasse e che tornasse come prima, sperava che come in quelle poche ore si era disfatto tutto così in poche ore si sarebbe ricostruito ma non era così e questo lo spaventava, terribilmente.

Gigi entrò nella sala d'attesa e si sedette di fianco a lui.

"Cameron io vado a casa, torno tra un paio di ore, vuoi un passaggio?" chiese

Lui scosse la testa.

"Ok" sospirò Gigi per poi alzarsi e cercare le chiavi nella borsa.

"Ti mandò un messaggio quando ritorno" disse

Cameron annuì.

Qualche minuto dopo si alzò e si diresse verso la stanza di Eleonor.

Camminò senza fermarsi davanti alla porta, cercando il coraggio di entrare, quando improvvisamente sentì dei passi dietro di lui.

Era Corey.

"Che cazzo ci fai qua?" chiese Cameron

"Sono venuto a vedere come stava"

"Non sono affari tuoi"

"Senti" disse Corey avvicinandosi "che ti stia bene o no, tengo ad Eleonor e non sono qua per litigare con nessuno, voglio solo starle vicino"

"Non puoi, lei non ti ama" disse Cameron

"Questo lo so, grazie dell'informazione bambino, ma questo non revoca l'amore che io provo per lei" disse dirigendosi verso la porta della stanza.

Cameron non poteva permettergli di vederla prima di lui, si sarebbe sentito inferiore, codardo, fallito se così fosse successo.

"Aspetta" disse prima che Corey entrasse "Fai entrare prima me, per favore" disse con voce supplichevole

"Hai avuto tutto il tempo che volevi" replicò Corey

"Ti prego" disse Cameron a testa bassa

Corey alzò gli occhi al cielo ma gli fece spazio per farlo entrare

Cameron's POV

Non avevo mai visto nulla del genere, un qualcosa che mi distruggeva lo stomaco divorandolo mi stava uccidendo.

Il cuore andava a mille e i miei occhi non riuscirono a puntarsi su quel letto d'ospedale prima di aver analizzato quello che la circondava, il nulla, non c'era sapore in quella stanza, mancava di lei e della sua testardaggine, come un foglio bianco.

La guardai infine.

Fasciata e stanca, respirava però è quello mi faceva sentire meglio, più tranquillo anche se non era del tutto un respiro normale, sapevo come respirava quando dormiva, nelle ultime settimane avevo passato nottate a guardarla dormire beatamente affascinato dal suo tutto di perfezione.

Mi avvicinai piano e le sue lentiggini erano ancora vive e belle sul suo volto, aveva una botta violacea sulla spalla che era mezza coperta dalla vestaglia che le aveva messo addosso.

Non le vedevo i capelli, erano fascia ti, poi guardai meglio e notai che le avevano rasato una parte dei capelli.

Le occhiaie viola e pesanti le circondavano gli occhi, un segno rosso era evidente sul labbro inferiore, sangue secco.

Un orecchio era coperto da una fasciatura, l'altro no, sembrava sano.

Le guardai la mano, era aperta sul letto, il braccio era pieno di lividi e il polso fasciato.

Non sapevo se potevo sfiorata, avevo paura di farle male, ma non resistetti e le passai il dorso della mano sulla guancia, la sua pelle era soffice come al solito, mi avvicinai e le lasciai un piccolo bacio sulla guancia.

Senza rendermene conto senti una lacrima scendermi sulla guancia, era cosi fragile che rendeva debole anche me, ma rimaneva cosi bella, cosi lei nonostante tutto.

Mi sederti sulla poltrona li affianco e la guardai.

Non sapevo che fare, che dire.

La guardai semplicemente per un tempo indeterminato.

"Ti amo" dissi per prima cosa, la mia voce risuonava così strana in quella stanza, ma speravo che lei mi avesse sentito.

Lo ripetei altre volte piano, per poi continuare sempre più veloce, mi mancava il fiato dopo un po'.

Sospirai e le lasciai un altro bacio sulla guancia.

"Ti amo Eleonor" dissi prima di uscire.

Il cuore ricominciò a battere in maniera normale una volta uscito.

Corey mi guardò.

"Come sta?" mi chiese

Quel tipo mi dava sui nervi, doveva solamente starle lontano, lei era mia, solamente mia e non capivo per quale motivo avrei dovuto condividere quel dolore con lui.

"Vedi te" dissi

Lui scosse la testa ed entro qualche istante dopo

(Fine Cam's pov)



Drunk in Love || Cameron DallasWhere stories live. Discover now