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'Mi stai dicendo che praticamente verrà alla festa stasera?'

'Gigi glielo ha chiesto,l'ha chiamata mentre eravamo insieme'

Nash si alzò improvvisamente in piedi e iniziò a camminare avanti e indietro davanti al divano.

'È perfetto, dobbiamo trovarti il look perfetto e devi buttarti'

'Look perfetto?buttarmi? non è che stai esagerando con questa cosa amico'

'Cameron Alexander Dallas io conosco le donne, so cosa vogliono e come lo vogliono, quindi andiamo'

Fecero dentro e fuori per quasi tutti i negozi per trovare lo stile adatto per quell'occasione, fu una ricerca disperata dell'ultimo minuto.

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Cameron la vide entrare con un fare timido, al fianco di Gigi, aveva indossato uno dei suoi vecchi sgargianti vestiti, ma qualcosa non la faceva brillare come un tempo.

Cameron riusciva a percepire la sua insicurezza con indosso quell'abito. Il suo disagio era tale da tenere gli occhi puntati al pavimento.

Notò pure lo sguardo perverso di molti nella stanza, decise di avvicinarsi e magari di portarla in un posto più adatto per la Eleonor di quel presente.

'Ciao' le disse all'orecchio per farsi sentire

Lei era imbarazzata, lo sguardo che faceva di tutto per evitare quello romantizzato di Cameron e le guance lievemente arrossate mentre gli sorrideva timidamente.

'Vuoi venire un'attimo fuori?' chiese lui facendo riferimento alla musica troppo alta.

Lei annuì.

Cameron cercò qualche tavolo libero al di fuori del locale ma era tutto occupato.

'Vieni con me' disse sorridendole.

Lei lo seguì.

Si trovarono seduti sulle fredde scale metalliche d'emergenza del locale.

Cameron incrociò le braccia sulle sue ginocchia ed appoggiò la testa sulle braccia in modo da continuare a fissare Eleonor seduta uno scalino più in alto.

'Mi ricordo quando hai preso quel vestito' disse mangiandosi la lingua qualche istante dopo. Si era ripromesso di conoscere la nuova Eleonor e non continuare a parlare di come era lei prima.

'Scusa' disse

'No, continua, cioè voglio sapere quello che volevi dirmi'

'Quando hai comprato quel vestito sei tornata a casa sprizzando di gioia, dovevi dimostrare ad una ragazza che tu non eri inferiore a nessuno, dovevi sempre dimostrare qualcosa agli altri per fargli capire che tu eri spettacolare, e lo eri e lo sei' disse Cameron quasi di colpo. Guardava le stelle e poi faceva cadere il suo sguardo sui tratti del volto di Eleonor. Riuscì a sentire una forte malinconia dentro di sé.

Ma tutto quel luminario di emozioni fu spento quando improvvisamente Eleonor mise le mani sul volto di Cameron e lo baciò come faceva una bambina. Un contatto, un bacio a stampo, forte ed intenso da spegnere le tristi emozioni di Cameron.

Lei si staccò di colpo.

La testa bassa, la mano che cercava di coprire la bocca come se avesse avuto il potere di coprire quel gesto.

Cameron le alzò il volto e la baciò, riusciva a sentire che tra le sue labbra lei era più sicura, tra le sue braccia si sentiva a casa.

'Vieni da me' disse Cameron tra un bacio e l'altro riuscendo a sentire che la situazione si era evoluta di un bel po'.

Lei si ritrasse, come se avesse realizzato che c'era qualcosa che mancava in tutta quella situazione, che non c'era un motivo o un sentimento concreto e pensato per il quale si trovava a baciare appassionatamente Cameron.

'Io...' si alzò dallo scalino '...io..devo tornare da Gigi credo...non...' disse ma senza finire la frase e correre.

Le lacrime le scivolavano sul volto, non sapeva nemmeno lei il motivo, non sapeva perché queste scendevano senza fine sulle sue guance, si ritrovò con i gomiti appoggiati ad un muro nel retro del locale, mentre singhiozzava forte, sentiva un dolore forte al petto, non capiva cos'era e da dove proveniva, non capiva perché si ritrovava in ginocchio a piangere.

Voleva ricordare.

Per un momento dopo il risveglio, voleva ricordare Cameron, voleva ricordare se stessa, voleva ricordare la sua vita e le persone che l'amavano veramente e non mettere da parte tutto e tutti per ricominciare in modo fasullo senza basi solide.

Si tolse i tacchi e li prese in mano per poi tornare a casa di Corey scalza.

Corey non c'era, si sdraiò sul suo lato del letto con il vestito ancora indosso. Le lacrime che non volevano fermarsi, il naso rosso, il trucco rovinato, mascara lacrimato sulla guancia,la solitudine nell'anima.

Eleonor non capiva, stava affrontando sentimenti forti che contrastavano la sua mente e questo la stava logorando.

Si fermò dal singhiozzare ed in un istante le ritornò in mente la sensazione di quei baci. Fece scivolare le dita sulle sue labbra amaliata dal ricordo della sensazione delle labbra di Cameron sulle sue.

Si addormentò con quel pensiero.

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Cameron rimase seduto su quelle scalinate per un tempo indeterminato per poi decidere d  rientrare nel locale. Vide Gigi assieme a Cody ballare come loro solito fare.

Fermò Gigi un istante e le chiese dov'era Eleonor.

'Non era con te?' disse la ragazza iniziando a preoccuparsi.

'Si ma...' sospirò 'mi aveva detto che veniva da te'

'Non è affatto venuta a cercarmi'

In ansia i tre uscirono dal locale. Cody chiamò Corey per chiedergli se fosse tornata a casa ma lui era via.
Gigi chiese ad un passante se l'aveva vista ma niente.
Nel frattempo Cam era entrato in macchina dopo aver sentito che Corey non era in casa per andare a vedere se lei si trovasse là.

Il suo cuore batteva a mille, il suo sangue pompava più rapidamente, era davvero preoccupato.

I pensieri su quello che le poteva essere successo non lo aiutavano per niente.

Parcheggiò e scese velocemente dall'auto.

Suonò al campanello ripetutamente, gridando il suo nome.

Qualche minuto dopo la porta si aprì.

Eleonor era li in piedi mentre si strofinava un'occhio ancora assonnata.

'Avevi detto che andavi da Gigi' le urlò lui contro.

Lei si ritrasse spaventata.

'Io..' stava per dire qualcosa ma fu interrotta da un'abbraccio improvviso di Cameron, la strinse forte, lei rigida all'inizio si sciolse qualche istante dopo.

'Non farmi mai piu preoccupare cosi tanto, va bene?' disse lui con voce pacata e melanconica. Poi le lasciò un bacio sulla nuca e si staccò da lei, si passò una mano tra i capelli imbarazzato.

'Forse è più comodo un pigiama di quel vestito' le disse

Le lasciò un bacio all'angolo della bocca e le diede la buonanotte.

Gli occhi di lei erano sognanti, come una bimba che guardava il suo cartone animato preferito.

Quelli occhi però per il momento non bastavano per farle ricordare il suo grande amore.

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Ciao belle bimbe scusate per la luuuuuuuuuunghissima attesa per questo capitolo ma la mia vena di scrivere era calata a dismisura. Quindi ho pensato se vi va di creare un gruppo su whattsapp per conoscerci meglio, basta che mi lasciate i vostri numeri e sarà fatto.

Grazie mille 🌹

Drunk in Love || Cameron DallasWhere stories live. Discover now