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Quando Cameron tornò a casa non trovò Eleonor.

La chiamò.

"Pronto"rispose lei

"Eleonor dove sei?"

"Da Corey"disse

"Che ci fai li?" chiese

Lei si alzò dal divano e si spostò in corridoio dove i due non la potessero sentire.

"Cameron io penso che la nostra relazione non può andare avanti..io.."sospirò "non penso di amarti quanto tutti voi mi dite" aggiunse

Cameron non rispose, tenette il telefono qualche istante all'orecchio e rimase con gli occhi spalancati, fino a quando lo staccò stordito da quello che lei gli aveva detto e riattaccò la chiamata.

Era confuso e scioccato, dopo tutti quelli anni di amicizia e dopo quello che era successo per mettersi insieme, non poteva credere alle sue parole, come non poteva credere che la donna che tanto amava era a casa di Corey, il pensiero che lui la potesse sfiorare o toccare lo disgustava ma il dolore viscerale gli entrava nell'anima al solo pensiero che a lei sarebbe piaciuto.

Eleonor tornò a sedersi vicino a Corey sul divano.

"Chi era?" chiese lui mettendole un braccio attorno al collo.

"Cameron" disse lei.

Poi scosse la testa e chiuse gli occhi, sapendo che aveva deluso una persona che per tutta la vita è stata presente ma che lei non riusciva a ricordare.

"Io vorrei andare a dormire, sono un po' stanca" disse a Corey.

"Okey" disse lui alzandosi dal divano seguito da lei, che diede la buonanotte a Noah.

"Questa è camera mia" disse Corey.

Fu sorpreso nel vedere che lo sguardo era stupito come la prima volta che vide la sua camera, le piaceva prima e le piaceva anche dopo l'incidente.

"E tu dove dormirai?" chiese Eleonor.

"Sul mio letto" disse Corey ridendo

"Ooh" disse lei arrossendo

"Se non vuoi dormo sul divano" disse Corey avvicinandosi e accarezzandole una guancia.

Lei alzò lo sguardo verso i suoi occhi e le piacevano, le piacevano da morire quelle iridi nocciola.

Gli sorrise.

"No, voglio dormire con te" disse Eleonor

Detta quella frase Corey sorrise, era come se stesse tornando la parte provocante di Eleonor.

Si avvicinò per baciarla, Eleonor non si spostò, rimase ferma a seguire lo sguardo del ragazzo e le loro labbra erano estremamente vicine ma non si toccavano, fino a quando lui perse la sfida e la baciò.

Dopo qualche istante Eleonor si staccò da lui e si immerse con la testa sulla sua spalla.

"Forse è meglio dormire" disse mentre cercava ancora di nascondersi dallo sguardo del ragazzo.

Gli lasciò un bacio sulla guancia per poi muoversi velocemente verso la valigia alla ricerca del pigiama.

"Allora buonanotte" disse Corey passandosi una mano tra i capelli

"Buonanotte" disse lei timidamente senza rivolgergli uno sguardo.

Una volta uscito dalla stanza, si gettò sul letto e fissò il soffitto.

Sapeva che quello non era il suo primo bacio, ma non se lo ricordava e in quel momento Corey le aveva dato delle sensazioni già vissute ma come fossero la prima volta per lei.

Sorrideva mentre fissava il soffitto e il lampadario, le era piaciuto baciarlo.

Corey rimase qualche minuto sul divano con Noah per poi decidere di andare a letto.

"Furbacchione" gli disse Noah facendogli l'occhiolino.

"Demente" disse Corey lanciandogli un cuscino in faccia.

Quando entrò in camera, lei stava sotto le coperte, da una parte del letto.

Corey non riusciva a capire se stesse dormendo ma poi lei si mosse ed accese la luce dal comodino.

"Già a letto anche tu?" chiese lei

"Emm si" disse mentre si toglieva la t-shirt e rimaneva a petto nudo, prese un paio di pantaloncini e se li mise su, dopo essersi tolto i jeans.

Si mise sotto le coperte, le braccia incrociate sulla pancia e lo sguardo fisso in alto, un leggero imbarazzo sivsentiva nella stanza.

Lei lo guardò qualche istante poi spense la luce e si avvicinò a lui, lo abbracciò e lui la lasciò fare, Eleonor riusciva a sentire una strana sicurezza tra le sue braccia che la faceva stare bene, stare tranquilla. Si sentiva protetta.

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-ho bisogno di parlarti-

Cameron ricevette questo messaggio da Corey la mattina dopo.

Si incontrarono al bar all'incrocio del vialetto dove abitava Cameron.

Si sedettero in silenzio, non si salutarono, si fecero solo un cenno con la testa.

"Che vuoi" disse seccato Cameron "hai ottenuto Eleonor, non era quello che volevi?"

La sua voce era grezza, il dolore gli si traspariva negli occhi, tutto quello disprezzo per Corey lo rendeva rigido, e il piede gli si muoveva come un tic torturante.

"Non ho ottenuto Eleonor"

"Ha cercato te, vuole stare con te"

"Forse ora perché è semplicemente terrorizzata dalla situazione e voi tutti la pressate sul suo dover ricordare"

"Cosa intendi?"

Corey fece un respiro profondo quello che stava per dire, gli faceva male ma sapeva che era la realtà dei fatti.

"lei ti ama" disse

"Non direi proprio" sbuffò Cameron

"Ascoltami" lo interruppe irritato Corey "lei non sa cosa le piaceva, lei non sa cosa amava prima dell'incidente, ma la sua anima lo dimostra"

Sospirò per poi continuare

"L'ho notato ieri quando è rimasta stupefatta della mia stanza, i suoi occhi brillavano come la prima volta che l'aveva vista, sa riconoscere ciò che ama, è sempre lei e non voglio continuare sapendo che lei amerà sempre e comunque..." Si bloccò e osservò la bustina dello zucchero "...te" disse quasi in un sussurro.

"Lei non si ricorda nulla, non si ricorda di amarmi, non mi ama, merda"

"Forse perché tutto quello che hai fatto è obbligarla a ricordare invece di aiutarla a ricominciare"

Cameron pensò qualche istante a quelle parole, odiava ammetterlo ma sapeva che Corey aveva letteralmente ragione.

"Perché mi vuoi aiutare?"

"Senti Cameron, non mi stai simpatico e non mi sei mai stato simpatico, ma sono realista e so perfettamente che con me lei non sarà mai felice, so che non mi guarderà come guardava te, so che le mancherà sempre una parte e quella parte cazzo sei tu, non voglio aiutare te, voglio che lei sia felice, perché la amo" disse Corey.

Drunk in Love || Cameron DallasWhere stories live. Discover now