32. Elizabeth

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La luce del sole disturba il mio sonno tranquillo, e apro gli occhi vinta dal fastidio.
La mia testa è poggiata sul petto di Drew, la guancia a contatto con la sua pelle fresca e i capelli sparsi sul suo torace. Ho un braccio sul suo stomaco e una gamba fra le sue. Lui sonnecchia a pancia in su con la testa girata verso di me. Non posso credere che sia ancora qui, specialmente dopo avermi confessato che svegliarsi accanto a qualcuno gli ricorda di F. Ma invece di sentirmi felice, mi sento una merda, perché mentre lui si sforza di superare il suo ostacolo più alto, io continuo ad aggirare i mostri del passato, ma adesso la paura non è più dovuta alla mancanza di fiducia, ma al fatto che temo che quando saprà la verità non vorrà più avere niente a che fare con me, specialmente se ci è già passato con F. Scaccio quei pensieri scuotendo la testa, perché non voglio rovinarmi l'umore.
Approfitto di questo momento di tranquillità per fare ciò che desidero fare da quando ho visto Drew: toccare il suo corpo.
Faccio scorrere le dita lungo i muscoli tonici del suo petto, fino agli addominali, incredula che non faccia niente per avere un fisico del genere. Poi risalgo verso il suo volto, e carezzo i suoi capelli morbidi, traccio la linea definita della mascella e mi soffermo sugli zigomi alti, poi torno verso il basso, alla sua bocca carnosa, e ne traccio i lineamenti perfetti.
Con un sospiro lascio ricadere la mano sul suo petto, e mi sistemo meglio contro di lui. Provo a chiudere gli occhi per riaddormentarmi ma non ci riesco, così alla fine mi metto a ripensare alla sera prima.
Io e Drew ci siamo seduti a tavola e lui ha portato diversi tipi di pietanze, tutte ottime. Ma la parte migliore è stata sicuramente osservare il tramonto assieme a lui, ammirando i giochi di colore che si creavano sul suo viso magnifico. Non so di preciso cosa provo per Drew, è qualcosa di più di semplice affetto, ma di meno di amore, e me ne sono resa conto ieri, perché non riuscivo a staccare gli occhi da lui, ero come ipnotizzata dal suo sorriso, volevo che mi toccasse, e non mi era mai successo, odio quando le persone mi toccano, mi prende il panico, ma con Drew è tutto diverso, bellissimo e diverso.
Alla fine della cena, durante la quale abbiamo parlato dei nostri gusti in fatto di musica, film, libri, e qualsiasi altra cosa, siamo usciti sulla riva del lago e abbiamo osservato le stelle, ovviamente dopo esserci vestiti in modo più comodo. Mi è dispiaciuto davvero togliermi il vestito, ma Drew mi ha assicurato che ero perfetta anche nei miei jeans e nella mia felpa, che lui stesso si era preoccupato di prendere direttamente dal mio armadio senza che me ne accorgessi.
Ad un certo punto mi aveva preso la mano e se l'era portata al cuore.
«Voglio prometterti una cosa, Liz: non tradirò mai la tua fiducia, mai» aveva detto, ed io avevo pianto di nuovo, perché significava tantissimo per me, e se Drew tradisse la mia fiducia, ne uscirei devastata. È la prima persona di cui mi fido davvero dopo anni.
Quando infine stavo per addormentarmi contro il suo fianco, Drew mi aveva sollevata e fra le sue e le mie risate mi aveva portata nella camera al piano superiore. Delicatamente mi aveva sfilato i jeans e la felpa, e avevo davvero lottato per impedire ai mostri del passato di trascinarmi all'inferno con loro. Io avevo fatto lo stesso con la sua maglietta, poi ci eravamo rannicchiati sfiniti sotto le coperte. Drew mi ha dato un bacio sulla fronte e ci siamo addormentati insieme, abbracciati.
Sorrido con le guance rosse ripensando a tutto quanto, e osservo il profilo aggraziato e virile di Drew. Lui è stata in assoluto la più grande fortuna della mia vita. Se non fosse per lui non sarei neanche l'ombra della Liz che sono adesso e che aspiro di migliorare.
Il mio sguardo si allunga oltre Drew e finisce fuori dalla finestra, verso gli alberi che svettano prima della strada. Adesso, nel silenzio dei miei pensieri, la malinconia viene a farmi visita, portandomi ricordi della mia famiglia. Vedo il mio ultimo compleanno con mamma, papà e Sam, festeggiavo dodici anni e la mamma era già ricoverata in ospedale, avevamo festeggiato proprio lì, ed era stato uno dei più bei compleanni di sempre. Avevamo addirittura tagliato la torta. Una lacrima solitaria mi solca la guancia, finendo sul petto di Drew.
Mia madre sarebbe così fiera di me, e il solo pensiero mi rende felice come non mai. Spero che nel posto in cui si trova adesso possa essere felice, che possa perdonare tutti gli errori che abbiamo fatto io, papà e Sam, ma soprattutto che sia orgogliosa della donna che sto diventando.
Il petto di Drew interrompe il suo andamento regolare sotto il mio orecchio, e lo sento respirare più profondamente, segno che si sta svegliando. Alzo lo sguardo proprio mentre i suoi occhi luminosi si aprono. Il cuore salta un battito quando quei due smeraldi mi osservano circondati dalle ciglia folte. Il colore è più vivo che mai, il sole li esalta permettendomi di ammirare le pagliuzze verde chiaro intorno alla pupilla.
«Buongiorno» dice mentre il solito sorrisetto si dipinge in automatico sul suo volto. La sua voce roca mi arriva dritta allo stomaco, e una sensazione di calore si diffonde nel mio corpo. Le mie guance vanno a fuoco.
«Va tutto bene?» chiede con un sopracciglio alzato, tirandosi a sedere contro la testiera del letto. Scivolo via dal suo petto e mi metto seduta a gambe incrociate, vergognandomi all'improvviso di non avere nulla addosso a parte il reggiseno e le mutande, ma c'è altro a scombussolarmi lo stomaco, una sensazione molto più forte.
«Liz?» chiede di nuovo, la sua espressione è mutata da sbarazzina a preoccupata, e si allunga per carezzarmi il volto. Il suo tocco delicato mi fa chiudere gli occhi, e non mi accorgo nemmeno della lacrima che mi scivola lungo la guancia, e di quella dopo, e di quella dopo ancora...
«Che succede? Stai per avere un attacco di panico?» chiede allarmato.
Scuoto la testa, mentre l'emozione mi chiude la gola, e dico a fatica: «Sono solo lacrime di felicità, perché non posso credere a tutti i piccoli passi che ho fatto e che mi hanno portata così lontano.»
Nonostante per lui queste parole abbiano un significato molto vago, per me sono tremendamente importanti, e Drew non fa domande, anzi cattura una ciocca di capelli che svolazza di fronte ai miei occhi e la porta dietro il mio orecchio, poi si avvicina alle mie labbra e mi bacia, per la prima volta senza mezzi termini. È un bacio diverso da tutti gli altri, più passionale, come una necessità, e mi gusto appieno le labbra carnose di Drew che scivolano lungo le mie ancora e ancora. Il cuore mi batte così forte che temo possa esplodere.
Le mie mani finiscono tra i suoi capelli, e le sue scivolano sulla mia pelle bollente, catturando ogni mio brivido. Non ho mai provato nulla di così bello.
Con un impeto di coraggio, spingo Drew contro la testiera e salgo a cavalcioni su di lui. Solo le mie mutande e i suoi boxer a dividerci. Sono terrorizzata, ma la sua faccia ne è valsa sicuramente la pena. È appoggiato sui gomiti, e mi osserva con i capelli sparati in aria e le labbra gonfie e rosse, sul suo viso predomina un'espressione sorpresa, e mi sento terribilmente soddisfatta di aver tolto il sorrisetto strafottente dalla faccia di Drew Anderson. È così bello avere il potere, mi fa sentire bellissima, ed è diverso dalla sensazione che provavo con indosso il vestito, è una sensazione puramente carnale, quasi animale.
Avvicino di nuovo il volto a quello di Drew, e per la prima volta è lui a desiderare ardentemente un mio bacio, e non il contrario. Faccio finta di dirigermi verso la sua bocca, proprio come ha fatto lui innumerevoli volte, ma all'ultimo secondo cambio direzione e mi dirigo verso la sua mascella. Seguo lo stesso percorso che ho tracciato con le dita, definendo la linea della sua mascella, poi scendo verso il collo depositandovi baci soffici di tanto in tanto.
Ho baciato solo due ragazzi in vita mia, di cui uno a stampo quando avevo nove anni, ma è come se avessi fatto questa cosa miliardi di volte, la mia bocca si muove da sola lungo il viso di Drew, sfiora la sua, per poi risalire lungo il naso e scendere nuovamente verso gli zigomi.
«Liz» mormora ad un certo punto con la voce strozzata. «Mi stai uccidendo.»
Rido piano contro la sua guancia, poi torno verso la sua bocca, e mi fermo a pochi millimetri dalle sue labbra. Drew emette un gemito frustrato, ma resta immobile.
«Vuoi che ti baci?» chiedo con una voce suadente che non sapevo nemmeno io di avere, imitandolo.
«Oh, ti prego Liz» la voce di Drew è frustrata, ma nei suoi occhi brilla una scintilla di divertimento.
Poggio delicatamente le mani sulle sue guance e congiungo le nostre bocche. Non credevo che sarei mai arrivata a questo punto, sto toccando il cielo con un dito.
Le mani di Drew scivolano dalle mie cosce alla mia schiena, fino alla chiusura del reggiseno, ed è proprio in questo momento che il sogno lascia bruscamente spazio alla realtà, e non faccio nemmeno in tempo ad aggrapparmi a qualcosa che mi ritrovo a precipitare nel vuoto.

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