capitolo 7

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È così strano sentirlo così vulnerabile sotto le mie braccia.

《Sono qui.》gli sussurro.

Grazie agli abbracci si afferra la persona, e il suo cuore e la sia anima trovano tregua nel gesto, privo di parole, solo sentimenti.

Il vero significato radica in quello che desideriamo esprimere tramite essi.

In risposta mi stringe ancora più forte.

Di mal voglia si stacca e continua a guardarmi con tanta intesitá da dimenticarsi nel casino in cui si trova.

Poi sposta lo sguardo verso Matt e infine ritorna sui miei occhi grigi.

《Cosa mi è successo?》domanda perso.

Lo fisso incerta.

《Qual'è l'ultima cosa che ricordi?》chiedo.

《Ero con quest'uomo e mi diceva di accettare il suo aiuto. Sosteneva che tu eri in pericolo.》

《Chi era quest'uomo?》 Chiedo.

《Mi ha detto di chiamarsi Dominic Nume.》

《Albert, ti ha parlato di chi sono?》

Scuote la testa.

《Era un demone e tu hai lasciato che si impossessasse di te. Lui è il mio pericolo.》mormoro.

Lui è il pericolo di chiunque.

Ed Albert ha fatto tutto il necessario per proteggermi, persino perdendo il contatto improprio.

Mi giro verso di Matt e gli domando.

《I demoni per entrare in un corpo devono chiedere il permesso?》

Scuote la testa.

《Che io sappia loro entrano ed escono da un corpo a loro piacimento.》

《Allora perché lui non può? 》domando.

Perché ha bisogno di chiedere, anche in modo assurdo, di poter entrare in corpo?

《Era un demone?》domanda perplesso.

Annuisco.

《Pensiamo che sia il "capo".》Continua Matt.

《Ma se è un demone questo significa che la leggenda si sta avverando.》

Purtroppo lui non ne ha mai fatto parte del piccolo club. Sarà complicato spiegarli come è in realtà è avvenuto tutto questo.

Ma non credo che ci voglia molto. Lui ha cose più serie che pensare al momento.

《Si sistemerá tutto.》gli prometto.

Alle nostre spalle sentiamo degli scricchiolii.

《Sarebbe meglio chiamare qualcuno.》ci avvisa zia Lexa asciugandosi una lacrima.

Si avvicina verso Albert e lo abbraccia.

《Mi dispiace tanto.》gli dice.

《Per cosa?》chiede confuso.

Perdere qualcuno è la cosa più straziante e dolorosa che possa esistere in natura.

La sofferenza che proviamo, però, non è brutta.

Ci indica in realtà con quanto l'abbiamo realmente amata.

《Non è stata colpa tua, devi credermi. Dominic voleva far soffrire inevocabilmente chiunque non volesse dargli ascolto. Anne è stato un solo bersaglio e non hai idea quanto mi dispiace.》dico ricominciando a singhiozzare.

Una mente malata riesce a distruggere ogni barlume di luce.

Albert raggiunge il corpo esile di Anne.

Le scuote violentemente le spalle facendo dondolare in modo raccapricciante la testa.

《No.no.no. Non puoi avermi lasciato in questo modo. Svegliati! Ti ordino di svegliarti! 》

Mi inginocchio e gli prendo le mani.

《Non può più sentirti. Non ce nulla che tu possa fare per lei.》faccio una pausa e inspiro per tenere a freno le emozioni.

《Non puoi fare nulla neanche per te. Non è stata colpa tua.》

Lo sento rilassarsi.

《Non è colpa tua.》continuo a ripetergli. Ho bisogno che capisca che in realtà anche lui è stata una vittima e non deve incolparsi.

《So che vorresti consolarmi, ma so bene che è stata causa mia.》mormora Albert.

《No! Non sei stato tu ma bensì quel demone.》

《Che era nel mio corpo.》strilla ferito.

《Non potevi saperlo.》continuo.

China il capo.

《Dobbiamo portarla in luogo sicuro.》Interviene Matt.

《Sarebbe meglio che voi due andaste a fare ciò che è giusto fare.》Interviene zia Lexa.

Cosa?

《Le ho detto dello sciamano.》Matt risponde ai miei pensieri.

《Se hai un modo per fermare quel l'essere, fallo, ma cerca di stare attenta. Non voglio perdere anche te.》

Continua ad abbracciarmi proprio perché ne ha bisogno.

Un gesto antico quanto l'umanità, il cui significato va oltre all'incontro di due corpi.

Dopo aver saluto entrambi e aver promesso ad Albert che mi sarei vendicata mi dirigo verso il kone in compagnia di Matt.

《So che vuoi chiedermi cosa è accaduto in quelle quattro mura.》dico infine.

《Se ne vuoi parlare ricorda che io sono qui.》

Per fortuna, dice il mio cuore.

Mentre la mia mente impreca.

La rabbia mi corrode dentro, questa violenza che mi perseguita e lentamente mi uccide è un tormento.

Non posso mai stare calma, tranquilla che ogni melodramma mi scatena ogni singolo momento.

Quando finalmente trovo un modo per porre fine a tutto questo vengo rispedita al punto di partenza.

Perché non può usare la magia?

Perché ha bisogno di chiedere il permesso per impossessarsi di un corpo?

Cosa capita quando si viene inghiottiti dall'oscurità?

Così tante domande e nessuna risposta.

Nashell: La Rinascita (#2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora