capitolo 19

687 63 0
                                    

La vita non è nient'altro che un sogno, un grottesco e stupido sogno.

《Mamma?》

Sbatto un paio di volte le palpabre per esserne sicura.

Avanza lentamente.

Dietro di lei vedo sbucare un'altra ombra.

Papa?

Le si affianca. Gli occhi gli si illuminano nel vedermi.

《S-siete. .》 Cerco di mormorare, ma invano.

Lo sguardo dolce di mia madre si intenerisce e una lacrima le bagna la guancia.

《Lissa..》

E con quella voce che mi riaccende il tutto.

Mi mancava.

Mi appare così strano essere lì immobile senza far nulla.

E pensare che dove prima c'era il vuoto, adesso c'è la gioia.

Non avrei mai immaginato una cosa del genere, e che i miei genitori mi avrebbero lasciata per sempre.

La mia vita si è trasformata da "tutto" a "niente".

Eravamo una forza della natura.

Tiravano sempre la parte migliore di me.

Ma quella Lissa ha dovuto affrontare cose peggiori e solo grazie a zia Lexa e Matt che la vita le ha dato una tregua, o quasi.

Avanzo verso di loro.

Continuo a guardarli, per essere sicura che siano davvero davanti a me.

Mi vengono incontro e si accigliano ad abbracciarmi.

La mamma continua a piangere e a lasciarmi umidi baci su per la guancia e la fronte, mentre papà, rimasto sempre riservato, si limita ad accarezzarmi la nuca.

《Siete davvero voi!》esclamo.

Sono così felice di vederli che non mi accorgo del reale problema.

Mi allontano leggermente, ma senza lasciare la stretta di mia madre.

《Aspetta..》

Lo sguardo di papà si china verso il basso.

《Perché vi trovate qui?》

《Tesoro.. è complicato.》

La mamma rivolge lo sguardo dietro la mia spalla, accorgendosi solo adesso di Matt.

《C-come..》

《Lissa, non penso che ci sia tempo per questo.》

Rivolgo lo sguardo verso Matt, che annuisce alla sua affermazione.

《Ma io voglio capire.》sussurro.

《Se vuoi davvero essere il cercatore della verità, devi imparare a dubitare.》

Aggrotto la fronte.

《Il vero nemico può essere chi conosci, o chi credi di conoscere.》sussurra mio padre.

Cosa sa?

《Cosa vi è successo?》

Scuotono la testa.

Matt posa una mano sulla mia spalla.

《Odio doverlo fare, ma.. stiamo cercando una persona.》Interviene.

《Chi cercate?》

Papà è come l'ultima volta che l'ho visto.

Indossa uno dei suoi tanti blazer, o come li chiama lui "il camice del curatore ".

Fisico asciutto, pallido e con profonde occhiaie.

A differenza sua, la mamma è l'incarnazione della luce.

Un viso aperto, luminoso e sempre sorridente.

I suoi capelli, non troppo lunghi, sono lucidi come la seta e spesso vengono fermati con uno dei suoi tantissimi fermagli.

I suoi occhi, simili al mio grigiastro, infondo fiducia e simpatia.

Era sempre la prima a svegliarsi e preparare la colazione per tutti, una di quelle con pancake e una tazza piena di tè.

Ma infondo lei era sempre quella più attiva.

《Cerchiamo Dominic Nume. 》

《Non c'è nessuno qui con quel nome.》

《È impossibile.》intervengo io.

《L'anima dei demoni viene dispersa, deve stare qui.》continuo.

《Perché state cercando l'anima di un demone?》

Vengo scossa da uno spasmo.

Mi stringe lo stomaco e mi costringo a restare in piedi.

Vedo Matt piegarsi anch'esso su se stesso.

《Non abbiamo molto tempo.》mormora.

《Ma - mamma...siete sicuri che non ci sia?》

Mi si avvicinano.

《Tesoro, ne sono più che sicura. Ma dimmi perché lo state cercando?》

《Perché per uccidere tutti i demoni dobbiamo eliminare il vero artefice di ogni male.》

Veniamo colpiti da un'altro spasmo.

I due si lanciano sguardi corrugati.

《Non è lui l'artefice. 》chiarisce.

《Cosa?》risponde Matt sorpreso.

Un'altro spasmo mi inginocchia a terra

《Lissa, non abbiamo più tempo. Concentrati su te stessa e il tuo mondo.》

Scuoto la testa.

《No.. non adesso.》

Una mano mi accarezza la guancia.

《Papà..》

《Un giorno ci incontreremo.》

Continuo a scuotere la testa nel tentativo di fermare quei tremolii.

《Lissa, concentrati!》strilla Matt.

Chiudo gli occhi cercando di concentrarmi.

Qualcosa mi accarezza la guancia e mi lascio cullare da quel tocco.

La vita è così originale, così sorprendente, così inesauribilmente sfumata.

A volte ci si deve abbandonare in quella vita infinitivamente ricca e traboccante, e persino nelle sue sofferenze più profonde.

Riapro gli occhi.

《Non posso farlo.》

Gli occhi di Matt si sgranano al suono di quelle parole, ma non fa in tempo a fermarsi che la sua immagine si sfuma davanti ai nostri occhi.

Nashell: La Rinascita (#2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora