capitolo 13

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So bene che le storie d'amore non vanno sempre come vorremmo, non sempre sono rosee come nelle favole.

Non sempre vanno bene.

Ma a volte bisogna fare uno sforzo per ottenere un buono umore la mattina.

Saltello per la camera canticchiando.

Non mi capitava da un pó.

Sono talmente felice che lo si vede negli occhi e tutti se ne possono rendere conto.

Mi incammino per il corridoio continuando a canticchiare sottovoce.

Non badando a dove stessi andando sbatto contro qualcosa di pesante e duro.

《Ahi!》Mi lamento.

《Ecco la nostra salvatrice!》dice in modo aspro e acido.

《Henry.》

Era da molto che non lo vedevo in giro.

《Sapevo che c'era qualcosa di strano in te. Sei stata tu a farmi quelle merdate in quella maledetta casa?》Inizia ad alzare la voce.

《Stavi per uccidere Alex!》Urlo.

《Non urlarmi contro!》urla in risposta.

《Allora dovresti usare un tono più calmo e apprensivo. In questa merda di posto dovresti avere degli alleati e degli amici se vuoi sopravvivere contro quei demoni!》Urlo.

La gola inizia a pizzicare e sento il famigliare calore prendere possesso di ogni arteria.

Lo vedo indietreggiare di colpo, come se fosse appena stato colpito.

《Vaffanculo.》Si allontana solo dopo avermi spinto con un braccio.

Dovremmo essere tutti più uniti, invece sembra che non se frega niente del casino in cui ci troviamo.

Mi sento surriscaldare e so che non è dovuto all'elevata temperatura dell'aria, ma solamente la magia e la rabbia che ribolle nelle vene.

Mi fa così infuriare!

Continuo a camminare senza una meta.

Mi ritrovo fuori nel giardino senza neanche rendermene conto.

《Perché proprio a me!》dico.

Non ho scelto io di vivere questa vita.

Non credevo fosse nemmeno possibile scegliere, ma pian piano sta delineando il mio nuovo Io.

Il tempo inizia a scurirsi e diventare sempre più cupo e minaccioso.

Dovrei rientrare ma mi sento così bene con questa energia.

Cupa proprio come mi sento io in questo preciso istante.

《Ehi.》

La voce di Alex spezza il legame con i miei pensieri.

《Trovato qualcosa?》domando seria.

《Qualcosa non va?》domanda preoccupato.

《Tutto.》allargo le mani a indicare quanto siano le cose che non vanno più bene.

Forse sto esagerando, ma dovremmo aiutarci non odiarci.

《Vedrai che ce la faremo. Possono avere anche mille anni, ma non sanno con chi hanno contro.》cerca di consolarmi e lo apprezzo.

Ce la faremo, continuo a dirmi.

《Comunque sono riuscito a farmi dire dove possiamo trovarla. In antichità era tradizione avere un memoriale per le persone morte, ma dopo la grande guerra si voleva disegnare un loro segno distintivo o il loro nome.》

Nashell: La Rinascita (#2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora