Ma io di te non ho dimenticato niente (parte 2)

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La mattina seguente i caldi raggi del sole riscaldavano l'aria e una leggera brezza marina soffiava lieve; si prospettava proprio una bella giornata e per due persone in particolare sarebbe stata indimenticabile.

Zen non aveva chiuso occhio quella notte, aveva atteso con impazienza l'arrivo del nuovo giorno rinchiuso nelle sue stanze senza nemmeno presenziare a cena nonostante la presenza della principessa. E certamente non aveva alcuna intenzione di rivedere tanto presto il suo Nobile fratello, era ancora furibondo con lui anche se era davvero curioso di sapere come avesse giustificato il grosso livido violaceo che, era sicuro, ancora gli colorava la guancia; sarebbe stato un vero spasso osservarlo mentre inventava chissà quale patetica scusa, ma poco gli importava. Nessuno poteva toccare la sua Shirayuki e sperare di uscirne indenne, tanto meno suo fratello.

Un rumore di passi che si avvicinava lo scosse dai suoi pensieri facendogli sollevare la testa verso la piccola figura che si stava avvicinando a passi rapidi. Portava un cappuccio calato sulla testa che gli impediva di vederne il viso ma l'avrebbe riconosciuta tra mille: il fisico esile ma snello, il semplice vestito di cotone abbottonato con cura e il lungo mantello che oscillava a ogni passo non lasciavano alcun dubbio. La figura si fermò di fronte a lui e, lentamente, si tolse il cappuccio, rivelando una chioma rosso fuoco e due vibranti occhi verdi che lo osservavano un pochino timorosi:"Perdonatemi se ci ho messo tanto, è che volevo passare inosservata, in modo da non crearvi alcun tipo di problema e questo mantello è l'unica cosa che ho trovato che potesse coprirmi almeno un po'... aspettate da molto?" parlò tutto d'un fiato, le guance rosse e Zen la trovò adorabile: "No, per niente, sono appena arrivato. Hai riposato bene stanotte?" le chiese fissandola intensamente negli occhi "Si, molto, vi ringrazio per l'interessamento Zen Tenka" "Che cosa ti avevo detto riguardo alle formalità, uhm?" chiese Zen mentre la ragazza arrossiva. Le diede un buffetto sulla guancia e le porse il braccio dicendole: "Vogliamo andare?" Shirayuki afferrò il braccio titubante mentre il principe la conduceva fuori dal palazzo "Zen Tenka... volevo dire... Zen" si corresse rapidamente "non ti causa alcun problema stare con me in questo momento? Non vorrei mai che tu possa trascurare il tuo dovere di principe solo per accompagnare me. Potrei sempre chiedere a Obi..." disse impacciata, non era abituata a chiamarlo per nome, eppure le sembrava così naturale e spontaneo che non poté fare a meno di sorridere, ben attenta a non farsi vedere dal giovane principe: se le sue attenzioni da un lato la lusingavano, dall'altro la imbarazzavano parecchio, nessuno l'aveva mai trattata con tanto affetto e dedizione, finora; avrebbe voluto conoscere tutti i segreti racchiusi in fondo al suo cuore, alla sua anima, ma non poteva farlo. Non più ormai.

"Non hai nulla da temere, volevo semplicemente passare un po' di tempo con te, nessuno avrebbe potuto fermarmi" ridacchiò leggermente mentre Shirayuki era rimasta a bocca aperta "Io... non so cosa dire..." "Non devi dire niente, goditi questa giornata e basta. Solo per oggi voglio che ti dimentichi di tutto e io farò lo stesso: voglio dimenticare di essere un principe, solo per oggi, ed essere semplicemente Zen" le disse con espressione malinconica che però durò solo un secondo, sostituita immediatamente da un sorriso solare che cancellò ogni ombra dal suo viso. Vedendolo sorridere anche Shirayuki non poté fare a meno di sciogliersi in un dolcissimo sorriso che fece mancare il fiato a Zen, che si perse a osservarla, meravigliato dalla sua bellezza e semplicità.

Giunsero nella piazza principale gremita di gente a causa del mercato che, una volta a settimana, animava le vie e le piazze richiamando persone da ogni angolo del regno: era un tripudio di colori, suoni e profumi che per un attimo frastornarono la giovane dai capelli rossi che barcollò leggermente appoggiandosi al fianco del principe che, allarmato, le poggiò una mano sul fianco e si chinò su di lei per parlarle all'orecchio cercando di sovrastare il frastuono del mercato: "Tutto bene? Ti senti male? Hai bisogno di qualcosa?" le chiese preoccupato. Shirayuki scosse il capo e gli rivolse un'occhiata per rassicurarlo e, prendendo un bel respiro profondo, si immerse nella calca di gente, sollevando il cappuccio per evitare di attirare l'attenzione sui suoi strani capelli rossi.

Remember meWhere stories live. Discover now