Sì, lo voglio

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I loro volti erano sempre più vicini, le labbra sul punto di sfiorarsi quando all'improvviso tutto prese a vorticare. L'immagine di loro due cominciò a deformarsi e i colori si sovrapposero e mescolarono tra di loro, in un vortice di linee e colori che sembrava non avere fine...

E il principe Zen si svegliò di soprassalto nel suo letto.

Madido di sudore, il respiro affannoso, ci mise un po' a rendersi conto di dove si trovasse e cosa fosse successo: il viaggio a Tanbarun, l'incontro con il principe Raji, lei e Obi così vicini... era stato tutto un sogno. Anzi, un orribile incubo.

Strinse forte i pugni, serrandoli sopra le morbide lenzuola di seta sgualcendole, pieno di rabbia, mentre il suo respira tornava lentamente a regolarizzarsi; le immagini di Obi e Shirayuki così vicini lo fecero fremere, non poteva permettere che la SUA Shirayuki si allontanasse da lui ancora di più, non lo poteva tollerare. Era giunto il momento di riprendersela, questa volta per sempre, e niente e nessuno l'avrebbe fermato.

'E devo anche fare un discorsetto a Obi' pensò, gettandosi il mantello sulle spalle e uscendo velocemente dalla stanza per dirigersi nel suo studio, mentre i primi raggi di una nuova alba illuminava gioiosi un nuovo giorno.



"Dove stiamo andando Obi?" chiese Shirayuki voltandosi verso l'amico che però si limitò a rivolgerle un sorriso, ammiccando leggermente ma senza rispondere alla domanda, il che fece sbuffare la ragazza dai capelli rossi, facendola voltare nuovamente verso la strada. Quella mattina, mentre era intenta a ultimare i bagagli, Obi l'aveva letteralmente rapita dalla stanza con la scusa di fare un'ultima passeggiata: ora entrambi montavano uno splendido destriero bianco e si stavano dirigendo verso nord, al confine con il regno di Tanbarun.

Shirayuki aveva provato più volte a scoprire la loro destinazione, ma Obi era stato irremovibile ed era sempre riuscito a eludere le sue domande, irritandola non poco, tanto che più volte il suo viso era diventato adorabilmente rosso, quasi come i suoi capelli. 'È davvero buffa' pensò Obi mentre la osservava tenere il broncio come una bambina; le voleva davvero molto bene, era diventata molto importante per lui, e non voleva che partisse. Ma se il principe Zen avesse giocato bene le sue carte, forse Shirayuki sarebbe rimasta con loro ancora per molto tempo.

Era rimasto molto sorpreso quando il capo lo aveva mandato a chiamare quella mattina, era ancora molto presto, e si era ritrovato assieme a Kiki e Mitshuide nel suo studio: il principe aveva esposto loro il nuovo piano per riconquistare Shirayuki e tutti si erano mostrati entusiasti, offrendo il loro aiuto e sostegno. Quando poi si erano congedati, il principe lo aveva trattenuto per qualche minuto e gli aveva fatto un discorso su Shirayuki, di quanto lei fosse importante per lui e che, soprattutto, era solo Sua (aveva ripetuto più volte quella parola con molta enfasi) e che non avrebbe mai permesso che 'qualcun altro' gliela portasse via, e dicendo queste parole gli aveva praticamente stritolato un braccio, osservandolo con occhi di fuoco.

 Quando poi si erano congedati, il principe lo aveva trattenuto per qualche minuto e gli aveva fatto un discorso su Shirayuki, di quanto lei fosse importante per lui e che, soprattutto, era solo Sua (aveva ripetuto più volte quella parola con molt...

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'Chissà perché sembrava così arrabbiato' si chiese distrattamente quando la voce di Shirayuki lo riportò al presente: "Lì c'è una casa" disse, indicando una graziosa abitazione in pietra costeggiata da un muro anch'esso di pietra alto almeno tre metri e immersa nella tranquillità dei boschi.

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