Moments

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Questo gioco non è divertente


Aveva sempre pensato che i giochi fra fratelli fossero divertenti.

Qualcosa come cavalcare bastoni di legno immaginandoli valorosi destrieri oppure costruire fortezze inespugnabili fatte di cuscini di velluto.

Date le circostanze, evidentemente si sbagliava, o forse era semplicemente il fatto che non tutti hanno per fratello maggiore Izana Winstaria.

"Onii-san,questo gioco non è divertente" provò a protestare come aveva fatto molte altre volte.

"Fa silenzio! Un servitore non osa lamentarsi con il proprio sovrano."
"Ma io non sono un servitore!"
"Ti ho detto di smetterla, Zen!"

Sembrava più una punizione, che un gioco: rimanere in piedi al centro dell'enorme salone, a reggere con tutta la forza che i suoi cinque anni gli permettevano un enorme vassoio d'argento pieno di leccornie; tutto quello che erano riusciti a sgraffignare intrufolandosi nelle cucine, senza però poterle toccare. Erano tutte destinate al ragazzino di fronte a lui, che se ne stava placidamente accomodato sul massiccio trono d'oro e di velluto, la testa a ciondoloni e la solita espressione annoiata dipinta in volto.

Non aveva ricordi di avergliene vista una diversa.

"Finiremo nei guai se ci scoprono, Izana."

"Sciocchezze! A quest'ora non viene mai nessuno qui. Troppo impegnati con le scartoffie per badare a noi ... Adesso, da bravo, passami una tortina alla cannella, non quella! Quella grande!"

Zen avanzò di qualche passo, barcollando sotto il peso eccessivo ed allungò la mano verso il dolce, cercando di reggere il vassoio con un braccio solo, ma così facendo il peso si sbilanciò e l'oggetto finì a terra con un fragore metallico che rimbalzò fra le pareti di marmo, rovesciando tutto il suo contenuto sul prezioso marmo lucidato.

Gli occhi azzurri del maggiore fiammeggiarono di rabbia, mentre con un balzo aggraziato scendeva dal trono e si avvicinava con fare minaccioso al fratellino.

"Zen" fu l'unica sillaba che uscì dalle sue labbra contratte in una linea severa.

"Mi dispiace ... io ..." tentò di giustificarsi il più piccolo, inginocchiandosi per cercare di rimediare al danno fatto, ma poi ci ripensò e si allontanò di qualche passo, gli occhi celesti serrati in attesa di una sgridata coi fiocchi.

Che però non arrivò mai.

Un fruscio di vesti al suo fianco lo spinsero ad aprire timidamente un occhio, poi anche l'altro e constatare che Izana si stava avviando spedito all'uscita, uno sguardo di fredda indifferenza dipinto in volto.

"Onii- san?"

"Mi hai deluso Zen" rispose l'altro risoluto un istante prima di varcare la soglia.

"Un'altra volta."

No, decisamente non era così che due fratelli avrebbero dovuto giocare, pensò mentre una lacrima scorreva lungo la guancia rosea lasciando una scia salata sulla pelle.

Il fruscio di una veste leggera ed un profumo di spezie lo riportò all'improvviso alla realtà.

"Madre?"


L'abbraccio caldo in cui poté rifugiarsi lo ripagò di ogni ingiustizia.


ANGOLO AUTRICI:

Signore e signori, SIAMO TORNATEEEEEEEEEE!!!!!!!

Lo sappiamo, è una vita che non ci facciamo sentire (e ci scusiamo immensamente per questo) ma ora siamo qui  pronte e cariche per questo nuovo progetto.

Allora funzionerà così: ogni settimana ci sarà un aggiornamento che riguarderà piccoli momenti quotidiani della vita dei nostri protagonisti (brevi ma intensi, ve lo assicuriamo) che assieme a Cioccolasha abbiamo voluto approfondire. 

Speriamo che vi piacciano tanto quanto è piaciuto a noi scriverli

Speriamo che ne sia valsa la pena dopo un'attesa taaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaanto lunga

(e per questo ci scusiamo ancora)...

Buona lettura!

Alla settimana prossima con un'altra one shot cari lettori

Un bacio a tutti

Hope e Cioccolasha 

Remember meWhere stories live. Discover now