Capitolo 2: B-Girl

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Cameron dopo avermi ospitato a casa sua mi ha pure portata alla scuola di danza dove lui crede che io aiuti i miei genitori.

«Vuoi che ti venga a prendere dopo?» mi chiede
«No tranquillo»

Gli bacio la guancia, scendo dalla macchina con in spalla il mio borsone e mi dirigo all'interno della scuola.

«Ehi Olly!» mi saluta Judith
«Ehi! La sala che uso di solito è libera?» chiedo avvicinandomi al bancone
«Mh... No è occupata da Sum che sta tenendo una lezione di classico e finisce tra mezz'ora..»
«Judith!» urla mia madre
«Dimmi Grace» dice Judith
«C'è qualcuno disposto a tenere una lezione di break dance con i ragazzi? Manca Josh» chiede esasperata
«Potrei farlo io» mi propongo
«No, è fuori discussione tesoro. Judith chiama Dave e digli di venire» borbotta
«Ma mamma! Ti prego!»1
«Dave sta male da una settimana Grace» dice Judith

Fa che dica si, ti prego!

«No, fine del discorso. Judith chiama Patrick e digli di muoversi. Io e te dobbiamo parlare signorina» dice infine guardandomi

La seguo nel suo ufficio e svogliatamente mi siedo sulla sua sedia girevole mentre lei cammina avanti e indietro innervosendomi.

«Di cosa vuoi parlarmi?» chiedo spezzando il silenzio creatosi
«Mi ha detto Tay che sta mattina sei sparita» risponde con tono leggermente irritato

Ovviamente è colpa mia, mi sembra giusto.

«Ah io sarei sparita giusto? Certo perché lasciarmi sola in un bar permettendo a un'idiota di farmi un gavettone e non tornare più, vuol dire che è colpa mia no?»
«Io non lo sapevo.. Credevo che fossi scappata..» sussurra
«Perché date sempre retta a Taylor invece di ascoltare anche la mia versione eh?»

Prima che riesca a darmi una risposta veniamo interrotte da qualcuno che bussa alla porta dell'ufficio e successivamente, dopo che mia madre dice 'avanti', entra. È un ragazzo abbastanza sudato e con il fiatone e credo che abbia la mia stessa età o un anno in più.

«Emma si è fatta male» ansima
«Cosa?! Avete chiamato l'ambulanza?!» borbotta mia madre
«Sta arrivando. A me hanno detto di avvisarla» dice

Si vede che è nuovo. Mia madre vuole che tutti le diano del tu e non del lei e credo che lo faccia principalmente per instaurare un rapporto amichevole con i ragazzi.

Mi alzo dalla sedia girevole ed esco dall'ufficio con il mio borsone sulla spalla dirigendomi verso la sala che, di solito, uso per ballare e sfogarmi quando ne ho bisogno.
Poso il borsone vicino allo stereo e dopo averci attaccato il telefono metto California di due rapper di cui non ricordo il nome; questa canzone la usa tantissimo una crew di ragazzi che fanno break, come me, e suppongo che ne facciano parte anche i cantanti perché moltissime volte nei video che postano ci sono due ragazzi con i volti coperti che, mentre altri si scatenano in pista, cantano questa canzone e io me ne sono innamorata subito.
Inizio a fare la mia solita coreografia che ogni volta perfeziono aggiungendo dei passi nuovi e migliorando quelli che non mi vengono molto bene come ad esempio il powermove, che sarebbe una rotazione attorno a una parte del corpo o la ripetizione più veloce di una mossa, oppure l'headspin cioè l'equilibrio sulla testa ruotando e quest'ultimo è molto difficile perché bisogna avere molto equilibrio ma anche velocità per mantenere il tutto.

Mentre sto per iniziare a provare il windmill, una rotazione alternata di busto, spalle e parte della testa senza toccare terra con le gambe aperte e distese, mi accorgo che c'è qualcuno che mi sta fissando però non appena nota che sto ricambiando lo sguardo corre via come se avesse paura nel farsi vedere da me.

Guardo l'ora sul telefono e mi accorgo che sono quasi le sette di sera e che devo tornare a casa.
Prendo la felpa che avevo messo nel borsone e la metto, poi stacco il telefono e dopo aver messo in spalla il borsone esco dalla sala e dall'edificio dirigendomi verso casa.

Non appena arrivo a casa, senza guardare nessuno, mi dirigo in camera mia per prendere un cambio e mi dirigo in bagno per farmi una doccia ma mi scontro contro un ragazzo mai visto prima.

«Chi sei?» chiediamo all'unisono

Taylor.

«Taylor Michael Caniff muovi quel cazzo di culo immediatamente!» urlo in modo da farmi sentire forte e chiaro

Nel giro di due secondi mio fratello si materializza davanti a me e al tipo con uno sguardo terrorizzato.

«Cazzo» sussurra lui
«Mi puoi spiegare?» chiediamo nuovamente all'unisono io e quel tipo

Gli lancio un'occhiataccia al tipo e lui mi sorride maliziosamente.

«Allora?» borbotto
«Olly fatti la doccia, ti aspettiamo di sotto» dice Taylor portandosi via il tipo

A Last Step|| Matthew EspinosaWhere stories live. Discover now