Capitolo 3: Piacere Olivia...

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Finita la doccia, mi sono vestita e asciugata i capelli per poi scendere di sotto e notare che ci sono una decina di ragazzi tra cui Taylor e... Cameron?
Dato che non c'erano posti liberi mi siedo sulle gambe di quest'ultimo e lui mi abbraccia baciandomi la guancia.

«Beh? Che avete da guardare voi?» borbotto infastidita
«Ti guardiamo forse perché non ti conosciamo?» dice quello con gli occhi azzurri ghiaccio
«Taylor ci spieghi?» sbuffa un ragazzo con il ciuffo rosa
«Lei è Olivia, mia sorella» dice Tay
«Tua sorella?!» urlano in coro tutti tranne Cameron che sa tutto
«Ma ha la nostra età, è impossibile che sia tua sorella! Non siamo scemi» dice di nuovo quello con gli occhi azzurri
«Avete mai sentito parlare di adozione coglioni?!» dico

Sono stata adottata quasi otto mesi fa dai genitori di Taylor. Ho vissuto praticamente tutta la vita in un orfanotrofio fino a quando la mamma di Tay, Grace, un giorno venne a fare una lezione di danza da noi e un paio di giorni dopo ero da lei a casa sua. Io devo moltissimo a Grace, mi ha stravolto la vita in pochissimo tempo e mi ha dato una famiglia che mi vuole bene.
Con Taylor all'inizio ci odiavamo tantissimo perché io ero l'intrusa, mi dava sempre fastidio nascondendomi le cose fino a quando non lo affrontai dicendogli di rincominciare da capo e così facemmo. Io avevo già Cameron, il mio migliore amico, che avevo conosciuto un'estate di tre anni fa al mare perché, sto stronzo, mi aveva tirato una pallonata talmente forte sul naso da rompermelo, non so manco io come, e così finimmo in ospedale e da lì diventammo inseparabili.

«Non hai i genitori?» mi chiede uno con la maglia di The Big Bang Theory
«Cos'è ti da fastidio stare nella stessa stanza con una ragazza orfana?!» ringhio per poi correre nella mia stanza e chiudermici dentro

Nel giro di tre secondi Cameron è dietro la porta che mi chiede di aprirgli e dopo poco lo faccio, solo per il semplice fatto che avrebbe continuato all'infinito.

«Non piangere per colpa di Mike, è stupido» dice abbracciandomi
«Non è per quello.. È che.. Vorrei che l'avessero presa come te.. Tu non hai fatto una scenata»
«Nessuna scenata.. Si..» borbotta
«Cam.. Ci conosciamo da tre anni e sai la mia storia. Sono praticamente cresciuta orfana e ora che ho una famiglia che mi vuole bene perché non posso avere anche degli amici che mi vogliono per come sono?» dico
«Loro sono fatti così.. Soprattutto Mike e Nash..»
«Sono stronzi..»

Lui annuisce per poi stendersi sul letto vicino a me abbracciandomi, per quanto possibile, facendomi sentire amata e non come prima che mi sentivo fuori luogo.

«Ti ricordi come ci siamo conosciuti tre anni fa?» chiedo di punto in bianco
«Certo e come scordarlo! Ti avevo tirato una pallonata sul naso talmente forte da rompertelo» dice ridacchiando
«A me non fa ridere stronzetto. Quando tornai all'orfanotrofio dovetti andare dalla direttrice a giustificare il mio ritardo e quando mi vide con quella roba sul naso si mise ad urlare talmente forte che la sentirono pure in giardino, mi mise anche in punizione e non sai quando odio provavo verso di te. Ti volevo ammazzare» racconto
«Come se adesso non lo volessi fare» sbuffa
«Chi, io? Ma quando mai»
«Patata, sei libera sta sera?»
«Ma non eri occupato?» chiedo
«Per sta sera si possono fottere tutti. Io, te, pizza e film?»
«Tu si che sai come conquistare una ragazza» lo sfotto
«Olivia, tu e Cameron avete finito di scopare o no?» urla Taylor dall'altra parte della porta

Prendo un accendino dal comodino e poi una sua bandana che tengo da qualche mese nascosta in un cassetto per poi uscire dalla mia stanza e scendere di sotto.

«Olly, cosa vuoi fare con quell'affare?» mi chiede
«Quello che ho detto sta mattina mio caro Tay» ghigno

Avvicino la bandana alla fiamma e lui si mette ad urlare e anche le mani in faccia per non vedere.

«Eddai piccola, così lo ammazzi. Povero» dice Cam abbracciandomi da dietro
«Ma state insieme?» chiede, credo, il gemello del ragazzo con il ciuffo rosa
«Io e Cameron? Siamo migliori amici»
«Quindi ci posso provare con te?» chiede uno che ha la scritta Magic Aaron sulla maglia
«Provaci e ti ammazzo» dice Taylor strappandomi la bandana dalle mani
«Che ne dite di presentarvi?» propone Cameron ai ragazzi
«Io sono Ethan mentre lui è il mio gemello Grayson» dice il ragazzo con il ciuffo colorato di rosa
«Io sono Jack» dice un ragazzo con la maglia con scritto Nebraska in nero
«Io Jack piacere» dice un altro ragazzo
«Cos.. Come fate a distinguerli?!»
«Li chiamiamo per cognome e il problema è risolto» dice Tay
«Io sono Aaron» dice quello con la maglia con scritto Magic Aaron
«Non lo avevo capito guarda»

Tutti scoppiano a ridere mentre lui alza gli occhi al cielo.

«Loro sono Blake, Nash e Mike.. Cazzo di bambini» borbotta Grayson

Dopo poco se ne vanno tutti tranne Cameron, il quale mi obbliga ad andare in camera per cambiarmi mentre lui chiama sua madre per dirle che non tornerà a casa.
Apro l'armadio e inizio a fissare i vestiti che in questi mesi mi sono comprata con Grace. Prendo gli skinny jeans neri e la mia amata maglia dei Chicago Bulls, ai piedi metto le Vans nere e dopo essermi slegata i capelli e aver preso la borsa e controllato che ci fosse tutto, scendo di sotto mentre mi sistemo la bandana che tengo al polso destro.

«Ma non dovevamo fare pizza e film?» chiedo
«McDonald's e cinema baby» dice porgendomi la mano per poi trascinarmi fuori casa dove incontriamo i miei genitori
«Dove andate ragazzi?» chiede papà
«Porto Olly al Mc e poi al cinema» dice Cam
«Non più tardi di mezzanotte, ragazzi» si raccomanda mia madre
«Mamma...» mi lamento
«Quando avrai diciotto anni, cioè tra due mesi, potrai fare ciò che ti pare ma ora no.» borbotta lei

Annuisco e poi seguo Cameron in macchina.

«Ti vuole proteggere come se fosse tua madre» esordisce Cam dopo un po' che siamo partiti
«Lo so ma... Per me è ancora tutto nuovo e devo abituarmi al fatto che qualcuno tenga a me..»
«Ehi... Io ci tengo a te!»
«Intendevo qualcuno all'infuori di te, idiota» dico facendogli la linguaccia

Continuiamo a battibeccare fino a quando non arriviamo davanti al McDonald's.
Dopo aver parcheggiato la macchina, entriamo dentro e ci dirigiamo verso la cassa vuota per ordinare. Una volta fatto ci andiamo a sedere in un tavolo libero poco distante dall'uscita e iniziamo a mangiare e a tirarci le patatine come due bambini dell'asilo.

«Cosa andiamo a vedere al cinema?» chiedo
«Dovrebbe esserci l'ultimo di Step Up o penso facciano di nuovo il primo e poi altri giorni gli altri»
«Amo quel film»
«Tu non lo ami, veneri quel film» sbuffa lui
«Oppure venero il ragazzo che fa Moose, chi lo sa» rido
«Dallas.» dice una voce a me sconosciuta
«McCarty.» borbotta il mio migliore amico
«Chi è la troietta?»
«Troia sarà tua madre» ringhio

A Last Step|| Matthew EspinosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora