Capitolo 2 | Un viaggio inaspettato

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Una pozza di sangue circondava il corpo di mio padre. Era stato ferito probabilmente con una spada, data la profondità del taglio che aveva in corrispondenza dello stomaco.
Ci fu un attimo in cui tutto intorno a me si bloccò, non riuscivo più a parlare, muovermi o persino respirare. Riuscii dopo qualche secondo a riprendermi e mi precipitai verso di lui.
«Padre! Ma...cosa...» dissi cercando inutilmente di tamponare la ferita con le mani.
«Prendi questa, portala a tua madre...vi voglio bene, ve ne ho sempre voluto, sappiate che non vi lascerò mai, sarò sempre con voi.»
Mi interruppe con un filo di voce porgendomi una lettera, l'uomo che ho sempre amato e che mi ha sempre amato.
Mi accasciai su di lui e piansi, piansi come una bambina. Non ho mai pianto così tanto in tutta la mia vita. Come poteva essere successo? Perché togliere la vita ad un uomo così buono e gentile come mio padre? Cosa avrebbe mai potuto fare?
«Ti voglio bene, papà» Riuscii a dire tra i singhiozzi. Mi sorrise e poi chiuse gli occhi color del cielo che tanto amavo.
Presi per mano Claire ancora con le lacrime agli occhi, il vestito pieno di sangue e mi diressi verso casa.
«Aline, ma cosa succede, perché stai piangendo, dov'era il papà?» Mi ripeteva durante il tragitto. Io la ignoravo, da una parte perché non sapevo come dirle che suo padre fosse morto, dall'altra parte non volevo che lo sapesse o almeno non volevo che la persona la quale dovrebbe annunciarle il tragico avvenimento fossi io.

Intanto nella mia mente riaffiorarono tutti i bei momenti che avevo passato con mio padre, come quella volta che mi portò a cavalcare in riva al mare o quella volta che mi portò assieme a lui nel Nord con una delle sue navi.
Mio padre è sempre stato un punto di riferimento per me, una persona della quale puoi fidarti, una persona che non ti tradirebbe mai.
Arrivammo davanti la porta di casa, la aprii e trovai mia madre che stava apparecchiando per il pranzo.
«Mamma...» Dissi con le lacrime agli occhi porgendole la lettera che pochi minuti prima mi aveva dato mio padre.
«Tesoro cosa hai fatto al vestito? Oh per i Sette Dei!» Disse guardandomi. Quando cominciò a leggere la lettera che le avevo dato, il mio volto era già bagnato dalle lacrime.
«Claire, va in camera tua.» Disse severa.
Ci guardammo per un secondo, e poi ci abbracciammo forte, piangendo.
«Basta piangere adesso, tesoro»
«Come lo diciamo a Claire» Dissi appena riuscii a calmarmi e a riprendere fiato.
«Vado a dirglielo io» Rispose mia madre raggiungendo la camera mia e di mia sorella.
Tornò dopo pochi minuti, tenendo per mano mia sorella. Anche lei aveva pianto, si vedeva dal rossore dei suoi occhi marroni.
Le sorrisi e lei ricambiò il sorriso, poi corse verso di me e mi abbracciò forte.
L'indomani si sarebbe tenuto il funerale di mio padre. Non lo seppellimmo, ma bensì lo adagiammo sul mare, come voleva lui. Successivamente io con mia madre e mia sorella tornammo a casa.

«Ragazze devo parlarvi» Cominciò mia madre sedendosi sulla sedia di vimini.
«Vostro padre era una bravissima persona. La persona più leale, più sincera e buona che io abbia mai conosciuto. Vostro padre non era solo un fabbro, come vi abbiamo fatto credere, oltre a questo era anche, diciamo un informatore, per conto di una persona che avrete sentito nominare molte volte soprattutto da lui. Un uomo che vostro padre ha sempre stimato. Sto parlando di Eddard Stark, Lord di Grande Inverno e protettore del Nord. Molto probabilmente vi starete chiedendo perché il Lord di Grande Inverno abbia chiesto aiuto proprio a vostro padre. Beh, ecco vedete vostro padre era un grande amico d'infanzia di Lord Stark, era una delle persone di cui si fidava di più. A quanto pare però è venuto a conoscenza di qualcosa che non doveva sapere. Per questo nella lettera che tu mi hai portato diceva di recarsi subito a Nord, a Grande Inverno, lì Lord Stark ci ospiterà. Altrimenti ...»
«Ma come arriviamo a Nord» La interruppi io.
«Nella lettera c'era scritto anche che il signor Luscombe, colui che alleva cavalli per l'esercito del Re ci presterà un cavallo e un carretto per arrivare a Grande Inverno, ci vorrà molto, lo so. Ci fermeremo in qualche locanda nel tragitto» Rispose.
«Wow quindi si viaggerà a cavallo!» Disse Claire imitando in modo strano di cavalcare.
Io e mia madre scoppiammo a ridere, ci aveva fatto dimenticare attraverso un piccolo gesto di quella giornata e del terribile avvenimento che aveva sconvolto la nostra famiglia.
«Domattina, Aline, andrai tu dal signor Luscombe, io andrò a palazzo a dire che andiamo via» Così disse e successivamente ci portò a letto, dandoci la buonanotte.

Appena chiuse la porta della camera mi rimboccai le coperte. Cercai di dormire, ma invano, tanti pensieri affollavano la mia mente. La morte di mio padre, l'imminente partenza e soprattutto cosa aveva scoperto mio padre di così tanto importante da essere ucciso? Le lacrime cominciarono a rigare il mio volto e mi addormentai così, piangendo e sperando in un futuro migliore.

Ciaooo!!!
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