Capitolo 12 | La ballata

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«Robb, fermati» Gli dissi spostando le mia labbra dalle sue.

«Cosa c'è adesso?» Mi chiese.

«Lo senti anche tu?»

«Cosa?» Mi rispose sorridendo. Un raschiante rumore di spada, sembrava che qualcuno la stesse estraendo da un apposito fodero.

«Andiamo via da qui» Mi disse.

«Aspetta, voglio vedere» Mi alzai per sbirciare dal muro della torre, ma non fui abbastanza veloce che Robb mi prese per un braccio, istigandomi ad andare via con lui.

«Lasciami stare!» Gli sussurrai cauta, agitando l'arto e sporgendomi di più per osservare meglio.

«Bene bene, chi abbiamo qui? L'erede di Grande Inverno con una frivola signora! Con chi ho il piacere di parlare mia Lady?» Mi voltai e alle mie spalle vidi Tyrion Lannister, o meglio "Il Folletto", era alto non più di un metro e trenta, fronte sporgente, gambe tozze, un occhio verde e uno nero. Aveva una leggera barba bionda, come i suoi capelli, sul volto che lo faceva sembrare ancor più vecchio per i suoi soli ventiquattro anni.

«Oh no mio Signore, non sono una Lady io..»

«Ho capito, ho capito, per quanto riguarda te» Disse avvicinandosi determinato e iroso verso Robb. «Se quando sposerai mia nipote, la farai soffrire, ti avverto: ti spezzerò il collo con le mie stesse mani» Robb rimase impassibile, mentre il Folletto continuò a passeggiare oltre la torre ridendo rumorosamente.

«Maledizione» Disse il ragazzo trascinandomi nella sala.

Prima di entrare lo salutai con un delicato bacio sulla fronte per poi dirigermi verso Sansa che parlava con la sua migliore amica, Jayne Poole. Una ragazza molto carina dagli occhi e capelli scuri. Ascoltai per un po' i loro pettegolezzi e Sansa non faceva che ripetere quanto fosse carismatico e attraente il principe Joffrey.

Re Robert, seduto tra sua moglie e Ned Stark, si alzò dal tavolo spostando la sedia e barcollando per via del troppo vino bevuto.

«Miei gentili signori e signore, Lord e Lady del Nord» Cominciò.

«È un piacere avervi qui riuniti gustando quest'ottimo cibo e...vino» Continuò ridendo e suscitando una risata generale da parte dei commensali.

«Mia moglie vuole che io vi ringrazi della vostra presenza da parte di tutta la corte, in più io e il mio caro amico Eddard Lord di Grande Inverno siamo lieti di annunciarvi l'unione delle nostre famiglie» Pronunciò solennemente.

Sansa era ansiosa ed emozionata e guardava Joffrey con un sorriso a trentadue denti, ma il principe non la degnava di uno sguardo, era troppo impegnato an osservare il suo calice colmo di vino. Myrcella, seduta tra Joffrey e la madre, aveva lo sguardo basso mentre giocava con i suoi lunghi capelli biondi, Robb invece guardava me e non aveva mai smesso di farlo. Lo richiamò all'attenzione una gomitata di sua madre, seduta al suo fianco.

«Facciamo un brindisi, al mio erede, il principe Joffrey, che sarà lieto di prendere in sposa..» Poi si rivolse a Lord Stark.

«Qual è il nome della rossa?»

«Sansa» Rispose freddo questo.

«Giusto. Lady Sansa, mentre suo fratello erede di Grande Inverno si unirà in matrimonio con mia figlia Myrcella, ai novelli sposi!» Disse alzando il calice d'oro.

«Ai novelli sposi!» Dissero tutti alzando i calici.

Ci fu un mormorio nella sala, seguito poi da un fragoroso e lungo applauso. Io mi cercai di nascondere dietro le tante persone che, intanto, si erano alzate in piedi e battevano le mani ancor più forte di prima.

Sansa nel frattempo aveva raggiunto Joffrey e così Myrcella e Robb. Era evidente che Robb stesse eseguendo degli ordini, non l'avevo visto in nessuna occasione così serio, in più la principessa era alquanto a disagio e le loro mani si sfioravano appena.

I promessi sposi aprirono le danze e furono successivamente seguiti dai signori di Grande Inverno. Il Re non sembrava gradire i balli, infatti era preso da una vivace conversazione con una cortigiana e di certo non mancavano le occhiatacce da parte di Cersei che decise di abbandonare la sala e dirigersi nelle sue stanze con suo figlio Tommen e scortati da Ser Jamie Lannister. Anche Bran e Rickon avevano lasciato la sala, mentre la piccola Arya si divertiva a far scherzi a sua sorella. La gente aveva cominciato a rientrare nelle loro dimore, mentre io ero seduta sola sul mio tavolo aspettando il fine della serata.

«Vuole farmi l'onore mia signora?» Chiese una voce alle mie spalle. Mi voltai e vidi Theon, quel manigoldo mi aveva chiesto di ballare, dapprima esitai ma poi porsi la mia mano sulla sua.

«Ti avverto, non sono una grande ballerina»

«Correrò il rischio» Disse sadico.

Ci spostammo nel centro della sala, sotto gli occhi di tutti, sotto gli occhi di Robb. Desideravo sparire in quel momento, ma dopo tutto, cosa sarebbe mai potuto succedere, del resto Theon, quando voleva, era anche abbastanza simpatico, nonostante il suo costante lato perverso.

«Ti muovi bene, altro che incapace» Mi disse, e proprio in quel preciso istante gli schiacciai il piede.

«Come non detto» Sussurrò frignando. Non mi scusai per il dolore, continuai a ballare come se niente fosse, cercando Robb e Myrcella tra la folla, fin quando i miei occhi incrociarono quelli della principessa. Ella prese istintivamente Robb per un braccio e si spostarono verso me e Thon che smettemmo per un attimo di ballare.

«Ciao, Aline, ti ho vista ed ho pensato di venirti a salutare!» Disse angelica ed entusiasta. «Lui è il tuo fidanzato?» Continuò sussurrando e mettendo una mano affianco alla bocca onde evitare che Theon la sentisse.

«Assolutamente no!» Le risposi un po' irritata.

Guardai Robb e vidi che egli guardava in basso, solo allora mi accorsi che Theon mi stava tenendo per i fianchi. Mi spostai bruscamente e mi allontanai dai tre, verso il cortile.

«Aspetta!» Sentii Theon dire da lontano.

Nel cortile non c'era più nessuno, così mi diressi verso il Parco degli Dei. Odore di terra bagnata, il fruscio delle foglie, mi sedetti ai piedi dell'albero diga. Fui subito raggiunta però da Robb, che con l'affanno si sedette accanto a me.

Poggiai la mia testa nell'incavo del suo collo, mentre lui senza dir nulla accarezzava delicatamente i miei capelli. Restammo così per un po' fin quando io non cominciai a piangere. Prima silenziosamente, poi attirando involontariamente l'attenzione di Robb.

«Che hai?» Mi disse.

«Sto bene» Dissi tra i singhiozzi.

«No tu non stai bene» Mi prese le braccia portando il mio viso di fronte al suo.

Mi asciugai le lacrime e tornai nella stessa posizione di prima.

«Taci! Voglio restare così per sempre»


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