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Candy, spalancata la porta, guardò l'ospite inatteso con disappunto.

«Sally!» esclamò senza nascondere la sorpresa per la visita tanto inaspettata quanto sgradita. «Che ci fai qui a quest'ora? E soprattutto, come sai dove abito?» domandò seccata, e Sally le sorrise mostrando un ghigno poco amichevole.

«Ho chiesto in giro e ho saputo dove trovarti», rispose senza aggiungere altre spiegazioni, perché più interessata ad avere notizie piuttosto che fornirne. «Gale è qui?» continuò, cercando di guardare oltre la porta e Candy capì che mentire non sarebbe servito a nulla, poiché se l'amico avesse scoperto che l'aveva cacciata, avrebbe fatto mille domande, e lei non poteva confessargli che stava cercando di tenerla lontana per permettere a Randy di farlo innamorare di sé. Sicuramente Gale non avrebbe gradito una simile verità.

Pensò che forse avrebbe potuto cercare una menzogna da rifilare a Sally, qualcosa che potesse avere senso, ma alla fine avrebbe creato problemi inutili, e decise di rispondere con sincerità.

Stava per parlare quando la vide sorridere maliziosa e voltandosi scorse ciò che stava guardando con interesse, "troppo" interesse: Randy era uscito dal bagno indossando solo un asciugamano stretto attorno ai fianchi e si era diretto verso la camera senza accorgersi di loro poiché, con un secondo asciugamano, si stava massaggiando i capelli bagnati.

Di nuovo Sally stava mostrando troppa attenzione verso Cucciolo e la cosa la infastidiva parecchio.

La voce di Gale, proveniente dalla cucina, le impedì di compiere un gesto di cui sicuramente non si sarebbe pentita, ma che le avrebbe procurato tanti fastidi.

«Candy! Che cazzo fai sulla porta? Il caffè si fredda. Manda affanculo il rompicoglioni e torna qui», urlò l'uomo e Sally, avendo ottenuto la conferma che il compagno di giochi si trovava in casa, rivolse uno sguardo malevolo alla ragazza che le stava di fronte.

«Si dice in giro che ti piace divertirti e noto che il pettegolezzo è vero. Inoltre, ammetto che sai scegliere bene con chi farlo», affermò con falso entusiasmo. «Com'è scopare quei due insieme? Sono curiosa. Potrei provarci anch'io», confessò maliziosa e se Randy non le avesse viste in quel momento, e non si fosse diretto verso di loro, Candy le avrebbe tirato un gancio sui denti.

E mentre Randy le avvicinava, Gale, rimasto solo in cucina, iniziò a giocare distrattamente con la tazza di caffè. Non aveva capito che l'ospite inatteso era Sally, perché troppo impegnato in pensieri profondi per concentrarsi su chiunque non fosse Randy.

Abbandonata la tazza, poggiò i gomiti sul piano cucina, chiuse le mani a pugno e, serrati gli occhi, vi posò il mento. Ripensando alla notte passata si sentì soffocare, oppresso da qualcosa che non riusciva a spiegare.

Aveva dormito con un uomo, ma non era quello a scatenargli il senso di oppressione, e neppure il fatto di essersi svegliato abbracciato a lui, perché sapeva che non era stato un gesto voluto. Anche quando dormiva con Candy capitava spesso che si svegliassero abbracciati giacché di notte, a sentire l'amica, lui era un vero terremoto e non trovava pace finché non riusciva a catturare qualcosa o qualcuno da stringere.

Il problema vero, ciò che lo tormentava, era il primo pensiero avuto al risveglio.

Lui e Randy erano vicinissimi, praticamente i loro corpi erano incollati, e i capelli del biondino si trovavano a pochi centimetri dal suo volto. Senza volerlo aveva respirato il suo profumo e lo aveva trovato seducente. Come se non bastasse, poco prima che Randy schizzasse via come una saetta dall'abbraccio che li stava unendo, aveva carezzato la sua morbida pelle in un gesto involontario che gli era piaciuto.

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