23.

443 22 4
                                    

1

Italia, presente.

Davide mise il video in pausa; l'intervista era finita e il silenzio gravava nell'appartamento.
«Come stai?» chiese preoccupato, attirando l'attenzione di Randy che finalmente si voltò per incrociare il suo sguardo.
«Perché mi hai fatto vedere questo video?»
La domanda del biondo attore fu accolta dal sorriso rassegnato di Davide che, posato il telecomando sul divano, gli afferrò le mani per stringerle tra le proprie.
«Mesi fa una persona mi ha parlato del tuo passato. Non sapevo avessi recitato in un serial televisivo, perché non me lo hai detto?»
«Perché non era importante», replicò Randy a disagio.
«Non è vero... il tuo passato era importante. E lo è ancora».
«Ti sbagli», mentì Randy cercando di non guardare il volto di Gale su cui Davide aveva messo il fermo immagine. Era agitato. Non sapeva come affrontare la situazione che gli stava facendo provare un opprimente senso di colpa.
«Quella persona mi ha anche detto che Sunshine era il tuo soprannome e ti era stato dato da un collega per il sorriso splendente che illuminava i tuoi occhi ogni volta che ridevi. Un nomignolo che era piaciuto persino al regista e allo sceneggiatore, tanto da adottarlo per il tuo personaggio, ma quel sorriso io non l'ho mai visto. Da quando ti conosco, se le tue labbra si tendono per far apparire un'espressione allegra sul tuo volto, i tuoi occhi rimangono spenti», ammise con tristezza Davide.
«Chi ti ha parlato del mio passato?» chiese Randy immaginando la risposta. «Susy o Candy?» domandò, restringendo la scelta alle sole ragazze.
«La tua dolce sorellina», rispose Davide sincero. «Quando è stata nostra gradita ospite, tre mesi fa, ha pensato di farmi un resoconto della tua vita, immaginando che tu non mi avessi detto nulla».
«Ricordami di strozzarla», fu la replica di Randy ma Davide scosse la testa.
«L'ha fatto perché ti vuole bene», sospirò. «Mi ha raccontato che durante le riprese del telefilm, hai vissuto un'intensa storia d'amore finita perché l'uomo di cui eri innamorato non era pronto a dichiarare la sua omosessualità e tu temevi che se la verità fosse venuta a galla gli avrebbe rovinato la vita, così l'hai lasciato. Non mi ha detto chi fosse quella persona ed io non ho chiesto, non mi sembrava importante sapere con chi fossi stato prima che ci conoscessimo».
Randy non ribatté e Davide continuò a parlare. «Due giorni fa mi ha telefonato Candy, per avvertirmi che mi aveva inviato una mail con un video da visionare. Quando le ho chiesto perché un'intervista a Gale Harold e alla sua fidanzata dovesse interessarmi, mi ha raccontato la vostra storia: l'uomo con cui avevi avuto la relazione era Gale, il nuovo sex-symbol di Hollywood. Puoi immaginare il mio stupore. Non riuscivo a credere che fosse vero e mentre tu eri in teatro, ho cercato su internet alcuni spezzoni del telefilm in cui avevi recitato con lui. Sai che non amo guardare la tv e non conoscevo Queer as Folk, così ho seguito con interesse le scene in cui eravate insieme e ho visto il sorriso di cui tua sorella mi aveva parlato, ma non ho visto solo quello. Ho visto l'attrazione che c'era tra voi, l'alchimia che vi legava. Non era solo finzione».
Puntando il telecomando verso il televisore, Davide fece tornare indietro il video per cercare il punto cruciale dell'intervista, e di nuovo schiacciò play per riascoltare le parole di Gale.
«Il bambino che Jennifer porta in grembo non è mio figlio», aveva confessato l'attore alla giornalista che gli faceva gli auguri per la prossima paternità, lasciandola a bocca aperta per lo stupore. «Inoltre, Jessica ed io non siamo una vera coppia, non lo siamo mai stati».
Nello studio si sentiva solo la voce di Gale che a ogni affermazione creava sgomento nei presenti.
«Abbiamo recitato la parte dei perfetti fidanzatini per necessità».
Davide indirizzò lo sguardo verso Randy, che non riusciva a distogliere la propria attenzione dal volto dell'ex amante e, addolorato, continuò a seguire l'intervista shock.
«Quando ci hanno proposto di recitare in questo film, abbiamo capito che sarebbe stato un successo, la svolta decisiva per le nostre carriere», s'intromise Jennifer pronta a lanciare l'ennesima bomba. «Purtroppo, chi lo sponsorizzava non gradiva le diversità così, per ottenere il ruolo della protagonista, ho dovuto mentire».
«Diversità?», ripeté la giornalista.
«Sono omosessuale», confessò Jennifer. «Ho una compagna che sposerò presto e con lei crescerò il mio bambino, e ringrazio Gale per la sua amicizia e aver finto di essere il mio fidanzato, gli devo molto».
Gale le strinse la mano e sorrise. «Mai quanto io devo a te», le sussurrò in un orecchio.
«Sta dicendo che per più di un anno ha vissuto al fianco di questo uomo, facendo credere ai fan che eravate una coppia, solo per nascondere il suo stile di vita?» domandò aspramente la conduttrice, incapace di celare il proprio ribrezzo, ma Jennifer non si scompose e le rispose a tono.
«Se non esistessero idioti omofobi, allora le lesbiche come me non dovrebbero mentire per poter lavorare.... sa, anche noi diversi mangiamo e se mentire mi ha permesso di guadagnare la pagnotta, non mi pento di averlo fatto. Per quanto riguarda i fan, se mi amano davvero, capiranno».
Di nuovo la voce della giornalista echeggiò sprezzante. «Dopo questa confessione le riuscirà difficile trovare altre scritture», affermò con un pizzico di cattiveria.
«Mi spiace contraddirla, ma ho già ricevuto parecchie proposte. Come dicevo, recitare in questo film è stato fondamentale per la mia carriera e ora che sono famosa, il mio orientamento sessuale sembra essere diventato meno importante e, infatti, chi mi ha offerto lavoro sa che sono lesbica e non gli importa», concluse rivolgendo un sorriso soddisfatto a Gale che si era goduto ogni sua parola.
«E lei non ha nulla da dire?» domandò la conduttrice interpellando l'uomo che sentì la mano della giovane collega stringere la propria.
«A te la scelta», bisbigliò Jennifer pronta a sostenerlo. Avevano accettato di partecipare alla trasmissione con uno scopo preciso e sapeva che Gale avrebbe fatto la cosa giusta.
«Sì, in effetti ci sono un paio di notizie che vorrei condividere con il pubblico», esordì Gale per rispondere alla domanda della giornalista. «Tra un mese inizierò le riprese di un nuovo film».
«Ma è fantastico», si congratulò con lui la donna. «E può dirci di cosa si tratta?» chiese, a caccia di informazioni che aumentassero gli ascolti, ma Gale scosse la testa. «Se posso, prima vorrei approfittare della sua ospitalità per mandare un messaggio a una persona cui ho voluto molto bene in passato».
«Ma certo», replicò la giornalista incuriosita e Gale indirizzò lo sguardo verso la telecamera. «Se mi vuoi ancora nella tua vita, finalmente sono pronto», annunciò senza timore.
«Una dichiarazione d'amore», esclamò la reporter applaudendo entusiasta, immaginando che gli ascolti sarebbero saliti ulteriormente. «Davvero una bella notizia. E non vuole rivelare il nome della fortunata in modo che lei sappia?» chiese, prodigandosi in un sorriso estasiato.
«Non serve. Perché Lui sa!»
Il sorriso della reporter si spense, mentre la risata di Jennifer echeggiava nello studio in cui era calato il silenzio.
Il resto dell'intervista non era importante e Davide mise il fermo immagine sul volto sereno di Gale; l'unica cosa che desiderava in quel momento era una risposta sincera da Randy.
«Io sto bene con te e sono pronto a lottare per il tuo amore», sussurrò puntando il telecomando verso la tv e indicando Gale. «Basta che tu mi dica che hai scordato ciò che provavi per lui».
Randy rimase in silenzio per alcuni secondi poi, finalmente, distolse lo sguardo dal televisore per fissarlo in quello del giovane seduto al suo fianco.
«Anch'io sto bene con te, ma non voglio mentirti», mormorò, scuotendo la testa sinceramente dispiaciuto. Nell'attimo in cui aveva sentito le parole di Gale, il suo cuore aveva deciso. «Ho rinunciato a lui perché lo amavo e ora...».
«E ora che ha trovato il coraggio di confessare i suoi sentimenti non puoi rinunciare di nuovo, perché tu non hai mai smesso di amarlo», concluse Davide e sospirando si alzò dal divano. Posato il telecomando, si diresse verso la camera da cui ricomparve con un grosso zaino.
«Come vedi, ero preparato», sorrise mestamente mentre Randy lo avvicinava.
«Mi spiace», si scusò il biondo attore sentendosi in colpa.
«Lo so, ma non si può scegliere di chi innamorarsi», replicò Davide con un filo di voce. «E mentirei se dicessi che non me lo aspettavo. Viviamo insieme da cinque mesi, ma non ti ho mai sentito davvero mio. Il tuo cuore appartiene a Gale, e sarà così per sempre. Devo solo farmene una ragione», sussurrò tristemente e salutandolo con un bacio sulle labbra se ne andò per permettergli di vivere quell'amore che gli avrebbe reso il sorriso.
Passarono alcuni secondi, in cui Randy rimase immobile a osservare la porta che Davide si era chiuso alle spalle. Seppure dispiaciuto per avergli procurato dolore, non riusciva a scacciare la sensazione di gioia che faceva battere più forte il suo cuore innamorato.
Voltandosi, osservò di nuovo il volto sereno di Gale, incredulo che l'uomo avesse continuato ad amarlo per tutti quegli anni e afferrò il cellulare; doveva chiamarlo. Aveva bisogno di sentire la sua voce, voleva dirgli che nella sua vita ci sarebbe sempre stato posto per lui perché era l'unico con cui volesse viverla.
Quando rispose la segreteria chiuse la telefonata, non avrebbe lasciato un messaggio.
Ansioso iniziò a passeggiare nel soggiorno. Doveva parlare con lui. Doveva fargli sapere che non aveva mai smesso di amarlo. Osservando il cellulare, che ancora stringeva, compose di nuovo il suo numero e di nuovo rispose la segreteria.
«Cazzo, ma dove sei finito!» imprecò deluso e subito compose il numero di Candy, ma neppure lei rispose. Evitando di scoraggiarsi chiamò Susy e infine Terence. Aveva bisogno di informazioni su Gale, doveva sapere come rintracciarlo. Purtroppo sembrava che i suoi amici avessero di meglio da fare piuttosto che aiutarlo, poi ricordò che a Toronto erano solo le quattro di mattina.
"Ho visto l'intervista e Davide mi ha lasciato. Chiamami, devo parlare con Gale ma non riesco a rintracciarlo"
Scritto il breve sms lo inoltrò a Candy e Susy sperando che, appena sveglie, lo contattassero, poi, in preda all'agitazione lasciò l'appartamento. Le prove sarebbero iniziate solo quattro ore più tardi, ma non aveva voglia di restare in casa e pensò che una mattinata di shopping lo avrebbe distratto. Alle due del pomeriggio, dopo aver guardato il cellulare almeno mille volte, senza trovare chiamate perse o sms, raggiunse il teatro. Lavorare avrebbe tenuto occupata la sua mente.
Nonostante la presenza di Davide, il pomeriggio trascorse senza problemi. L'ex compagno, pur mantenendo un certo distacco, non gli fece pesare la separazione e Randy gliene fu grato, ben immaginando quanto fosse difficile. Ci era passato anche lui con Gale. Anche se per motivi diversi, anche lui aveva scelto di porre fine a una relazione cui teneva e sapeva quanto male facesse dover lavorare al fianco di chi si amava e non si poteva avere.
Al termine delle prove afferrò il cellulare e i suoi occhi brillarono; finalmente c'era un sms di Candy.
"Cucciolo, scusa se non ho risposto alla telefonata, ma Susy ed io ci eravamo appena coricate! So che ora sei in teatro. Ti chiamo quando da te saranno le dieci. Fatti trovare, così ti spiego come rintracciare Gale. Susy ti manda un bacio. Ti vogliamo bene"
Sbuffando, Randy rilesse il messaggio, doveva attendere ancora un paio di ore prima di avere notizie.
Salutati i colleghi, decise di non poter aspettare tanto e compose il numero di Candy. Di nuovo gli rispose la voce registrata in segreteria. Sconsolato, chiusa la chiamata si diresse verso casa. Nonostante l'agitazione lo stesse divorando, sapeva di doversi calmare, quindi avrebbe ordinato una pizza e, pazientemente, avrebbe atteso. In fondo, aveva aspettato anni che Gale ammettesse i suoi sentimenti, qualche ora in più non avrebbe fatto molta differenza e sorridendo immaginò il momento in cui gli avrebbe confessato che non lo aveva mai dimenticato.
Varcata la soglia, si spogliò degli abiti usati durante la giornata e, dopo una calda doccia rilassante, prelevò una birra dal frigo. Canticchiando guardò l'orologio appeso alla parete. Segnava le otto e trenta. Mancava poco alla telefonata di Candy. I suoi pensieri furono interrotti dal suono del citofono. Il fattorino con la pizza era arrivato.
Presi i soldi dal portafoglio aprì la porta e interdetto osservò la persona che, ferma di fronte a lui, sorrideva alla sua espressione sbigottita.
«Ciao Splendore, non mi fai entrare?»
«Gale!» esclamò incredulo, con la mano in cui stringeva i soldi ferma a mezz'aria.
«Per me?» chiese Gale afferrando la banconota da dieci euro e tanto bastò per permettere a Randy di riprendersi.
«Aspettavo il fattorino con la pizza, se avessi saputo che saresti passato, avrei ordinato la cena anche per te», sorrise, scostandosi per farlo accomodare. Era da più di un anno che non si vedevano, eppure era come se il tempo non fosse mai passato. La famigliarità che li aveva uniti non era scomparsa.
«A cosa devo l'onore?» domandò, cercando di sembrare calmo. «Non sapevo che le star di Hollywood facessero visite a domicilio», aggiunse sorridendo malizioso perché tutto era finalmente chiaro. Evidentemente Candy e Susy sapevano che Gale lo avrebbe raggiunto ed era il motivo per cui non si erano mai fatte trovare al telefono. Non volevano rischiare di rovinare la sorpresa.
«Ho sempre desiderato vedere l'Italia», replicò Gale sornione. Gli piaceva quello scambio di battute, lo riportava al passato quando tra loro c'era intimità, e lo faceva stare bene.
«E la tua ragazza? Dove l'hai lasciata?» domandò Randy, fingendosi interessato a portare avanti la conversazione, ma Gale annullò la piccola distanza che li separava per posare le mani sulle sue spalle.
«Un'amica mi ha confidato, alle quattro di questa mattina, che hai visto la mia intervista. E non penso che tu voglia continuare a parlare», sorrise carezzandogli il volto e chinandosi posò le labbra sulle sue. Era tanto che non sentiva il loro sapore, ma il suono del citofono ruppe l'incanto che si era creato.
«Salvato dal campanello», gli disse, staccandosi da lui per permettergli di raggiungere la porta.
Pagato il fattorino, Randy abbandonò la pizza sul tavolo.
«Non ceni?» chiese Gale indicando il contenitore in cartone, ma Randy scosse la testa e lo avvicinò.
«Prima voglio mostrarti la casa», sussurrò afferrandogli la mano e scortandolo verso una porta chiusa.
«Da dove cominciamo?» chiese Gale incapace di celare l'eccitazione.
«Dalla camera in cui t'imprigionerò fino a domattina», replicò Randy aprendo la porta e mostrando il letto matrimoniale.
«Ottima idea», annuì Gale e senza perdere tempo si avventò sulle sue labbra. Era affamato di lui e non poteva resistere neppure un altro secondo senza stringerlo. Il tempo delle parole era finito, ciò che contava erano solo i fatti. Con foga gli sfilò la maglia e scese a baciargli il collo mentre lo spingeva verso quel letto dove avrebbero passato le successive ore senza chiudere occhio.
Facendosi cadere sul materasso lasciò che Randy gli togliesse la camicia e di nuovo si avventò sulle sue labbra. L'erezione pulsava stretta nei jeans e fu un sollievo liberarsi degli ultimi indumenti che lo dividevano dal piacere.
Nonostante il desiderio di entrambi fosse insopportabile, quasi doloroso, Gale riuscì a imporsi abbastanza autocontrollo da preparare Randy a riceverlo.
Facendo correre le mani su quel corpo che tanto gli era mancato, gli carezzò i glutei e lentamente lo violò con un dito.
Il gemito di piacere sfuggito alle labbra di Randy rese la sua voglia ancora più intensa e aggiunse un secondo dito per allargare quello stretto meato che avrebbe dovuto accoglierlo.
«Gale, non resisto più», fu la supplica di Randy sentendo le sue dita carezzarlo intimamente. «Ti voglio, adesso», sussurrò, preda di un'eccitazione quasi dolorosa e Gale, indossata la protezione, finalmente si sistemò tra le sue gambe e lentamente si spinse in lui, godendo per quell'unione che tanto gli era mancata.
Chinandosi a baciargli le labbra, iniziò a muoversi mantenendo un ritmo costante mentre Randy, aggrappato alle sue forti spalle, assecondava ogni suo affondo per accoglierlo in profondità.
Ancora poche spinte e insieme raggiunsero l'apice, soddisfacendo il desiderio a lungo bramato.
Sfilandosi dal corpo di Randy, Gale sorrise. Il primo vero sorriso da molto tempo.
«Era come lo ricordavo», sussurrò sulle sue labbra.
«Molto meglio», mormorò Randy carezzandogli il volto e cercando di normalizzare i battiti del cuore.
«Ed è solo l'inizio», aggiunse Gale prendendo una sigaretta. Ormai aveva fatto la sua scelta ed era felice.
«L'intervista», sussurrò Randy commosso. «Ora tutti sanno di quel Lui che rivorresti nella tua vita».
«E lo sa anche chi mi ha offerto lavoro», asserì Gale inspirando una boccata di fumo che soffiò, formando una nuvoletta che si disperse nell'aria. «Ci ho messo parecchio, ma alla fine ho trovato il coraggio di confessare i miei sentimenti».
«Non dovremo nasconderci», mormorò Randy pensando al futuro e sorridendo Gale si sporse per dargli un bacio.
«No, i tempi in cui mentivo sono finiti. Ora sono pronto», gli disse e spegnendo la sigaretta fece correre la mano lungo il suo corpo per carezzargli l'intimità che lentamente sentì crescere sotto il suo tocco. «Sono pronto per tutto», sorrise sulle sue labbra, per poi allungare la mano verso il comodino e afferrare un profilattico. «Che ne dici di un secondo round?», chiese, passandogli la protezione. «Però, stavolta conduci tu il gioco», terminò malizioso ormai sicuro di ciò che voleva.
Erano trascorsi nove lunghi anni dal giorno in cui aveva incontrato Randy davanti agli studi di registrazione e finalmente era pronto per vivere con serenità l'amore che li aveva uniti per tutto quel tempo. Un amore vero che avrebbe vissuto alla luce del sole, così che "i Gandy" potessero finalmente diventare la realtà a lungo sognata dalle fan dei fantastici Britin che non avevano mai smesso di credere in loro.


Fine.



E anche questa storia è giunta al capolinea.
Ho deciso per l'happy ending perché a me piace immaginarli come coppia (anche se non lo sono) e spero non siate deluse per il finale scelto. Io mi sono divertita a scriverlo così!
E ora vi saluto, dolcissime Gandyane che avete seguito anche questa pazzia e vi ringrazio di cuore per ogni commento che avete lasciato. È stato un piacere leggervi.
Un abbraccio grande, grande.
mindy  


0. 
darcy: spero che la storia vi sia piaciuta come è piaciuta me. vi ripeto che se ci sta qualche storia che vi ha colpite particolarmente su efp, non esitate a dirmelo. grazie per i voti e i commenti. 
alla prossima xx

Come Nasce Un AmoreWhere stories live. Discover now